Martedì 2 luglio, nella splendida cornice di Milano, si è tenuto un evento di grande rilevanza organizzato da Ambimed, ACI Blueteam e NSSG. L’incontro, intitolato “Nuovi Orizzonti e Rischi Emergenti”, ha visto la partecipazione di esperti del settore della sicurezza aziendale e sanitaria. Tra gli ospiti principali figuravano Alessandro Perone di Ambimed, Vincenzo Nicosia di Ambimed, Alessandro Martello di NSSG, Mirko Cescato di NSSG e Paolo Bertola di ACI Blueteam e Lorenzo Mulazzi avvocato dello Studio Eptalex, tutti noti per la loro esperienza e competenza.
Sommario
ToggleL’intervento di Lorenzo Mulazzi: Modello Organizzativo 231 e Valutazione del Rischio
Il primo intervento, tenuto dall’avv. Lorenzo Mulazzi, ha focalizzato l’attenzione sul Modello Organizzativo 231 e sul codice etico che tutte le aziende dovrebbero adottare. Il Decreto Legislativo 231/2001 rappresenta infatti una normativa fondamentale per le imprese italiane, introducendo la responsabilità amministrativa degli enti per alcuni reati commessi nel loro interesse o a loro vantaggio. L’avvocato ha spiegato l’importanza di implementare un modello organizzativo adeguato che preveda una mappatura accurata dei rischi e la stesura di procedure specifiche per gestirli.
In particolare, è stata sottolineata la necessità di considerare non solo i rischi attuali, ma anche quelli in evoluzione. Mulazzi ha illustrato come la valutazione del rischio debba essere un processo dinamico, costantemente aggiornato alla luce di nuove evidenze e contesti. Un esempio emblematico citato è stata l’esperienza della pandemia da coronavirus, che ha drasticamente cambiato il panorama dei rischi aziendali, richiedendo un adattamento rapido e continuo delle misure di sicurezza.
La dinamicità della Valutazione del Rischio
L’intervento ha inoltre approfondito come la valutazione del rischio debba tener conto delle “fotografie” precedenti, ovvero delle esperienze passate, per prevedere e gestire meglio i rischi futuri. Questo approccio dinamico permette alle aziende di essere più resilienti e preparate di fronte a nuove minacce.
L’intervento di Vincenzo Nicosia: rischi sanitari e normative di sicurezza
Il secondo intervento è stato tenuto da Vincenzo Nicosia, medico esperto con una comprovata esperienza nel settore del petrolio e dell’energia. Inoltre, professionista per la medicina del viaggio e la sicurezza sanitaria sul lavoro. Il Dott. Nicosia ha affrontato il tema del rischio con un approccio medico, facendo riferimento all Decreto Legislativo 81/08, che rappresenta il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro in Italia, delineando le misure generali di tutela per la prevenzione dei rischi professionali.
Nicosia ha sottolineato l’importanza del Decreto Lavoro 48/2023 che introduce un approccio più dinamico e specifico alla valutazione dei rischi, sottolineando l’importanza della collaborazione tra il Medico Competente e l’RSPP. Le modifiche mirano a garantire una maggiore sicurezza per i lavoratori, specialmente quelli impegnati in attività internazionali, e a rafforzare la formazione e la prevenzione come strumenti fondamentali per la tutela della salute nei luoghi di lavoro.
L’intervento ha messo in evidenza come oggi ci si trovi di fronte a malattie emergenti che possono rappresentare nuovi rischi per i lavoratori inviati all’estero. Nicosia ha anche citato l’articolo 2087 del Codice civile, che obbliga i datori di lavoro ad assicurare l’integrità psicofisica dei lavoratori per tutto il periodo di viaggio e trasferta. Questo implica non solo una corretta formazione e informazione prima della partenza, ma anche una valutazione accurata dello stato di salute del lavoratore in base alle destinazioni specifiche.
Rilevanza nel Contesto Internazionale: Quando i lavoratori sono inviati all’estero, l’obbligo del datore di lavoro diventa ancora più complesso. Devono essere considerati rischi specifici del paese di destinazione, inclusi eventuali pericoli sanitari non presenti in Italia. Questo implica una valutazione preventiva dello stato di salute del lavoratore e una formazione specifica sui rischi locali, in modo da garantire la massima sicurezza durante la trasferta.
L’intervento di Alessandro Martello: la Valutazione del Rischio e la componente emozionale
Alessandro Martello di NSSG, nel suo intervento, ha offerto una riflessione interessante sulla valutazione del rischio da diverse prospettive. Ha evidenziato come, in molti casi, i rischi siano già contemplati nelle valutazioni iniziali, ma vengano sottovalutati o trascurati a causa di fattori terzi. Questo fenomeno è spesso legato alla componente emozionale nella valutazione del rischio, un aspetto che Martello ha definito come “rischio di negazione”. Ha inoltre sottolineato l’importanza di considerare il rischio da vari punti di vista per una valutazione più completa e accurata. La mancata considerazione di determinate variabili può portare a una percezione distorta del rischio reale. Ad esempio, un rischio può essere evidente ma non considerato significativo a causa di una valutazione emozionale piuttosto che oggettiva.
Il Rischio di Negazione
Un punto cruciale del suo discorso è stato il concetto di rischio di negazione. Questo si verifica quando un rischio, sebbene riconosciuto, viene minimizzato o ignorato a causa di convinzioni preesistenti o bias emozionali. La negazione del rischio può derivare dalla difficoltà di accettare che una minaccia sia reale o dalla tendenza a sottovalutare problemi che non sono stati ancora manifesti in maniera evidente.
Martello ha inoltre evidenziato come le emozioni influenzino significativamente il processo di valutazione del rischio. La paura, l’ansia, o la fiducia eccessiva possono distorcere la percezione dei pericoli. È essenziale riconoscere e gestire questi aspetti emotivi per assicurare una valutazione più bilanciata e realistica.
L’intervento di Paolo Bertola: pianificazione e valutazione delle trasferte aziendali
Paolo Bertola di ACI Blueteam ha evidenziato l’importanza cruciale di un processo autorizzativo rigoroso e una valutazione seria quando si tratta di autorizzare trasferte e viaggi di lavoro da parte delle aziende. Questo processo autorizzativo, noto anche come autorizzazione dei viaggi aziendali, implica una serie di controlli e valutazioni che devono essere effettuati per garantire la sicurezza e il benessere dei dipendenti durante le trasferte. Bertola ha sottolineato che la pianificazione accurata è fondamentale per garantire che tutti gli aspetti di un viaggio di lavoro siano coperti come ad esempio con una valutazione dei potenziali rischi associati alla destinazione, inclusi rischi sanitari, politici e ambientali, Misure preventive per definire piani di emergenza e affrontare eventuali imprevisti.
Un altro punto chiave del suo intervento è stato l’accento sulla conoscenza e consapevolezza. I dipendenti devono essere ben informati sui rischi potenziali e sulle misure di sicurezza da adottare e questo vuol dire non solo formazione specifica, ma anche aggiornamenti costanti e regolari sulle condizioni del paese di destinazione, come cambiamenti politici, rischi sanitari emergenti e altre informazioni rilevanti.
Per fare tutto ciò è necessaria una organizzazione corretta che coinvolga tutti i livelli dell’azienda.
l’intervento di Mirko Cescato: i confini permeabili
Mirko Cescat di NSSG ha affrontato un concetto cruciale nel contesto della sicurezza e della gestione del rischio: i confini permeabili. Questo termine si riferisce alla crescente complessità e interconnessione dei rischi che attraversano i confini tradizionali, siano essi geografici, settoriali o organizzativi. Cescato ha, infatti, spiegato come i confini geopolitici siano cambiati negli ultimi anni, rendendo la mobilità più facile ma allo stesso tempo aumentando i rischi associati ai viaggi internazionali.
Sebbene oggi ci si sposti facilmente da un paese all’altro, ha affermato Cescato, esistono aree del mondo dove i rischi sono particolarmente elevati. Ha portato come esempio il confine tra Haiti e la Repubblica Dominicana, un confine molto permeabile e non controllato, che consente un facile passaggio ma comporta anche una diffusione di problemi da un paese all’altro.
I problemi in un paese possono facilmente estendersi ai paesi vicini senza che nessuno se ne accorga immediatamente. Ad esempio, le tensioni in Yemen non solo influenzano la regione circostante ma hanno anche un impatto sul commercio internazionale.
Che cosa vuol dire per le aziende? Cescato ha sottolineato che le aziende devono essere consapevoli di questi cambiamenti e riformulare i loro modelli di business per adattarsi a tali condizioni incerte.
L’intervento di Alessandro Perone: Rischi Ambientali e Cambiamento Climatico; un approccio ESG
L’ultimo intervento di Alessandro Perone ha affrontato i temi dei rischi ambientali e del cambiamento climatico, evidenziando come questi non siano solo una questione di conformità alle normative ESG (Environmental, Social, Governance) e al diritto ambientale, ma anche una fonte di danno reputazionale e sanzionatorio per le aziende.
ESG e Diritto Ambientale
Il rispetto delle normative ambientali è diventato fondamentale per le aziende che operano in un contesto globale sempre più attento alla sostenibilità. Il mancato rispetto delle leggi ambientali può portare a sanzioni pesanti e danneggiare gravemente la reputazione aziendale. Inoltre, le normative ESG richiedono alle aziende di adottare pratiche sostenibili che vanno oltre la semplice conformità legale, promuovendo un approccio proattivo alla gestione dei rischi ambientali.
Rischi Sanitari e Infettivologici
Encefalite da Zecche: Un esempio concreto di come i cambiamenti climatici influenzano la salute pubblica è l’aumento dei casi di encefalite da zecche, una malattia infettiva che sta diventando sempre più frequente anche in Italia. Questo è dovuto in parte al riscaldamento globale, che ha ampliato l’habitat delle zecche.
Dengue: La dengue, una malattia trasmessa dalle zanzare, nel 2023 ha colpito circa 200 persone in Italia, con 120 casi solo in Lombardia. La dengue può causare sintomi gravi e rappresenta un rischio sanitario emergente nel contesto del cambiamento climatico, che favorisce la proliferazione delle zanzare vettore.
Malaria: Un altro esempio preoccupante è il ritorno della malaria in Italia. La scorsa mese, un uomo di 52 anni è stato colpito da malaria in Puglia dopo essere tornato dalle ferie. Questo evento sottolinea come le malattie infettive possano riemergere in regioni dove erano state precedentemente eradicate, a causa dei cambiamenti ambientali e climatici.
I costi nascosti per un’azienda
L’evento “Nuovi Orizzonti e Rischi Emergenti” ha evidenziato diversi aspetti cruciali della gestione del rischio aziendale nel contesto attuale. Oltre ai rischi diretti e immediati, è fondamentale considerare i costi nascosti che possono avere un impatto significativo sull’azienda. Questi costi includono l’immagine aziendale, la reputazione e il danno economico.
L’immagine aziendale e la reputazione sono risorse intangibili ma estremamente preziose per qualsiasi organizzazione. Gli scandali, le violazioni delle normative ambientali e i fallimenti nella gestione dei rischi possono danneggiare gravemente la reputazione di un’azienda, con conseguenze di lunga durata che influenzano la fiducia dei clienti, degli investitori e dei partner commerciali. La fiducia dei clienti e degli investitori è essenziale per il successo di un’azienda, e un singolo incidente di gestione del rischio può eroderla, portando a una perdita di clienti e un calo del valore delle azioni. Inoltre, gli incidenti di sicurezza o le violazioni ambientali possono attirare una significativa attenzione mediatica negativa, difficile da contrastare e che può avere un impatto duraturo.
I costi economici associati alla cattiva gestione dei rischi possono essere sostanziali e si manifestano in vari modi. Le sanzioni e le multe per le violazioni delle normative ambientali e di sicurezza possono essere particolarmente onerose per le aziende, specialmente se imposte ripetutamente. Le spese legali per difendersi dalle accuse di non conformità o per rispondere a cause legali possono accumularsi rapidamente, sottraendo risorse finanziarie che potrebbero essere utilizzate in modo più produttivo. Gli incidenti di sicurezza o i disastri naturali possono causare interruzioni operative che portano a perdite di produzione, ritardi nella consegna dei prodotti e, di conseguenza, perdite finanziarie significative. Dopo un incidente, le aziende devono spesso affrontare costi di remediation per riparare i danni causati, inclusi la pulizia ambientale, la riparazione delle infrastrutture e la compensazione per le persone colpite.
Per mitigare questi costi nascosti, le aziende devono adottare un approccio proattivo nella gestione del rischio che includa una valutazione continua dei rischi per identificare e mitigare tempestivamente le potenziali minacce. È essenziale fornire una formazione continua ai dipendenti per aumentarne la consapevolezza sui rischi e sulle misure di prevenzione, sviluppare e implementare piani di emergenza dettagliati per rispondere rapidamente ed efficacemente a qualsiasi incidente, e mantenere una comunicazione trasparente con tutte le parti interessate, inclusi clienti, investitori e regolatori, per gestire le crisi e minimizzare il danno reputazionale.