Mappe parlanti nel PSCL: la bussola del mobility manager per il tragitto casa-lavoro

mappe parlanti

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Le mappe parlanti sono uno strumento semplice e concreto per valorizzare le alternative all’auto privata e rendere davvero efficace il Piano Spostamenti Casa-Lavoro

Se pensiamo ai problemi di mobilità casa-lavoro, spesso ci viene in mente il solito scenario: traffico, stress, parcheggio impossibile. Ma la verità è che molte soluzioni esistono già. Il punto è che spesso… nessuno le conosce. Ecco perché le “mappe parlanti” sono un interessante ausilio per ogni mobility manager che voglia davvero fare la differenza con il PSCL (Piano Spostamenti Casa-Lavoro) della propria azienda.

Cos’è una mappa parlante?

Una mappa parlante è uno strumento digitale che mostra – con colori, simboli e magari anche QR code – le opzioni reali per arrivare in azienda senza auto privata. Un tale tool è in grado di indicare treni regionali, bus navetta comunali, ciclabili sicure, parcheggi di scambio disponibili lungo il tragitto casa-lavoro e viceversa. Immagina una mappa che non si limita a indicare strade e fermate, ma che parla davvero al dipendente comunicandogli in tempo reale anche le corse disponibili ed eventuali ritardi. Insomma: questo strumento digitale non è semplicemente un ausilio visivo, ma un supporto che offre una visione chiara, pratica e comprensibile al volo. 

Non è fantascienza: in tante aree esistono già servizi efficienti, solo che restano invisibili ai più o che comunque non vengono promossi dal datore di lavoro. Infatti il problema, spesso, non è l’assenza di alternative, ma la totale mancanza di comunicazione.

Perché è fondamentale per il PSCL?

Il PSCL richiede di analizzare gli spostamenti dei dipendenti e proporre soluzioni più sostenibili. Ma come puoi pretendere un cambiamento, se nessun dipendente conosce effettivamente cosa c’è là fuori? La mappa parlante è il punto di partenza concreto per aiutare le persone a fare scelte diverse.

Pensiamoci: una persona che abita a 20 minuti da una stazione con un treno diretto per l’ufficio potrebbe anche voler mollare l’auto… se solo sapesse che quel treno esiste, quanto costa, dove parcheggiare la bici o l’auto, e a che ora passa. Considerando che le persone tendono ad essere abitudinarie, non c’è da stupirsi se non siano loro a prendere l’iniziativa di informarsi se ci fossero delle alternative al loro abituale modo di spostarsi.   

Come si costruisce una mappa parlante?

Non servono software complicati, ma servono dati reali e una buona dose di empatia. Il mobility manager deve mettersi nei panni di chi (forse proprio come lui) ogni giorno percorre 40 minuti di coda in macchina e chiedersi quali siano le alternative già esistenti sul territorio. Si parte raccogliendo informazioni su tutto ciò che può servire davvero: linee ferroviarie, mezzi pubblici, ciclabili sicure, navette comunali o aziendali, aree dove è possibile condividere l’auto. Tutto questo va poi reso visibile con una grafica semplice, dove siano chiari i tempi di percorrenza, gli orari, i costi, i collegamenti utili, e magari anche le soluzioni per parcheggiare vicino a una fermata.

A questo punto, però, la mappa non può restare chiusa in un cassetto o in un PDF dimenticato su una cartella condivisa. Serve una strategia di comunicazione interna che funzioni.

Comunicare la mobilità: come un prodotto

Proprio così: la mobilità aziendale va raccontata come se fosse un prodotto da vendere. E i canali non mancano. Si possono usare newsletter interne per presentare ad esempio una “linea del mese” o raccontare la storia di un collega che ha cambiato tragitto. Si possono organizzare brevi incontri informativi in pausa pranzo per spiegare come funziona una navetta comunale o quanto si risparmia con un abbonamento ferroviario. Anche le bacheche digitali, i QR code in azienda e brevi video esplicativi da un minuto possono fare la differenza nel comunicare scelte di mobilità più sostenibili. Basta mostrare in modo diretto e pratico come raggiungere l’ufficio da diverse zone della città.

Photo credit: Pixabay

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