Tutti lo sanno che viaggiare è spesso faticoso, a volte frustrante. Ma ci sono cose davvero insopportabili che i viaggiatori della Community ci hanno segnalato. E che spesso rovinano l’esperienza del viaggio.
Ne riportiamo alcune, magari troviamo insieme le soluzioni.
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A chi non è capitato di trovarsi in coda, al check in, e sentirsi dire che sull’aereo non c’era più posto? Si tratta di overbooking e letteralmente che molti vettori aerei accettano prenotazioni per un numero superiore ai posti fisicamente disponibili nell’aeromobile.
Se non se ne può fare a meno, e ci sono posti ancora disponibili, si verrà trasferiti in una diversa classe di servizio, magari più penalizzante (da business a classe economy), oppure attendere il volo successivo.
Mi ricordo che questa prassi è da sempre stata utilizzata dalle compagnie aeree, ma in realtà questa tecnica di vendita è stata messa allo scoperto solo nell’ultimo decennio. Infatti l’occultamento della pratica di overbooking era spesso giustificata con altri pretesti, a volte imputati alle agenzie di viaggio o ai rivenditori di biglietti.
Nel 1991 la spiacevole prassi dell’overbooking è stata oggetto di approfonditi studi da parte dell’Unione Europea che ha emanato un Regolamento comunitario che tutela il viaggiatore e le pratiche risarcitorie.
La perdita del bagaglio
Non c’erano solo i vestiti ed effetti personali, ma anche importanti documenti e campioni del lavoro che dovevate realizzare! Questo è il vero dramma: la perdita di bagaglio è un grosso problema per i viaggiatori d’affari.
Provate voi a richiedere il rimborso e per il vero valore che avete perso! Mettetevi il cuore in pace.
Tuttavia vi indichiamo alcune regole di comportamento nel punto che segue.
Ritardo bagaglio
Stessa situazione per la perdita del bagaglio. Nel trasporto di bagagli, in caso di distruzione, perdita, deterioramento o ritardo, la responsabilità del vettore è prevista dall’art. 22 della Convenzione di Montreal, con un risarcimento fino a 1.000 DSP (Diritti Speciali di Prelievo) per passeggero, pari a circa € 1.100.
In caso di ritardata consegna del proprio bagaglio bisogna effettuare solamente acquisti veramente necessari (es. articoli di prima necessità), di cui è necessario allegare copia delle rispettive spese (scontrini e/o ricevute).
La richiesta di rimborso deve essere inviata per iscritto alla compagnia aerea entro 21 giorni da quando il bagaglio è stato messo a disposizione. Il biglietto aereo, l’etichetta bagaglio, le ricevute di pagamento e/o gli scontrini delle spese sostenute devono essere conservati dal passeggero in originale e devono essere inviati in fotocopia alla compagnia aerea allegandoli alla richiesta di rimborso.
Ritardo dell’aereo
Un altro grande problema lamentato dai viaggiatori della Community sono i ritardi dell’aereo. Spesso compromettono veri e propri piani di lavoro e agenda degli appuntamenti, oppure perdite di coincidenze o orari di arrivo impossibili. Provate voi ad arrivare ad esempio a San Paolo del Brasile alle 3 del mattino e prendere un taxi!
Ne avevamo già parlato in un recente articolo, che la normativa non prevede il rimborso nel caso in cui il ritardo sia inferiore a due nelle tratte nazionali e tre per tutte le tratte intracomunitarie e quattro negli altri casi.
Per ottenere il rimborso segui le seguenti regole.
Lunghe code per i controlli
Molti viaggiatori si sono lamentati di aver perso il loro volo per le interminabili code in aeroporto. Se ho pagato un biglietto e mi presento in aeroporto nei tempi giusti, non è concepibile perdere il proprio volo a causa di code. L’organizzazione aeroportuale deve seguire regole importanti, certo, ma nel rispetto dei viaggiatori. Più linee di controllo e più personale adibito a queste cose eviterebbero spesso disagi più gravi.
Quali sono le altre cause di disagio nel tuo viaggio di lavoro? Scrivilo alla Community di Travel for business!