Secondo uno studio realizzato da GBTA – l’associazione mondiale dei viaggi ed eventi aziendali con sede negli Stati Uniti – i viaggiatori che prenotano al di fuori della travel policy spendono mediamente più di 2881 dollari ogni anno.
Lo studio ha esaminato il comportamento di quasi 2.500 viaggiatori d’affari e 342 travel manager degli Stati Uniti e del nord dell’Europa che avevano effettuato almeno un viaggio d’affari nei precedenti tre mesi.
Che cosa è successo? Quali sono stati i motivi che hanno determinato un costo così alto?
Innanzitutto dobbiamo dire che la spesa maggiore è stata realizzata con le prenotazioni alberghiere. I viaggiatori d’affari che hanno prenotato autonomamente e fuori della cosiddetta “travel policy”, sono stati quasi il 20%.
Anche la spesa dei noleggi auto è stata decisiva poiché i viaggiatori hanno speso mediamente 29 dollari in più per trasferta con una spesa complessiva annua di 314 dollari.
Tutt’altra storia invece la prenotazione dei voli aerei: i viaggiatori che hanno prenotato autonomamente hanno invece ottenuto un risparmio non indifferente.
I motivi che spingono i viaggiatori d’affari a eludere le linee guida delle aziende sono legati principalmente al non adeguamento, e non aggiornamento, della Travel Policy aziendale rispetto le condizioni di mercato e le esigenze dei viaggiatori. A questo si aggiunge che molte aziende, secondo lo studio di GBTA, sono diventate più tolleranti alle violazioni della travel policy.
E poi non è più un segreto che le procedure d’acquisto sugli hotel sono poco efficienti poiché non si riesce più a stare dietro alle innumerevoli e dinamiche proposte.
Inoltre i viaggiatori d’affari che utilizzano i dispositivi mobile sono oltre il 60% e lo fanno anche durante il loro viaggio e per prepararsi alla trasferta. È normale, quindi, che loro stessi ricevano sui dispositivi una grande quantità di proposte, soluzioni e offerte per il viaggio che stanno programmando.
Realizzare una Travel Policy corretta, aggiornata e al passo con i tempi è un modo per consentire alle aziende di monitorare i costi, valutare gli andamenti della spesa e assicurare ai clienti interni, i viaggiatori, di eseguire le trasferte concentrandosi esclusivamente al business che devono realizzare.
Nuove tecnologie sono arrivate sul mercato, ma spesso non si conoscono o non si ha il tempo di apprenderle, e peggio non si effettuano i controlli dei programmi di viaggio per capire quali siano le nuove esigenze dei viaggiatori.
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