Mobilità condivisa in Italia: cresce il bike sharing, calano i monopattini

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Bike sharing in crescita, monopattini in calo e un mercato maturo da 178 milioni di euro: l’Ottavo Rapporto Nazionale sulla mobilità condivisa in Italia

L’ottavo Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility disegna lo stato dell’arte della mobilità condivisa: un settore non tanto in crescita, quanto consolidato. La sharing mobility vanta oggi un fatturato di 178 milioni di euro. Possiamo dire che si tratta di un mercato maturo e stabile, nel quale si possono già ben delineare le tendenze positive e quelle un po’ in crisi. Ad esempio il bike sharing sta crescendo esponenzialmente, mentre i monopattini in sharing sono meno presenti sulle strade italiane. Il dato più significativo è che il 95% della mobilità condivisa in Italia è a zero emissioni.

La mobilità condivisa in Italia dimostra di essere in forma. Dopo anni di crescita e instabilità, tra motivatori, detrattori e scettici, oggi possiamo dire che il comparto della sharing mobility è un mondo solido sia nelle abitudini degli italiani che nel fatturato. Raimondo Orsini, Coordinatore dell’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility, ha affermato che “il settore del vehicle sharing in Italia è in una fase di trasformazione, orientata verso una maggiore sostenibilità economica e una valorizzazione più efficace della domanda degli utenti, favorita anche da una maggiore consapevolezza e conoscenza degli stakeholders istituzionali”. Tra il 2023 e il 2024, dopo anni di incremento e crescita, il totale dei noleggi e delle percorrenze con mezzi in sharing sulle strade italiane è rimasto stabile. Anche il fatturato sembra essersi attestato sui 178 milioni di euro nel 2023, aumentando di poco rispetto all’anno precedente. 

Ma in questo idilliaco quadro, ci sono vincitori e (a quanto pare) vinti. Se il bike sharing vola in alto, i monopattini in sharing subiscono invece una decisa frenata. Infatti la flotta italiana della mobilità condivisa conta 81.000 mezzi sulle strade; di questi l’86% è costituito da monopattini e biciclette (nello specifico sono rispettivamente il 44% e il 42%), per il 9% da automobili e per il 5% da scooter. Questi sono i dati emersi dall’Ottavo Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility presentato dall’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility, promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Ma qual è lo stato dell’arte veicolo per veicolo?

Car sharing italiano: tra free floating e station-based

Il car sharing è in piena evoluzione, a quanto emerge dal dossier. La flotta di auto in condivisione ha raggiunto nuovamente i livelli pre pandemici che corrispondono a circa 8.000 veicoli, mentre il numero di noleggio è di circa 6 milioni come nel 2020. In questo quadro sta aumentando il numero di veicoli ibridi ed elettrici. Inoltre le percorrenze stanno evidentemente crescendo, soprattutto parlando di free floating: dai 78 milioni di chilometri percorsi nel 2023, in chiusura dell’anno corrente gli specialisti prevedono addirittura quasi 90 milioni di chilometri. La grande novità nel free floating, che già identifica un passo in avanti della tendenza e che porterà ad ulteriori evidenze future, è l’introduzione di opzioni di noleggio a ore o a giorni nei pacchetti di molte compagnie di sharing mobility. In questo vortice di incrementi, aumenta anche la durata media del noleggio. Da 34 minuti siamo passati a 88 minuti in media. Parlando invece di soluzioni di car sharing station-based, il report ha riconosciuto una certa stabilità sia in termini di domanda che di offerta. Sono presenti 1200 veicoli nella flotta nazionale con circa 300 mila noleggi all’anno, per un aumento medio anche della durata del noleggio.

Il bike sharing è in crescita: 62% sono e-bike

Tra le tendenze più significative della mobilità condivisa spicca l’affermazione del bike sharing. Bisogna sottolineare l’incremento delle biciclette elettriche condivise, soprattutto nei servizi di free-floating che spesso vengono gestiti dagli stessi operatori che offrono monopattini in sharing.

Oggi le e-bike in modalità free-floating rappresentano il 62% dell’intera flotta di biciclette condivise in Italia; le biciclette elettriche condivise sono presenti soprattutto a Milano, Roma e Bologna. Anche la domanda è in forte aumento: tra il 2022 e il 2023, i noleggi sono cresciuti del 12%, raggiungendo 11,5 milioni e si prevede un’ulteriore crescita del 22% per il 2024. Le percorrenze seguono lo stesso trend, con 25 milioni di chilometri registrati nel 2023 attraverso il bike sharing in free-floating. Per quanto riguarda il bike sharing station-based, i noleggi annuali si mantengono stabili intorno ai 4 milioni, ma i dati preliminari del 2024 indicano una possibile crescita della domanda.

Monopattini in sharing

Sulle strade si osserva una diminuzione del numero di monopattini in condivisione. Si tratta di un momento di cambiamento: secondo il rapporto, dopo una rapida crescita, talvolta caotica e incontrollata iniziata nel 2019, nel 2023 siamo stati di fronte ad una saturazione del comparto. Oggi inizia invece una fase di riorganizzazione del settore. Alcuni progetti pilota giungono al termine, diversi operatori decidono di uscire dal mercato italiano e numerose città, come Milano, avviano nuovi bandi per regolamentare il numero di mezzi e fornitori.

Questa ristrutturazione ha comportato una riduzione di circa 18 mila monopattini in circolazione. Nonostante ciò, il volume dei noleggi rimane stabile, attestandosi intorno ai 25 milioni, sebbene la distanza media percorsa sia scesa da 2,5 chilometri a 2,1 chilometri. Tra il 2022 e il 2023, il numero di capoluoghi che offrono un servizio attivo di monopattini condivisi è passato da 47 a 35.

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Photo credit: Luca Souza

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