l contributo “SAF” : verso un cielo più pulito, ma a che prezzo?

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Da gennaio 2025, volare potrebbe costare qualche euro in più. Air France ha annunciato un contributo obbligatorio sui biglietti per finanziare l’uso del carburante sostenibile, o SAF, parte del suo impegno per ridurre le emissioni di CO₂. Una novità importante e, tutto sommato, positiva per l’ambiente. Ma per chi si occupa di gestire i viaggi aziendali, il famoso travel manager, la faccenda è un po’ più complicata.

Cominciamo con una nota positiva: il SAF è, senza dubbio, un passo avanti. Derivato da fonti rinnovabili come oli esausti, ha un impatto ambientale significativamente inferiore rispetto al cherosene tradizionale. La produzione è ancora costosa e limitata, ma c’è da dire che l’idea di un carburante sostenibile per l’aviazione segna un cambiamento importante in un settore che fatica a decarbonizzare.

Ma come ogni innovazione, anche questa ha un prezzo. E qui entra in gioco la figura del travel manager, che pianifica decine, se non centinaia di trasferte aziendali all’anno, cercando di mantenere un budget che, in tempi di rincari generali, è già sotto pressione. Il contributo SAF di Air France varierà tra i 2 e i 10 euro per un biglietto Economy, e tra i 3 e i 30 euro in Business, in base alla distanza. Non cifre stratosferiche, certo, ma che sommate su larga scala possono iniziare a fare la differenza.

E il travel manager si trova quindi in una situazione ambivalente: da una parte, appoggiare la transizione verso un’industria aerea più sostenibile; dall’altra, gestire i costi che questa transizione comporta per l’azienda. In un certo senso, sembra quasi di doversi giustificare: “Sì, il volo è un po’ più caro, ma è per il bene del pianeta”. Facile a dirsi, meno facile da far accettare a chi firma i conti.

Non è solo una questione di prezzo, però. C’è anche il lato gestionale: come spiegare a chi viaggia spesso per lavoro che questi costi sono necessari? E come bilanciare l’obbligo del contributo con le aspettative di contenimento delle spese? Le aziende si stanno già impegnando a ridurre la propria impronta di carbonio, ma a volte sembra che il prezzo della sostenibilità venga “scaricato” direttamente sui singoli viaggiatori e sulle imprese, senza troppi riguardi.

Foto di Pixabay: https://www.pexels.com/it-it/foto/silhouette-di-aeroplani-47044/

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