Viaggi in aereo: occhio alla mascherina

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Negli ultimi mesi sono state molte le compagnie aeree che hanno vantato sistemi di purificazione aria a bordo che vanno dall’assorbimento di aria pulita dall’esterno, sistemi di circolazione attiva con convertitori ad ozono a speciali filtri HEPA capaci di rimuovere fino al 99% di virus e batteri. Ne avevamo parlato anche qui

Tuttavia, le regole per la mascherina a bordo non sono cambiate, anzi con il nuovo dpcm, il decreto del presidente del Consiglio dei ministri, in vigore dal 10 agosto, le misure di sicurezza minime per contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 vengono al momento prorogate fino al 7 settembre.

Ma quanta chiarezza c’è sulle mascherine?

A raccontarlo è Martina Noce, Travel Manager di Antares Vision che il 25 di agosto ha preso un volo da Catania per Verona.

“Poiché la compagnia non mi permette di fare il web check-in, mi devo recare al desk. Arrivata al desk mi dicono che da normativa non posso imbarcarmi se non sono in possesso di mascherina chirurgica, FFPP2 o FFPP3. Io purtroppo avevo solo una mascherina in tessuto.

Chiedo spiegazioni in tal senso, visto avevo già volato due giorni prima con loro e nessuno aveva sollevato obiezioni; un’addetta al desk mi dice prima di essere una disposizione approvata tramite decreto 3 giorni fa, poco dopo un’altra addetta mi dice essere una disposizione dell’ENAC, poi da Assotrasporti”.

Cosa dice il nuovo Decreto: “I passeggeri sull’aeromobile dovranno indossare necessariamente una mascherina chirurgica, che andrà sostituita ogni quattro ore in caso in cui sia ammessa la deroga al distanziamento interpersonale di un metro”.

“Sapevo che sul dpcm del 7 agosto vi era questa dicitura, ma avevo preso 3 voli nelle ultime due settimane da diversi aeroporti e nessuno aveva mai sollevato la questione, e come me centinaia di passeggeri facevano uso di mascherine non chirurgiche …e non è stato detto nulla…

Mi fa sorridere che si siano adesso accorti di questa dicitura, ma soprattutto che è evidente che non vi sia nessuna uniformità nell’applicazione di tale regola (in aeroporto mi hanno addirittura detto essere un nuovo decreto di 3 giorni fa, quando onestamente io vedo solo il dpcm del 7/08), senza contare che, visto il cambio di “rotta” improvviso, sarebbe stato consono da parte della compagnia informare il passeggero circa questa direttiva vincolante, perché per chi come me parte ad orari infelici è assolutamente impossibile poter ovviare al problema (io personalmente ho girato in lungo e largo l’aeroporto, ma era tutto chiuso e nessuno mi forniva una mascherina chirurgica). Insomma, come al solito poca chiarezza, poca informazione preventiva, ognuno si muove in ordine sparso… E a rimetterci sempre è il passeggero.

Ma non finisce qui! Subito dopo mi viene detto che il volo è in overbooking e io sono l’ultima in lista per poter essere imbarcata. Lasciamo perdere l’ora di nervoso trascorsa nell’attesa di sapere se sarei partita o meno (ed era mezzanotte), mi dicono che siamo in tre per i quale non ci sono posti. Attendiamo e alla fine ci dicono che 3 persone non si sono presentate e possiamo partire. Salgo sul volo e ci sono ben 8 posti vuoti, oltre i 3 occupati da noi poveri sfortunati in overbooking.

Allora mi sorge una domanda: come potevamo essere in overbooking se c’erano 8 posti vuoti (noi + i 3 che non si sono presentati eravamo in 6 in totale)? È stato un errore della compagnia? Come viene gestito l’overbooking dalle compagnie aeree?

Mi farebbe piacere raccogliere delle esperienze simili, perché creare un disagio simile a dei passeggeri a fronte di ben 11 posti liberi sull’ultimo volo disponibile della giornata mi sembra assolutamente inspiegabile”.

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