Mobilità urbana smart: una strada ormai segnata 

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La mobilità urbana smart è al centro di nuovi investimenti in UE. Anche in Italia il settore è cresciuto del 18% in un anno

La mobilità urbana smart sta assumendo un ruolo centrale tra le stanze della Commissione Europea. Infatti, secondo i dati dell’Unione Europea, il settore dei trasporti è responsabile di un quarto delle emissioni di gas serra nel continente e risulta essere il più lento nel raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2. Ecco perché l’UE ha selezionato 134 nuove iniziative innovative nel campo dei trasporti che riceveranno finanziamenti superiori a 7 miliardi di euro per migliorare e modernizzare le reti di trasporto europee, sfruttando i benefici offerti da sistemi e servizi di trasporto intelligenti. D’altro canto, la progressiva espansione delle aree urbane rischia di andare nella direzione opposta rispetto agli obiettivi climatici ed ambientali fissati dal Pacchetto Fit for 55%. Pertanto, i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea rientrano nel quadro delle riforme promosse dall’Europa per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. 

E nel nostro paese? Il 2024 in Italia si chiude con una decisiva crescita del business legato al settore della mobilità urbana smart che ha toccato il +18%

Mobilità intelligente nelle nostre città: come cambieranno aspetto e funzioni delle smart city

Quando parliamo di mobilità intelligente ci riferiamo ad un insieme di soluzioni e tecnologie digitali ideate per rendere i sistemi di trasporto urbani più efficienti, sostenibili, sicuri e accessibili a tutti; in una sola parola: “smart”. Si tratta di una gestione avanzata della mobilità cittadina che non guarda solamente all’evoluzione del TPL basato su dati condivisi del traffico e sulle esigenze immediate degli utenti, ma che coinvolge anche soluzioni di spostamento alternative come il car sharing, il bike sharing, i veicoli elettrici e a guida autonoma. 

Queste soluzioni, insieme ai nuovi progetti di ricerca europei promossi in questi anni, sono destinate a trasformare il modo di vivere la mobilità e gli spazi urbani riducendo innanzitutto l’impatto dell’inquinamento nelle città. L’evoluzione deve essere condivisa da tutti gli attori del settore, con l’obiettivo di migliorare il benessere dei cittadini e l’ambiente in cui si muoveranno nel prossimo futuro. Pensiamo al MaaS, già in via di sperimentazione in diverse città italiane da qualche anno, che punta a convogliare tutte le possibilità di trasporto su un unico canale digitale intuitivo, flessibile e personalizzabile.  

Le iniziative innovative per la smart mobility finanziate dall’Unione Europea 

Come abbiamo già detto, l’inquinamento legato alla circolazione dei mezzi rappresenta una forte preoccupazione per l’UE. Per questo motivo, nel 2021 l’UE ha deciso di investire nella ricerca e nella promozione dei sistemi di trasporto intelligenti con il programma Connecting Europe Facility-Digital che ha promosso investimenti pubblici e privati in infrastrutture di connettività digitale, con il programma Horizon Europe, che ha finanziato lo sviluppo di tecnologie come i veicoli elettrici, i sistemi di trasporto avanzati e le infrastrutture per la mobilità connessa. 

Negli ultimi anni, molte di queste innovative hanno riscosso grande successo unendo digitalizzazione e gestione intelligente del traffico e degli spazi urbani. A Barcellona, ad esempio, è stata sviluppata una rete di “superblocchi”, aree urbane riservate a pedoni e ciclisti, con notevoli risultati nella riduzione dell’inquinamento. A Copenaghen, invece, sono stati digitalizzati i semafori per migliorare la gestione del traffico. Ad Amsterdam, sensori, tecnologie IoT e intelligenza artificiale sono stati impiegati per ottimizzare la circolazione e ridurre le emissioni.

In Italia, il Torino Living Lab utilizza sensori per rilevare incidenti, congestioni e variazioni nel traffico, migliorando l’intervento delle autorità locali. A Milano, il progetto MAAS SEA, sviluppato da Milano Smart City, ha integrato tutti i sistemi di trasporto della città, permettendo ai cittadini di combinare diverse modalità di trasporto come bici, autobus, treno e car sharing. D’altro canto lo studio promosso dall’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano ha sottolineato come sia arrivato anche in Italia il tempo di premere sull’acceleratore. L’evoluzione del settore in senso tecnologico e sostenibile è trainato dalla necessità di ridurre le emissioni inquinanti, ma anche dalle nuove aspettative dei consumatori.

La mobilità intelligente cresce in Italia

ll settore delle auto connesse e della mobilità intelligente in Italia continua a crescere, raggiungendo nel 2023 un valore di 2,9 miliardi di euro, con un incremento del 17% rispetto all’anno precedente. Le soluzioni per le auto connesse rappresentano 1,56 miliardi di euro (+11%), i sistemi di assistenza alla guida avanzati (Adas) valgono 950 milioni di euro (+28%), e le soluzioni di Smart Mobility nelle città, come la gestione dei parcheggi e il car sharing, ammontano a 400 milioni di euro (+18%).

Nel 2023, in Italia ci sono state 16,9 milioni di auto connesse, pari al 42% del parco auto totale. La vendita di servizi connessi è cresciuta del 29%, raggiungendo i 620 milioni di euro, grazie alla crescente capacità delle aziende di raccogliere e utilizzare dati dai veicoli. Sul fronte normativo, l’integrazione degli Adas, cioè dei sistemi avanzati di sistema alla guida, sarà obbligatoria dal 2024, e solo veicoli a zero emissioni saranno immatricolabili a partire dal 2035.

Il mercato dell’automobile sta vivendo una trasformazione sulla spinta di esigenze ambientali, cambiamenti nelle aspettative dei consumatori e innovazioni tecnologiche, come l’intelligenza artificiale. Nonostante le immatricolazioni di auto siano aumentate del 19% rispetto al 2022, le auto elettriche rappresentano ancora solo il 4,2% del totale, con un parco circolante di 220mila unità.

A livello di Amministrazione Pubblica la direzione è la medesima: le città italiane mostrano un crescente interesse per la Smart Mobility, con il 53% dei comuni che ha avviato progetti nel 2023. Tuttavia, il 29% dei comuni non utilizza ancora i dati generati da queste iniziative. Sul fronte complementare, la propensione dei consumatori italiani verso i servizi di mobilità smart è alta. il 71% degli intervistati è interessato a queste soluzioni, sebbene il 75% non sia soddisfatto della gestione della mobilità urbana da parte del proprio comune. 

Entra nella nostra community e approfondisci questo argomento con i seguenti articoli:

Come dirigeranno il traffico i semafori intelligenti? Come il futuro dell’AI farà risparmiare tempo e inquinare meno.

Qual è lo stato dell’arte delle smart road in Italia? Sono diversi i progetti in piedi per un’infrastruttura innovativa.

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