Integrazione” è la parola chiave per la mobilità del futuro; che sia tra dati e intelligenza artificiale, domanda e offerta, soluzioni e partnership, mobilità orizzontale o verticale, la prossima era degli spostamenti è chiamata a tenere insieme diverse soluzioni, diverse funzioni e necessità. Guardando lo spazio delle città sempre più connesse e fluide e la nuova sensibilità verso la sostenibilità ambientale, non si può pensare che la mobilità del futuro non farà i conti con utenti sempre più esigenti, ma allo stesso tempo disponibili a trovare forme di spostamento più green e condivise. il MaaS è quindi la frontiera del futuro, ma oggi è il momento di ideare e sperimentare soluzioni efficaci per accorciare i tempi. Next Generation Mobility 2023, evento di cui Travel for business è stato media partner, è stata l’occasione per fare il punto sull’argomento, conoscendo alcuni esempi di servizi ideati e sperimentati da Italdesign per rendere gli spostamenti in città esperienze più rilassanti e funzionali.
Il traffico in città e la conseguente perdita di tempo è qualcosa di cui tutti noi abbiamo fatto esperienza. Anche l’inquinamento dell’aria dovuto alle lunghe file di auto in coda ha un impatto diretto sulla nostra vita. In alternativa, gli abitué della metropolitana sanno bene cosa significa rincorrere un vagone già colmo di passeggeri nell’ora di punta. Potrebbe quindi sembrare che non ci sia via d’uscita dalla tentacolare mobilità urbana, ma il nodo sta nel fatto che i servizi di mobilità nelle nostre città continuano ad inserirsi in infrastrutture ormai sature o che non possono essere ulteriormente espanse! Nascono quindi talvolta soluzioni che, se in alcuni contesti offrono nuove opportunità, in altri causano ulteriori problemi. Esempio emblematico è l’esperienza del bike sharing in Cina. Nel 2017 tantissime startup popolavano e coloravano le città con i loro mezzi su due ruote. Nel 2019, però, molte di quelle startup erano poi fallite, trasformando quelle stesse città in cimiteri a cielo aperto di biciclette in disuso.
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ToggleTendenze del MaaS: modelli di business per la mobilità del futuro
In questo contesto diventa quindi centrale la riflessione sul MaaS: come evolverà la mobilità nel futuro? Verso quale direzione devono andare i servizi in modo da non gravare ulteriormente sulle infrastrutture già presenti? I nuovi paradigmi dovranno essere da un lato in linea con le nuove esigenze degli utenti e dall’altro in risposta alle nuove tecnologie emergenti sul mercato. Ma allo stesso tempo i nuovi modelli di business devono dare priorità alla raccolta dei dati da un lato e all’integrazione delle diverse modalità di fruizione.
Italdesign osserva con attenzione i trend della mobilità, applicando la propria capacità di visione sistemica nel proporre soluzioni che possano diventare i nuovi paradigmi della mobilità. Un esempio è InTO che agisce sulle infrastrutture metropolitane già esistenti e che è stato sperimentato presso la stazione Re Umberto di Torino nel 2019. Si tratta di un sistema per gestire una distribuzione più omogenea dei passeggeri all’interno dei vagoni della metropolitana. Il servizio è composto da un software molto avanzato, elaborato su meccanismi di machine learning, che calcola la percentuale di passeggeri presenti su un vagone e su un sistema di luci a led che aiuta i passeggeri a individuare i vagoni più liberi.
Un altro esempio di progetto portato avanti da Italdesign con l’obiettivo di rendere la mobilità sempre più inclusiva e sostenibile è WheeM-i: un mezzo in sharing pensato per persone con disabilità motorie, fruibile da un’app come un qualunque servizio di sharing mobility. Anche questo progetto è stato realizzato coinvolgendo direttamente gli utenti in fase di sviluppo, applicando una vera e propria strategia di design thinking.
Mobilità del futuro: una nuova concezione di spazio
Decisamente innovativo è stato invece Pop-Up di Italdesign, un modello di concept car nato in collaborazione con Airbus e Audi e destinato a stravolgere la concezione dello spazio e degli spostamenti tradizionali. Il veicolo è infatti ideato per servire sia il trasporto terrestre che quello aereo. L’evoluzione di questo paradigma della mobilità del futuro è Climb-E, evoluzione del Pop-Up e ultima sperimentazione in ordine cronologico, presentata nel 2023 a Las Vegas. Di nuovo, il progetto vuole unire la mobilità orizzontale e verticale, assecondando il trend di uno spazio senza confini, di spostamenti fluidi e modalità ibride. Infatti, in questo caso il veicolo può arrampicarsi sulle pareti di un edificio fungendo quasi da ascensore, è capace di integrarsi completamente nella struttura abitativa, ma allo stesso tempo può spostarsi per le vie della città in maniera autonoma. Oltre a dimostrare verso dove dovrà essere orientata la progettualità del futuro, quest’ultimo esempio chiarisce un altro trend che il MaaS dovrà necessariamente fare proprio: stringere partnership e riunire diversi attori. Climb-E infatti è nato dalla collaborazione con Shindler, nota azienda di ascensori, per la mobilità verticale, e con il Politecnico di Torino per la parte architetturale di integrazione di questa soluzione con l’edificio. Possiamo quindi chiudere questa riflessione concludendo che il punto centrale per la mobilità del futuro è quindi l’integrazione intesa sia come incontro tra esigenza e risposta, che come collaborazione tra attori della mobilità, dell’industria, della comunicazione e del territorio, ma soprattutto tra servizio fisico e intelligenza artificiale; in una sola parola: MaaS, al quale abbiamo anche dedicato un numero del nostro magazine.