Il collegamento tra il costo del viaggio di lavoro e i risultati di cui l’azienda può beneficiare grazie alla trasferta è uno dei temi più scottanti per i Travel Manager, poiché implica (o implicherebbe) una collaborazione necessaria con diverse funzioni aziendali, come le direzioni acquisti, le direzioni finanziarie, quelle generali e degli acquisti, al fine di
raccogliere, elaborare e valutare informazioni in un quadro d’insieme composto da componenti non sempre così facili o scontate.
Come se non bastasse, il Travel Manager dovrebbe anche conoscere bene la strategia dell’azienda, gli obiettivi e le
strategie aziendali attuate per raggiungerli. E invece, capita spesso che il responsabile delle trasferte e della mobilità aziendale non venga prontamente informato a tal proposito.
Se da questo punto di vista Oltreoceano si percepisce qualche movimento, in Italia è molto raro trovare Travel Manager che si siedano ai tavoli di discussione e pianificazione della dirigenza aziendale.
Tuttavia, il loro contributo potrebbe essere importante per portare know how in termini di relazione con i Paesi, di sicurezza e opportunità, e anche da un punto di vista della logistica delle persone.
Ovvero, per dare valore aggiunto utile a un’azienda mentre stabilisce di approcciare nuovi mercati o vuole
espandersi in particolari aree.
Si tratta di una semplice questione di cultura aziendale, che sottostima sia il ruolo sia le responsabilità del Travel
Manager e relega la valutazione del ROI di un viaggio d’affari al mero costo del biglietto aereo o di uno strumento
tecnologico.
Questo speciale numero di Travel for business Magazine ci accompagnerà nel viaggio alla scoperta e alla conoscenza del Business Travel ROI, con l’obiettivo di comprendere come osservare e valutare i benefici che un viaggio di lavoro genera per l’azienda, per i viaggiatori e per tutti coloro che in azienda sono impegnati nella gestione professionale dei viaggi d’affari.
Sommario
ToggleBusiness Travel ROI (T-ROI)
In questo nuovo numero presento per la prima volta in Italia, i risultati della Ricerca “Travel ROI e i Valori intangibili per i viaggi d’affari” dove emerge chiaramente che il viaggio d’affari è visto come un investimento personale, dal punto di vista del viaggiatore. Ma l’investimento è soprattutto quello delle aziende e l’indagine conferma come la spesa per i viaggi d’affari rappresenti all’interno dei bilanci una voce di spesa rilevante: un alto numero dei rispondenti, pari al 48% del campione intervistato, indica un investimento in viaggi d’affari oltre il 15% sul fatturato.
Sono sempre stata convinta, e i numeri della ricerca mi hanno dato ragione, che solo una una buona capacità di ottimizzazione e di visione sui veri obiettivi e benefici dei viaggi può non sottovalutare la spesa per i viaggi d’affari e tenerla in considerazione correttamente.
Ecco perché, da tempo, noi di Travel for business stiamo lavorando al T-ROI (Travel ROI), un indicatore economico- finanziario utilizzato per misurare il rendimento dei viaggi, quindi misura quanto il costo del viaggio (o meglio, l’investimento in viaggio) ha reso in termini di ricavi o altre grandezze economiche positive per l’azienda.
Utilizzare un sistema come il T-ROI permette alle aziende di orientarsi correttamente verso quelle modalità di gestione e organizzazione utili per comprendere come e dove allocare il capitale d’investimento per i viaggi d’affari.
Solo così il ruolo del Travel Manager può evolversi, poiché sarà in grado di dare un contributo professionale alla valorizzazione dei benefici e non solo dei costi.
Come misurare i benefici di un viaggio di lavoro
L’articolo di approfondimento sul T-ROI (come misurare i benefici di un viaggio di lavoro) realizzato dall’Ing. Guido Savio, offre interessanti spunti di riflessione o aiuta alla sistematizzazione di idee o convincimenti che magari
già fanno parte del vostro bagaglio di esperienze e conoscenze. O magari qualcuno di voi si potrà sentire meno “solo” nel condividere alcune idee e in tal modo potrà magari trovare una rinnovata energia e forza nel proporre
in azienda un approccio innovativo alla misurazione del “business dei viaggi” per il quale i ruoli e le competenze di chi si occupa di viaggi possono risultare rafforzati e potenzialmente maggiormente riconosciuti proprio all’interno
dell’azienda.
Dati, Tecnologia e Strumenti
Il ritorno sull’investimento è un tema molto attuale anche per le travel management company, che si trovano a fornire alle aziende clienti strumenti e analisi sempre più complessi e che tengono conto delle nuove opportunità offerte dalla tecnologia, con l’obiettivo di generare saving, ma soprattutto e in diversi casi di promuovere un approccio
integrato dei viaggi d’affari stessi, che invece spesso sono ancora visti come qualcosa a sé.
In questo numero abbiamo raccolto anche diverse testimonianze di manager di TMC e protagonisti del settore per esplorare il tema del ROI per l’adozione di strumenti e tecnologia applicata ai viaggi d’affari.
Se il vero Business Travel ROI fosse il tempo?
Ce ne parla Angela Sebastianelli di Sarce dove in un bellissimo articolo ci racconta come le aziende che nel corso degli ultimi anni hanno valutato l’opportunità di informatizzare quest’area, integrandola all’interno dei propri
sistemi informativi, stimano il ROI sia in termini qualitativi (miglioramento/efficientamento del processo) sia in termini quantitativi (economics saving).
Ma come faccio a capire se l’investimento non è diventato uno spreco?
Paolo Pugni, il nostro amico opinionista, con il suo solito articolo dirompente, ci mette con le spalle al muro. Poche semplici domande che fanno riflettere chi in azienda ha il ruolo di Direttore Commerciale:
- Quale risultato possiamo ottenere oltre a quello banalmente immediato che il tipo di trasferta implica?
- Che cosa possiamo produrre come utile sempre a prescindere da come andrà a finire l’incontro per il quale
il viaggio è organizzato? - In quale modo posso generare valore per l’azienda in quel viaggio?
Misurare l’efficacia della negoziazione nel business travel
La rubrica sul Travel Procurement dell’esperta Laura Echino ci illustra che per valorizzare il ROI degli acquisti nel business travel è necessario considerare le fasi del processo di Business Travel (organizzazione e autorizzazione viaggio, viaggio, chiusura trasferta) ed individuare, per ognuna di esse, il beneficio in termini di minor costo o maggior servizio, derivante dal capitale investito nell’investimento di cui si sta valutando la redditività.
E se fosse solo questione di apparenza?
Rinaldo Stefanutto, con la sua rubrica Travel Fashion, ci racconta del bello e del piacere, ma soprattutto dell’importanza della comunicazione di noi stessi in relazione con l’ambiente circostante: per un approccio
strategico funzionale al massimo ritorno sull’investimento.
Inoltre…Travel Risk e Strumenti digitali
Il numero si arricchisce ancora di case history, di cloud computing nel business travel e di come misurare l’investimento degli strumenti digitali per il business travel.
Abbiamo, inoltre, voluto dedicare un ampio spazio al tema del Travel Risk Management. Con l’intervista a Mark Lowe, direttore di Oice (Operating in Complex Environments) e membro dell’advisory board di Pyramid Temi Group, abbiamo cercato di comprendere se le aziende italiane sono preparate nell’eventualità che un loro dipendente venga sequestrato.
…Non vi racconto altro, ma invito a leggere il nostro nuovo magazine, disponibile nella sezione Magazine o sfogliandolo qui di seguito.
Buona lettura e Buon Business Travel!