Un’atmosfera di emozione ha avvolto l’aeroporto Marco Polo di Venezia il 26 settembre alle 7:50 di una mattina che si può definire storica. Sulle piste del terzo scalo intercontinentale d’Italia è atterrato il primo volo diretto da Shanghai, operato da China Eastern Airlines. Il grande Airbus 330 è stato accolto come da tradizione con il water salute, il getto d’acqua che da il benvenuto ai nuovi collegamenti a lungo raggio. Un gesto simbolico che, tuttavia, racchiude in sé un traguardo concreto: Venezia è ora collegata direttamente alla Cina.
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ToggleIl volo che accorcia le distanze
Il nuovo volo non-stop da Shanghai non offre solo un vantaggio logistico – garantendo un risparmio di tempo del 40% rispetto ai voli in connessione da altri scali. È, piuttosto, un simbolo di apertura, dialogo e sviluppo reciproco di relazioni tra Italia e Cina. Il Gruppo SAVE, che gestisce l’aeroporto, si è concentrato a lungo su questo obiettivo, creando contatti e studiando il mercato, fino a realizzare quello che era un sogno condiviso da tanti.
A bordo di questo primo volo ha viaggiato anche una delegazione importante. Figure di rilievo come Massimo Ambrosetti, Ambasciatore italiano in Cina, e QIN Yun, presidente dell’aeroporto di Shanghai, sono state accolte dalle massime autorità locali, tra cui il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Un’accoglienza calorosa e ricca di significato, in un anno speciale per Venezia: il 2024 segna infatti i 700 anni dalla morte di Marco Polo, viaggiatore e mercante veneziano, tra i primi a gettare un ponte tra Oriente e Occidente.
Uno slancio verso il futuro
Le parole del presidente del Gruppo SAVE, Enrico Marchi, sono cariche di orgoglio: “Questo volo rappresenta l’inizio di una nuova stagione di scambi e relazioni con la Cina e l’Estremo Oriente”. E non è difficile capire perché. Il collegamento non serve solo a facilitare i flussi turistici – Venezia e Verona sono le mete preferite dal 67% dei viaggiatori cinesi che scelgono l’Italia – ma anche quelli commerciali e di studio.
Il Nord Est italiano rappresenta infatti il 13% dei flussi commerciali tra Italia e Cina. Una cifra che potrebbe sembrare solo un dato, che in realtà racconta di scambi economici che valgono circa 10 miliardi di euro all’anno. Con un volo diretto che si prevede trasporterà 70.000 passeggeri all’anno e 30.000 tonnellate di merci, le opportunità non possono che aumentare.
Un impegno per il territorio e la sostenibilità
Il Polo Aeroportuale del Nord Est, gestito dal Gruppo SAVE, non è nuovo a questo tipo di imprese. Oltre a quello di Venezia, comprende anche gli aeroporti di Treviso, Verona e Brescia, a cui si aggiunge quello belga di Charleroi. Nel solo 2023, ha gestito 17,8 milioni di passeggeri, recuperando il 96% del traffico pre-pandemia. Ma il ruolo di questi aeroporti non si esaurisce nella mera gestione dei voli: si tratta di infrastrutture vitali per l’economia, il turismo e l’occupazione dell’area servita.
Non solo business, però. Il Gruppo SAVE ha posto l’accento anche sulla sostenibilità. L’obiettivo è chiaro: decarbonizzare gli scali entro il 2030, vent’anni prima rispetto al piano europeo. Una sfida ambiziosa, che testimonia la volontà di conciliare sviluppo e responsabilità ambientale. Gli aeroporti del Polo stanno implementando una serie di progetti volti a migliorare la performance ambientale, collaborando con gli stakeholder locali per raggiungere risultati concreti.
Uno sguardo alle Olimpiadi
C’è poi un’altra scadenza all’orizzonte: le Olimpiadi invernali del 2026. Gli aeroporti di Venezia e Verona, in particolare, avranno un ruolo chiave nell’accogliere atleti e spettatori provenienti da tutto il mondo. Il Catullo di Verona si sta preparando a questo appuntamento con l’ampliamento del terminal, mentre l’aeroporto di Venezia vedrà presto completato il collegamento con il sistema ferroviario, rendendo ancora più agevole l’accesso al territorio per chi deve raggiungere Cortina e le altre località olimpiche.
L’inizio di una nuova era
In fondo, questa non è solo la storia di un volo inaugurale, né di un semplice collegamento tra due città. È la storia di una regione che guarda lontano, verso nuovi mercati e nuove opportunità. Come ha detto il governatore Luca Zaia, questo volo “dimostra il coraggio del Veneto di guardare oltre, verso nuovi orizzonti”.
Il volo Shanghai-Venezia non è solo un percorso tracciato nei cieli. È una nuova rotta verso il futuro.