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ToggleRimborso chilometrico e fringe benefit: le nuove tabelle Aci per il 2023
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 28-12-2022, le Tabelle nazionali dei costi chilometrici di esercizio di autovetture e motocicli elaborate dall’ACI– art. 3, comma 1, del decreto legislativo 2 settembre 1997, n. 314. Le tabelle elaborate da Automobile Club d’Italia per calcolare i costi chilometrici previsti per auto e moto riguardo ai mezzi assegnati a uso promiscuo ai dipendenti (fringe benefit). Ecco allora cosa prevede il rimborso chilometrico ACI 2023.
Le tabelle elaborate dall’ACI e dall’Agenzia delle Entrate vengono pubblicate in Gazzetta Ufficiale ogni anno, entro il 31 dicembre, e costituiscono il riferimento necessario e assoluto per il calcolo dell’importo dei rimborsi chilometrici da erogare ai lavoratori dipendenti per i veicoli concessi in uso promiscuo da parte delle aziende.
Cosa sono i rimborsi chilometrici
Prima di parlare di tabelle e numeri, partiamo dal principio: cosa sono i rimborsi chilometrici? Il rimborso chilometrico consiste nell’indennità riconosciuta dal datore di lavoro a un dipendente che, per ragioni di lavoro, debba recarsi in luogo diverso dalla sede abituale stabilita dal contratto; in altre parole è un’indennità prevista per il dipendente utilizzi un veicolo per svolgere una trasferta lavorativa. Inoltre, l’indennità di rimborso chilometrico può essere richiesta non solo dal dipendente, ma anche dai soci, collaboratori e dal personale esterno all’ azienda.
Per stabilire l’ammontare del rimborso si considerano alcuni aspetti fondamentali come il numero di chilometri percorsi dal lavoratore, il tipo di carburante, la tassazione e la deducibilità delle spese, il tipo di veicolo utilizzato, la proprietà del veicolo e le regole in vigore previste dal comune nel quale avviene la trasferta. La definizione di questi elementi è fondamentale ai fini del calcolo del costo chilometrico, e quindi del rimborso.
Stabilito ciò, il successivo parametro da considerare per effettuare la richiesta è la proprietà del veicolo. Se il mezzo utilizzato durante un viaggio di lavoro è aziendale, i costi sono gestiti dalla società, se invece il veicolo è di proprietà del dipendente o preso a noleggio, il lavoratore ha diritto al rimborso. Solitamente, nell’ammontare del rimborso chilometrico, oltre al calcolo consumi auto vengono considerate anche spese una tantum come i costi del pedaggio e dell’eventuale parcheggio. Ma nel 2023 entra anche un’altra novità: la politica ambientale. Continua a leggere!
Le novità per il 2023 per fringe benefit autoveicoli e ciclomotori di nuova immatricolazione
La novità del 2023, introdotta dal comma 632 della legge della legge di bilancio 2020, prevede che per quantificare il valore dei fringe benefit le tabelle tengono conto di una importante novità di politica ambientale. Per gli autoveicoli, i ciclomotori e i motocicli di nuova immatricolazione, concessi in uso promiscuo a partire dal 1° luglio del 2020, la percentuale da prendere in considerazione, dell’importo corrispondente alla percorrenza convenzionale (15.000 chilometri), è così quantificata:
- 25% per i veicoli con emissioni non superiori a 60 grammi per chilometro (g/km di Co2)
- 30% per emissioni superiori a 60 g/km ma non a 160
- 50% con emissioni da 160 a 190 g/km
- 60% per i veicoli con valori di emissione di anidride carbonica superiori a 19.
Per autoveicoli, i ciclomotori e i motocicli immatricolati e assegnati ante 1° luglio 2020, valgono le vecchie regole.
Nei casi in cui l’assegnazione in uso promiscuo del veicolo avvenga dopo il 1° luglio 2020 e il veicolo sia stato immatricolato prima di tale data, il regime fiscale da applicare deve essere ricercato nei principi generali che regolano la determinazione del reddito di lavoro dipendente e dunque individuato analiticamente, tenuto conto dell’uso privato del mezzo (risoluzione 46/2020 dell’agenzia delle Entrate).
L’altra importante novità che riguarda anche i fringe benefit per le auto, secondo il Decreto Aiuti quater dello scorso novembre 2022, un innalzamento del tetto massimo dei fringe benefit da 600 a 3000 euro.
Calcolo rimborso chilometrico 2023 per uso promiscuo e fringe benefit
Oltre alla concessione di un’auto da parte del datore di lavoro per finalità esclusivamente aziendali, è previsto l'”uso promiscuo“. In questo caso, cioè quello in cui il dipendente può usufruire del mezzo per scopi sia lavorativi che privati, le spese vengono qualificate come compensi in natura. Tali “fringe benefit”, quindi la retribuzione erogata dall’azienda al lavoratore sotto forma di beni e servizi e non di denaro, sono assoggettati a contributi e tasse in base ad un valore convenzionale anch’esso stabilito annualmente nelle tabelle per i rimborsi chilometrici ACI.
Fringe Benefit 2023 – Tabelle nazionali ACI per il calcolo del rimborso chilometrico
Il calcolo del rimborso chilometrico è facile: basta trovare la riga corrispondente nella tabella ACI in cui è indicato il costo chilometrico corrispondente. Una volta individuato il costo sulla tabella, si moltiplica l’ammontare per il numero di chilometri dichiarati dal lavoratore. Se il veicolo assegnato al dipendente non è citato nelle tabelle ACI, si deve prendere come riferimento il più simile tra quelli presenti.
Le tabelle ACI pubblicate e da scaricare sono:
Scaricando le tabelle, si potranno ottenere i dati per
- Autoveicoli a benzina in produzione;
- Autoveicoli a gasolio in produzione;
- Autoveicoli a benzina-gpl e benzina-metano in produzione;
- Autoveicoli ibrido-benzina e ibrido-gasolio in produzione;
- Autoveicoli elettrici e ibridi plug-in in produzione;
- Autoveicoli a benzina fuori produzione;
- Autoveicoli a gasolio fuori produzione;
- Autoveicoli a benzina-gpl e benzina-metano fuori produzione;
- Autoveicoli ibrido-benzina e ibrido-gasolio fuori produzione;
- Autoveicoli elettrici e ibridi plug-in fuori produzione;
- Motoveicoli.
Tassazione dei rimborsi chilometrici
Il rimborso chilometrico solitamente non è soggetto a tassazione, dal momento che non è classificabile come remunerazione bensì come indennizzo per costi sostenuti dal dipendente per conto dell’impresa. I rimborsi chilometrici vengono erogati ai dipendenti per compensare i costi sostenuti per raggiungere il luogo di lavoro lontano dall’ufficio.
Le somme corrisposte sono soggette a contributi e imposte solo se la trasferta è avvenuta all’interno del Comune in cui è situata la sede di lavoro. Viceversa i rimborsi sono esenti da tasse e contributi se la trasferta è avvenuta al di fuori del Comune in cui si trova la sede di lavoro, nei limiti del costo chilometrico definito dalle tabelle ACI.
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