Solo a fine dello scorso anno Meta aveva annunciato una partnership con Microsoft per portare nuovi contenuti, incluse le app di Windows e i collegamenti di Teams, nel metaverso di Meta. Si tratta di un passo importante nel settore del 3D per favorire la produttività e consentire di creare, comunicare e collaborare in modi completamente nuovi.
D’altronde il fenomeno dei collegamenti virtuali è fortemente cresciuto dopo la pandemia tanto che, secondo i Dati di Contrive Datum Insights, il mercato globale del metaverso è stato valutato a 51,69 miliardi di dollari nel 2022 e si stima che supererà circa 1,3 trilioni di dollari entro il 2030.
L’obiettivo non è quindi solo di una evoluzione digitale, ma di una crescente economia virtuale che guideranno le mosse del futuro. Tornando al nostro settore, è indubbio che queste nuove tecnologie offriranno enormi vantaggi per coloro che lavorano da remoto e che potranno contare su suite di soluzioni e servizi sempre più adeguati per le forme di lavoro agile, workation e smart working.
Il lavoro da remoto, infatti, ha accelerato il focus su spazi di incontri virtuali, stanze digitali sempre più attrezzate e con esperienze immersive sia per gli incontri di lavoro sia per attività come la formazione a distanza. E anche il settore del business travel si sta adeguando di conseguenza, basti ricordare quanto fatto da CitizenM come prima azienda alberghiera a costruire nel Metaverso.
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ToggleCome cambia il lavoro con il metaverso?
Molte aziende hanno spostato alcuni viaggi nelle modalità virtuali, prima obbligati dalla pandemia, oggi rivolgendosi a queste tecnologie con un interesse crescente e attratti dai minori costi e ottimizzazione dei tempi del proprio personale. Ma è davvero così? In che modo hanno calcolato consapevolmente il Ritorno dell’Investimento tra un viaggio di lavoro fisico e uno virtuale? L’azienda si sta limitando solo alla valutazione del costo puro della trasferta perdendo però di vista completamente il valore e il beneficio che un’esperienza outdoor può generare al dipendente e di conseguenza all’azienda? Sono spesso queste le domande che pongo quando si fanno scelte di questo tipo.
Con il T ROI Calculator oggi è possibile fare scelte più ponderate, misurate e finanziariamente consapevoli. Tuttavia, indipendentemente dalla scelta che viene o verrà fatta, lavorare nel metaverso è cosa ben diversa che operare in un incontro davanti ad una scrivania di un collega o di un cliente. E non sto solo parlando di competenze tecnologiche, che le do un po’ per scontate se opti per queste soluzioni. Ma di competenze relazionali, di capacità di saper gestire un incontro online/virtuale, di competenze gestionali ecc.. Si dovrà fare i conti anche con la rivoluzione dei posti di lavoro, non intesi come luoghi ma come gestori del tempo delle persone poiché si potrà accedere agli orari più disparati. Se quindi in nome della maggiore flessibilità ci si dovesse rendere conto che il tempo non sarebbe più sufficiente per fare tutto e con qualità?
Ma quali sono le altre ragioni nell’andare verso questa direzione? Si parla di maggiore produttività delle risorse, di maggiore collaborazione e, non poteva mancare la motivazione della sicurezza. Decidere quali incontri fare in modalità virtuale rispetto a quelli fisici sarà la grande sfida del futuro.
In tutto questo contesto nuove professioni stanno emergendo anche nel settore del travel. Basti pensare alle guide che potranno organizzare tour virtuali in tutto il mondo, accompagnare chi vorrà sperimentare esperienze in luoghi che non potrà forse mai raggiungere, far sognare davvero tutti. Leggevo un post di FastWeb che spiegava come “grazie alla realtà virtuale e alla realtà aumentata, in molti hanno scoperto modalità di intrattenimento inedite fino a quel momento. La rappresentazione virtuale di tutte quelle meraviglie che prima venivano osservate dal vivo è stata, man mano, accettata di buon grado; probabilmente non soppianterà mai gli spostamenti fisici, ma per molti ha rappresentato (e rappresenterà) un’ottima soluzione per sfuggire all’isolamento e alla solitudine”
Le nuove professioni in questo campo sono davvero molteplici. Immaginiamo quanto il metaverso potrà risultare inclusivo per tutti coloro che hanno delle diversità e quindi impedimenti a muoversi agevolmente. I nuovi spazi permetteranno a tutti di unirsi a meeting realizzati nel mondo e grazie a meta tutor linguistici nel metaverso, parlare e dialogare senza problemi.
Anche il settore degli eventi avrà nuovi protagonisti, impegnati non solo ad organizzare l’evento ma di gestirlo tecnologicamente e nella logistica virtuale. Figura che dovrà avere un mix solido di competenze di gestione eventi, marketing e naturalmente digital
Ma quali sono gli incontri ideali per un mondo metaverso?
Come già anticipato, sicuramente il metaverso diventerà un ottimo sostituito delle attuali modalità di riunione virtuale. L’esperienza 3D dovrebbe aumentare l’esperienza di meeting fatti con un semplice attuale Zoom o un Teams. Saranno quindi i meeting interni ad avere la meglio, oppure la formazione o quei momenti di aggiornamento professionale veloci che l’azienda deve assicurare. Non mancheranno esperienze anche nel settore del team building e delle fiere.
Ma il metaverso diventerà un luogo di collaborazione anche per testare prodotti, sviluppare idee e proporre nuove soluzioni. Alcuni mesi fa mi raccontavano di una grande azienda tessile che aveva puntato moltissimo sul metaverso per presentare i propri tessuti. La tecnologia mostrava come un certo tessuto, capo spalla stesse addosso al futuro cliente; l’utente poteva quindi scegliere tra una vasta gamma di colori, tonalità, grammatura e vedere il risultato direttamente online.
Siamo sicuri che i tipi di modalità d’incontro cresceranno nel tempo, si adatteranno anche in base alle evoluzioni tecnologiche che il futuro ci riserverà.