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ToggleLa figura del Mobility Manager non è il solito burocrate, ma uno stratega
Il Mobility Manager non è qualcuno sepolto sotto scartoffie e note spese, intento a spulciare orari dei treni e tariffe dei parcheggi. La figura del Mobility Manager è più uno stratega, con l’obiettivo di trasformare il caos degli spostamenti casa-lavoro in un percorso fluido e sostenibile. Per i lavoratori, ogni minuto perso nel traffico è una spina nel fianco nel portare avanti le proprie attività e dare un senso migliore alla giornata lavorativa; ma anche un’opportunità mancata per fare un aperitivo dopo il lavoro. Quindi il Mobility Manager diventa la chiave per risparmiare tempo, soldi e per migliorare l’aria che respiriamo. Pensiamo ad esempio a quelle mattine in cui il traffico sembra un serpente infinito: questa figura studia come evitarlo per i propri colleghi, trovando soluzioni creative come navette aziendali che coprono tratte poco servite dai mezzi pubblici o abbonamenti agevolati per i dipendenti sui treni ad alta velocità. Inoltre, non si limita a proporre: raccoglie dati, analizza gli spostamenti dei lavoratori e li trasforma in piani di viaggio personalizzati. Insomma: il Mobility Manager non è un burocrate, ma un vero stratega della mobilità, capace di far risparmiare fino al 30% sui costi legati ai trasporti. Una competenza che Travel for business, realtà leader nella formazione e consulenza sui temi di travel e mobility management, promuove da anni con corsi specifici, webinar e workshop pensati proprio per aggiornare e formare i professionisti di domani.
Il Piano Spostamenti Casa-Lavoro: meno Traffico e più felicità
La mansione centrale del Mobility Manager è l’elaborazione del Piano Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL). Sembra complicato, ma è più semplice (e utile) di quanto credi. Immagina: meno code infinite, più colleghi che arrivano in orario e meno stress pre-caffè. Come? Analizzando i percorsi quotidiani dei dipendenti e suggerendo alternative intelligenti: car pooling tra colleghi, navette aziendali, incentivi per chi usa la bici o i mezzi pubblici. Un esempio virtuoso? Luxottica ha introdotto bus navetta per i dipendenti e il risultato è stato un calo drastico delle auto private in azienda e lavoratori più soddisfatti. Ma il PSCL non è solo uno strumento burocratico: è un progetto di benessere aziendale. Perché un dipendente che arriva sereno al lavoro, senza aver combattuto contro il traffico per un’ora, sarà più produttivo e motivato. Non è un caso che grandi multinazionali abbiano adottato soluzioni simili, integrando il piano di spostamenti con politiche di welfare aziendale. Travel for business, nei suoi corsi avanzati per Mobility Manager, insegna proprio a costruire PSCL su misura, adattabili ad aziende di ogni dimensione, valorizzando le specificità territoriali e le esigenze dei lavoratori.
La figura del Mobility Manager ha anche il potere di fare team building
Hai mai pensato che il viaggio casa-lavoro possa diventare un’occasione per fare team building? Diverse aziende stanno sperimentando piattaforme di car pooling aziendale come Jojob. Risultato: dipendenti che non solo risparmiano benzina, ma arrivano al lavoro di buonumore dopo aver chiacchierato con i colleghi. Un esempio? Alla Ferrari, il car pooling ha ridotto del 30% il numero di auto parcheggiate, creando anche nuove amicizie tra reparti. Ma il car pooling è molto di più di un semplice passaggio condiviso: è uno strumento di coesione aziendale. Pensiamo a colleghi che normalmente non interagirebbero, perché lavorano in uffici diversi: condividendo l’auto, si crea un canale informale di comunicazione che spesso porta a idee e collaborazioni inaspettate. Travel for business, sempre attenta all’innovazione, dedica nei suoi corsi specifici moduli sull’implementazione di piattaforme di car pooling, analizzando casi di successo e fornendo strumenti pratici per replicare questi modelli in ogni realtà aziendale.
Travel Manager, Fleet Manager e Mobility Manager: Una squadra che lavora in sintonia
In azienda non c’è solo il Mobility Manager. Entrano in campo anche il Travel Manager, che pianifica i viaggi di lavoro, e il Fleet Manager, che gestisce il parco auto aziendale. Separati fanno il loro dovere, insieme diventano una squadra imbattibile. Prendiamo il caso di Eni, dove l’integrazione delle tre figure ha portato a una gestione più snella delle trasferte e a una riduzione dei costi del 20%. Coordinandosi, riescono a far viaggiare i dipendenti in modo più smart e sostenibile. Pensiamo a un dirigente che deve volare a Londra per una riunione e poi visitare uno stabilimento in provincia di Bergamo: il Travel Manager si occupa del volo, il Fleet Manager fornisce l’auto elettrica per gli spostamenti locali e il Mobility Manager verifica che l’itinerario sia ottimizzato per ridurre tempi e emissioni. È questo il futuro della mobilità aziendale: integrazione e sostenibilità.