L’Etiopia è considerata tra le economie più dinamiche del territorio africano con programmi di apertura che guardano al futuro. In termini di sviluppo le scelte intraprese dal governo etiope puntano verso la trasformazione del Paese da un’economia agricola a industriale. L’obiettivo dell’Etiopia è aprire una nuova strada agli investimenti stranieri, ai viaggiatori d’affari e creare un hub commerciale dell’Africa subsahariana. Promuovere ed incentivare l’industrializzazione, i trasporti, le infrastrutture, la tecnologia, l’energia e potenziare settori che vogliono emergere, sono gli impegni presi dal governo etiope. Addis Abeba, che significa “nuovo fiore”, capitale del Paese e sede dell’Unione Africana sta scoprendo le sue potenzialità. L’Etiopia, ad oggi vuole mostrare al mondo un rapido cambiamento e nuove possibilità di fare business.
Sommario
ToggleLa nuova strada economica dell’Etiopia
L’economia dell’Etiopia ha subito diversi cambiamenti con le prime libere elezioni nel 1994 della nuova Repubblica Federale Democratica. Boicottate e riconfermate nel 2001 con il mandato di primo ministro e capo del governo a Meles Zenawi, fino alla sua scomparsa nel 2012. Una finta democrazia regnava sulle riforme dettate dal governo, sottoponendo il Paese ad un vero e proprio regime dittatoriale con sanguinose repressioni. Durante questo periodo si gettarono le prime basi di un’economia secondo un modello asiatico ispirato alla Cina. Lo sviluppo economico del Paese ha portato ad una crescita del Pil pari al 10% investendo sulle infrastrutture, sull’agricoltura, sulla salute e l’istruzione. La crescita economica dell’Etiopia ha innalzato il benessere e la qualità della vita della popolazione, trasformando il Paese sulla scia degli esempi asiatici.
Etiopia, al primo posto per le economie in crescita
L’Etiopia ha cominciato a rendersi conto del suo potenziale, collocandosi al primo posto tra le economie in crescita dell’Africa orientale. La manipolazione delle elezioni nel 2015 creò dei forti squilibri e disagi sociali. In un Paese con oltre 80 gruppi etnici, nel febbraio del 2018 l’instabilità sociale stava per esplodere in guerra civile. La nomina di Abiy Ahmed Ali a presidente dell’Eprdf (Fronte Democratico Rivoluzionario del Popolo Etiope) pose fine alla rivolta. Eletto dal parlamento il 2 aprile 2018 a capo del governo, Abiy Ahmed Ali, premio Nobel per la Pace l’11 ottobre 2019 ha iniziato da subito una campagna politica di apertura. Per arrestare l’instabilità sociale ha lanciato un messaggio di pace con l’Eritrea, ponendo fine ad un conflitto ventennale, liberando prigionieri politici e ristabilendo rapporti di equilibrio con i gruppi di opposizione. La maggior parte degli incarichi di governo sono stati commissionati a donne, ponendo al centro i diritti civili e la libertà di espressione. Per la prima volta nella storia politica del Paese si tenta un’unità democratica, evitando l’uso di armi, cercando di trovare un dialogo con i numerosi gruppi etnici dalle idee federaliste. Il rilancio dell’economia vuole essere una nuova strada di coesione per portare l’Etiopia fuori dalla povertà investendo nel lavoro, nell’istruzione e nelle imprese, incentivando gli investimenti stranieri in settori di forte crescita
Posizione strategica e punti di forza degli investimenti in Etiopia
E’ un Paese in via di sviluppo che gode di un’ottima posizione geografica strategica, garantendo sicurezza e centralità economica dell’Africa subsahariana. L’Etiopia assicura un ponte tra l’Africa, il Mediterraneo ed i Paesi del Golfo. Ottimi collegamenti con voli aerei diretti dall’Italia, dalle più importanti capitali europee, africane e asiatiche.
L’Etiopia ha una popolazione prevalentemente giovanile, che oggi conta 105 milioni di abitanti, con una crescente richiesta di tecnologia e di benessere. Segnale di un cambiamento sociale positivo. Il Paese offre una ampia manodopera a basso costo e con decisi investimenti da parte del governo sul livello di istruzione e di specializzazione professionale.
L’Etiopia con le ultime riforme politiche sta cercando di scardinare un fitto sistema burocratico per incentivare gli investitori stranieri. Si tratta di un vero cambio di rotta per lanciare l’economia del Paese verso un partenariato tra pubblico e privato, soprattutto nel settore delle telecomunicazioni e dei trasporti (Ethio Telecom e Ethiopian Airlines). I rapporti principali di investimento si basano fornendo accordi di servizi tra enti statali e organizzazioni private.
Un rapido cambiamento economico
Mostrare al mondo il rapido cambiamento che oggi l’Etiopia vuole compiere è un messaggio positivo di apertura economica e di sviluppo del Paese. Il piano GTP II (Growth and Traformation Plan 2016 – 2020) ha l’obiettivo di trasformare l’Etiopia in un Paese a medio reddito entro il 2025. Le promesse da parte del governo verso il Fondo Monetario Internazionale è quello di ridurre l’inflazione, di incentivare gli investimenti e stabilizzare il settore finanziario. Garantire un quadro macroeconomico di crescita promuovendo una rapida industrializzazione e una forte trasformazione strutturale. I principali settori di investimento sono:
- l’agricoltura, da cui dipende più dell’ 80% dell’occupazione e il 45 % del Pil
- il turismo, flusso turistico in costante crescita con un alto potenziale di sviluppo sia nelle infrastrutture che nei siti naturali, archeologici e culturali poco valorizzati
- le energie rinnovabili con un mercato in crescita per lo sviluppo di investimenti stranieri
L’Italia si pone come importante partner commerciale presentando attenzione allo sviluppo sociale ed economico del Paese, rafforzando le relazioni con progetti di lavoro. Si intravedono concreti interessi economici tra i due Paesi, avvalorati dalla presenza di una piccola comunità italiana ben inserita. Di particolare interesse l’incremento di cooperazione culturale, con la consapevolezza dell’ottima collaborazione che unisce i due Paesi.