Skill del Travel Manager: leader o “semplice” manager?

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Skill del Travel Manager: cosa distingue un leader da un semplice responsabile logistico? E perché le aziende dovrebbero puntare su una figura carismatica?

Il Travel Manager è una figura centrale nel meccanismo aziendale. Dal momento che ha un piede nelle attività di business in senso stretto e l’altro nell’ambito delle Risorse Umane, le skill del Travel Manager superano le semplici competenze professionali. Soprattutto in un mondo globalizzato dove i viaggi d’affari sono sempre più frequenti, deve tenere insieme esigenze aziendali e richieste individuali. Infatti il Travel Manager si occupa di pianificazioni, negoziazioni con i fornitori, aggiornamenti normativi, assicurazioni e gestione del budget; ma allo stesso tempo ha a che fare con l’ascolto del benessere e della soddisfazione dei colleghi. 
Insomma, buona parte del lavoro del Travel Manager è fatto di relazioni per una costante concertazione tra imposizioni dall’alto e richieste dal basso. Se aggiungiamo a questo la constatazione di essere in un’epoca che richiede alle aziende di adeguare la propria filosofia alla sostenibilità, abbiamo chiaro il quadro di quanto un Travel Manager non sia solamente un “manager” che si occupa di logistica, ma un vero e proprio “leader” che orientare verso lo stesso futuro sostenibile le esigenze di business e il benessere dei colleghi. Quali sono allora le competenze richieste ad un Travel Manager? E soprattutto: quali sono le skill che distinguono un mero esecutore da una figura chiave trascinante ed efficace? 

Leader o Manager? Ecco le differenze e i punti in comune

Gestione e leadership sono spesso confuse, ma restano competenze ben distinte. Per fare un po’ di ordine in questo discorso prendiamo in prestito il concetto matematico degli insiemi. Infatti le funzioni di un “manager” e le qualità di un “leader” per molti aspetti si sovrappongono. Eppure ci sono alcune doti che non possono essere imparate facendo carriera dal momento che sono innate. Le capacità umane, creative e comunicative sono delle caratteristiche spontanee che compongono il pedigree di un vero leader e che dovrebbero fare la differenza nella scelta di un manager

La prima e grande macro-differenza è negli obiettivi che veicolano rispettivamente le azioni del leader e quelle del manager: il leader è “people-focused”, cioè orientato verso le persone che compongono il proprio team. Il leader crea una visione da condividere con i colleghi e cerca di ispirarli; costruisce relazioni ed è in prima fila nell’impegno concreto.

Invece il manager è “process-focused”, cioè concentrato sulla progressione delle attività. Questa figura ha una marcia in più nel pianificare e nell’organizzare il lavoro; si assicura che i compiti siano realizzati con puntualità ed efficienza. 
Non si tratta di due mondi in contraddizione, bensì di due ambiti sovrapponibili (non a caso abbiamo preso in prestito il concetto di insiemi). Se un leader può avere forti competenze gestionali, un manager può mostrare grandi tratti di leadership. Anzi l’auspicio è proprio quello di conciliare le due sfere sia nella scelta di un Travel Manager che nella sua considerazione a livello aziendale, per diverse ragioni.

Il Travel Manager nelle aziende: operativo o strategico?

Le soft skill sono per loro natura olistiche e personali, non tecniche, e per questo tentare di declinarle in una specifica professionalità è una forzatura sbagliata. Viceversa, è giusto riconoscere come sia strategico per qualunque azienda scegliere manager con doti di leadership. Il discorso può essere pienamente calato nel mondo del Business Travel.

Troppo spesso il Travel Manager è relegato ad un ruolo operativo, poco strategico. Questo atteggiamento duro a morire appare oggi forse un po’ miope. Basta sfogliare gli ultimi obiettivi e le normative europee in fatto di sostenibilità per rendersi conto di quanto in futuro le imprese insensibili all’ambiente e al benessere dei dipendenti saranno destinate a finire fuori gioco. 

Allora è proprio qui che entrano in gioco le skill di un Trave Manager, fulcro per la sostenibilità aziendale in termini ambientali, sociali ed economici. Spetta a lui, in qualità di manager, individuare soluzioni di spostamento e alloggio eco-compatibili, negoziare tariffe convenienti e comunicare pratiche di viaggio che minimizzino l’impatto ambientale. Questo senza compromettere il budget a disposizione.

Quali sono le skill del Travel Manager?

Qualunque azienda è fatta di persone e  la vera sfida sarà convincere tutto il personale ad accettare i cambiamenti in atto. Quindi non basta un esperto di pianificazione e logistica: serve un leader che ispiri i dipendenti a scelte più virtuose in viaggio, che faccia sentire il personale coeso e importante per un miglioramento collettivo. Allo stesso tempo il Travel Manager deve mettere in campo strategie di ascolto attivo per aggiustare il tiro e aiutare il team a mantenersi lungo la giusta strada. 

Le imprese dovrebbero allora puntare ad un Travel Manager che non si limiti ad eseguire delle mansioni, ma che si ponga come leader di un cambiamento della cultura aziendale in chiave sostenibile. Un Travel Manager non può svolgere il proprio compito senza avere il giusto carisma. In momenti concitati o situazioni di emergenza, deve saper portare avanti il proprio compito tenendo a bada la pressione e lo stress dell’intero team.

Chi oggi ricopre il ruolo di Travel Manager può contare su queste competenze? Non possiamo dare una risposta certa, ma sicuramente possiamo dire che senza queste soft skill il Travel Manager inibisce anche le competenze tecniche che possiede e non sarà mai una risorsa utile per l’azienda.

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