L’Italia progetta la mobilità del futuro #Italiaveloce

Condividi

L’emergenza Covid-19 ha fatto riemergere carenze e lacune del sistema del trasporto Italia, sia per quanto riguarda le persone sia per le merci. Nel nuovo documento di economia e finanza proposto dal Governo, un vasto capitolo è dedicato alla mobilità, considerata  giustamente driver per la ripartenza. Si tratta infatti di un volano che, se innescato, è in grado di spingere l’economia partendo dai cantieri, generare maggiore efficienza alle infrastrutture come i porti e gli aeroporti, agevolare le esportazioni e gli approvvigionamenti alle aziende, ridurre i costi aumentare la competitività di tutto il sistema Italia.

 

Il piano del MIT per far muovere l’Italia

Un piano ambizioso, certamente realizzabile, che arriva anche in discreto ritardo rispetto alle necessità del Paese, ma fondamentale per progettare un qualsivoglia futuro. Sappiamo benissimo che lo sviluppo di una nazione si misura attraverso il livello dei trasporti, delle infrastrutture e della velocità con cui si muovono le merci e le persone. Senza dimenticare con quale livello di sostenibilità ambientale tutto questo avviene.

Vaste aree dell’Italia sono servite da un sistema ferroviario ancora a binario unico, anche se nel nostro Paese vanta una rete dell’alta velocità tra le più moderne al mondo. Questa asimmetria costringe spesso i viaggiatori ad impiegare molto più tempo per pochi km di collegamento alla tratta di alta velocità rispetto a tutto il resto del viaggio.

 

 

 

La rete autostradale, dopo anni di scarsa e mancata manutenzione, complice il non sempre rigoroso controllo da parte delle funzioni competenti, ha evidenziato gravi carenze di cui il ponte Morandi è solo il più tragico degli episodi. Ed oggi, come molte volte accade, si cerca di rimediare ad anni di inefficienza in pochi mesi, con file interminabili di auto e Tir bloccati dai cantieri sulle autostrade con turisti arrabbiati e le merci ferme.

Un progetto per rendere più equa e sostenibile l’intera rete di trasporti e ridurre l’uso dell’auto privata

Da sud a nord, da est ad ovest, il piano del MIT prevede il superamento di tutti questi “Gap” strutturali. Il documento, per la prima volta, contiene precisi riferimenti e progetti concreti su dove e come si intende intervenire: sulla rete stradale, sulla rete ferroviaria, sui porti, su gli aeroporti ed anche sulle ciclovie di interesse nazionale.

Per le città e le aree metropolitane sono descritti gli investimenti sui servizi e mezzi di trasporto, ma anche un’idea di come ridisegnare le aree urbane per renderle maggiormente fruibili e a misura d’uomo.

Un documento che ha precisi obiettivi e priorità, come li definisce lo stesso MIT nel suo documento:

  • un paese il 38% più equo in termini di raggiungibilità (tempi di viaggio)
  • un paese il 17% più veloce in termini di riduzione dei tempi
  • un Paese nel quale l’80% della popolazione vive a meno di 1 ora da una stazione AVR
  • Interventi (opere) prioritari – in tutto 40
  • Programmi di interventi – in tutto 66

 

Il progetto del MIT #Italiaveloce… auguriamoci che questa volta lo sia veramente!

Sull'autore

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Posts

Accedi alla community

Inizia anche tu a condividere idee, competenze e informazioni con gli altri professionisti del travel e della mobilità

Ultimi articoli

Consulenza

Ebook

Prossimi corsi