Sempre più aziende agiscono e si impegnano nei confronti dei clienti, fornitori e dipendenti per garantire il rispetto della sostenibilità ambientale e sociale dei loro prodotti e dei servizi erogati durante tutto il processo produttivo.
La creazione del valore, il business focalizzato solo al guadagno, per molte aziende e gruppi industriali è oramai un aspetto che deve essere messo in rapporto con la sostenibilità e la responsabilità sociale.
Almeno questo è quello che viene enunciato e ci raccontato i Big della finanza e dell’industria in ogni intervista o intervento televisivo, ai quali vogliamo credere. Le principali attenzioni sono: rispetto crescente verso l’ambiente, le persone, il rafforzamento dei controlli sullo sfruttamento sul posto di lavoro e del lavoro minorile, attenzione al benessere dei propri dipendenti, al rispetto del territorio e delle sue risorse per una crescita economica in equilibrio con il pianeta e i suoi occupanti.
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ToggleLa sostenibilità un trend inarrestabile
Un processo di lungo periodo che impatterà inevitabilmente sui modelli di business e sulle strategie d’investimento delle aziende. Un trend, tuttavia, inarrestabile che mira a diventare un vantaggio competitivo per chi saprà rispondere a un consumatore sempre più attento, a un quadro normativo sempre più stringente, volto a tutelare l’ambiente e a finanziare solo chi si colloca all’interno di una vera transazione energetica e di economia circolare.
In un futuro così vicino, accelerato dalla Pandemia, dalla competizione dei mercati e dalla grande attenzione posta dai giovani sul tragico problema del cambiamento climatico, le aziende non possono fare altro che credere e investire in questo nuovo ordine di priorità, in progetti di sostenibilità forti, attuabili e credibili.
In questo contesto i progetti di mobilità sostenibile aziendali, i Piani Spostamento Casa Lavoro (PSCL), devono essere sostenuti, incentivati e, quando necessario, finanziati.
I progetti di mobilità sostenibile, diventano fondamentali per dare credito a quanto viene enunciato e agli impegni sottoscritti nei documenti di Corporate Social Responsibility. Politiche aziendali di CSR che non devono rimanere dei proclami e basta!
Dai proclami alle azioni concrete
Servono atti concreti, azioni che dimostrino la volontà di abbracciare la transazione energetica, la sostenibilità, una vera attenzione nei confronti del sociale e dell’ambiente.
È attraverso le azioni che si misurano l’intento e la volontà di raggiungere gli obiettivi.
Il Mobility Manager previsto per le aziende con più di 100 dipendenti, può e deve migliorare l’accessibilità dell’azienda e incentivare gli spostamenti in modo sostenibile facilitando la multi-modalità e l’utilizzo di veicoli a zero emissioni. Deve avere il sostegno delle imprese e della Pubblica Amministrazione: appoggi necessari se si vogliono raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2: del 55% entro il 2030, di neutralità energetica con emissioni zero nel 2050.
Solo così le aziende potranno far diventare queste scelte degli elementi fondanti di una strategia di marketing e comunicazione con al centro l’approccio green e sostenibile.
Credere in questo cambio di paradigma, significa andare oltre alla semplice azione di marketing o di restyling d’immagine aziendale.
Ricercare un nuovo accordo tra le parti e le generazioni
Tutto questo significa imboccare un lungo percorso, che porterà ad un diverso rapporto tra le parti.
Un percorso che traguarderà inevitabilmente lo smart working e il welfare.
Un’evoluzione, possiamo dire una rivoluzione, che chiamerà in causa la capacità delle parti di trovare nuovi accordi contrattuali, con un rapporto di lavoro con nuovi equilibri, tra maggiore flessibilità e assunzione di responsabilità. Un rapporto di lavoro win/win nella creazione di valore e nella ripartizione del benessere e della ricchezza tra tutti gli stakeholder.