Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti non ha solo cambiato nome in Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, ma ha cambiato il modo di approcciare i problemi, le priorità di intervento sul territorio, sulle infrastrutture e sui servizi di trasporto.
Dichiara il Ministro Giovannini: “Stiamo cambiando il modo di programmare e realizzare le infrastrutture e i sistemi di mobilità in un’ottica di sviluppo sostenibile, per fronteggiare la crisi climatica e beneficiare dell’innovazione tecnologica e dei materiali. Grazie al lavoro delle due Commissioni, disponiamo ora di approfondite analisi scientifiche e proposte per accelerare e consolidare questo processo trasformativo, al quale vanno orientati gli investimenti pubblici e privati. Grazie al Pnrr, ai fondi nazionali stanziati dal Governo e a quelli europei, i prossimi dieci anni saranno decisivi per mettere in sicurezza il Paese, rinnovare la dotazione infrastrutturale, sviluppare i sistemi logistici e ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali nella prospettiva della decarbonizzazione”.
Sommario
ToggleI rapporti: “Cambiamenti climatici, infrastrutture mobilità” e “Investire in infrastrutture: strumenti finanziari e sostenibilità”
Sono infatti disponibili sul portale del MIMS due rapporti per comprendere l’impatto dei cambiamenti climatici sulla società, le infrastrutture e mobilità, gli investimenti in infrastrutture, gli strumenti finanziari e sostenibilità. Le due commissioni istituite lo scorso anno, coordinate dai professori Carlo Carraro (ordinario di Economia Ambientale all’Università Ca’ Foscari di Venezia) e Fabio Pammolli (ordinario di Economia e Management al Politecnico di Milano), hanno coinvolto decine di esperti nazionali e internazionali.
Gli elaborati pubblicati lo scorso 4 febbraio, contribuiscono in maniera strategica a definire le politiche del MIMS nei prossimi anni in coerenza con il Green Deal europeo e gli obiettivi di decarbonizzazione e di contenimento dell’aumento della temperatura del globo entro i 2 gradi C° all’anno 2050.
Mitigare i danni e essere resilienti
Gli interventi sulla riduzione delle emissioni di gas climalteranti e inquinanti non sono più rinviabili, dichiara ancora il Ministro Giovannini, gli impatti negativi dei cambiamenti clamatici si stanno già manifestando, in modo differenziato nelle diverse regioni italiane, con eventi estremi (siccità, bombe d’acqua, mareggiate, ondate di calore). Tutto ciò mette a rischio i sistemi di trasporto, le infrastrutture e porterà a ingenti danni al turismo (calo di domanda) e all’agricoltura (danni ai raccolti e alle bio diversità)
Dai rapporti emerge forte e chiaro l’allarme della scienza e degli esperti, in quanto possiamo nei prossimi decenni, intervenendo tempestivamente, soltanto mitigare l’impatto della crisi climatica. Rispetto allo scenario più ottimistico, che prevede un sostanziale cambio di rotta da parte di tutte le nazioni, dobbiamo comunque prepararci a mitigare gli effetti negativi contenendo i danni in modo resiliente agli imprevisti.
In mancanza di interventi sostanziali, in una prospettiva di scenario ad oggi plausibile di un aumento della temperatura al 2050 di 3,5 gradi C°, si prospetta un futuro apocalittico probabilmente senza possibile ritorno e sopravvivenza.
Non ci si può sottrarre alla responsabilità nei confronti delle future generazioni, che non possono subire il danno dei nostri precedenti errori e dalla mancata volontà di porvi un possibile rimedio.
Il Cap.7 parla del Mobility Manager aziendale
Nel rapporto del Professor Carraro, nei capitoli 6 e 7, si fa riferimento alla mobilità sostenibile e al Mobility Manager aziendale, all’azione positiva che potrà portare per contribuire ad a efficienti spostamenti Casa Lavoro, il cambio modale per ridurre l’utilizzo dell’auto privata.
Si prospetta un futuro pieno di incognite e di rischi dovuti ai cambiamenti climatici, ma anche un futuro che vedrà un forte disincentivo all’uso dei mezzi più inquinanti, con azioni sull’offerta: (road pricing, ztl 30km, parcheggi auto). Azioni sulla domanda: con l’introduzione di carbon tax, e politiche fiscali penalizzanti.
Introduzione di politiche per agevolare la transizione energetica, saranno ridisegnati gli spazi urbani, le abitazioni, le strade: piene di biciclette e senza auto. Un fortissimo impulso sarà dato al servizio ferroviario, potenziato e integrato ai servizi di trasporto pubblico locale e alla MaaS.
Sarà anche necessario un cambio di marcia epocale dal punto di vista della progettualità e della messa a terra dei progetti stessi.
Una nuova procedura in grado di utilizzare le risorse disponibili nel PNRR, che rischiamo di perdere se non cambiamo la fase istruttoria, preparatoria e attuativa dei progetti, senza dimenticare la fase di monitoraggio e controllo.
Una nuova procedura in grado di evitare le truffe, i ricorsi legali e la duplicazione di adempimenti e documentazione amministrativa. Una procedura che consenta tuttavia, il giusto procedimento di bando di gara senza incorrere alle lentezze e lungaggini tipiche italiane. Oggi non c’è lo possiamo più permettere.
Per scaricare i rapporti del MIMS: https://www.mit.gov.it/comunicazione/news/mims-nuove-strategie-per-infrastrutture-sostenibili-e-resilienti-ai-cambiamenti