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ToggleI rispondenti al Global Risk Management Survey (GRMS) hanno classificato i dieci principali rischi nel settore ospitalità
Dal 2021, il settore globale dell’ospitalità, dei viaggi e del tempo libero ha mostrato alcuni segni di ripresa, seppure disomogenei. Il business dei viaggi leisure e di lusso si è ripreso abbastanza rapidamente dopo la pandemia, mentre il segmento dei viaggi d’affari è più lento. E poiché gli ospiti viaggiano da ogni angolo del mondo, le attività di hotellerie di una specifica località possono essere influenzate dalle dinamiche in evoluzione a livello globale. Ciò comporta gradi di rischio ancor più complessi per la gestione, la competitività e la sopravvivenza delle strutture. Da una Global Risk Management Survey (GRMS) svolta da AON sono emersi i principali rischi nel settore ospitalità, viaggi e tempo libero percepiti dagli attori del settore. Ecco la top 10 delle preoccupazioni dell’hotellerie, tra conferme, nuovi ingressi e grandi assenti:
- Attacco informatico o violazione dei dati
- Rallentamento economico o lenta ripresa
- Interruzione dell’attività
- Danno al marchio o alla reputazione
- Condizioni meteorologiche e disastri naturali
- Carenza di manodopera
- Danno alla proprietà
- Mancato innovare o soddisfare le esigenze dei clienti
- Rischio di liquidità o flusso di cassa
- Rischio di pandemia e crisi sanitarie
Sicurezza e traffico dati è il rischio più percepito
Alcuni dei rischi più grandi che il settore deve fronteggiare non hanno cambiato posizione rispetto all’ultimo sondaggio del 2021. Ad esempio la lenta ripresa si conferma al secondo posto tra le preoccupazioni di settore. Invece altri timori sono in risalita. Ciò è evidente già al primo posto. La violazione dei dati nel 2021 era solamente al quarto posto, mentre nel 2023 si trova al primo posto tra le preoccupazioni. D’altro canto la sicurezza informatica è un pericolo centrale per le aziende alberghiere che gestiscono informazioni sui clienti, le altre informazioni riservate legate al loro lavoro o strategicamente sensibili che passano per l’infrastruttura informatica dell’albergo. Il bisogno di rispondere alle esigenze tecnologiche, personalizzate e contactless degli ospiti inevitabilmente complica le cose. Nuovi dispositivi come le chiavi delle camere su mobile, l’AI generativa per i servizi dell’hotel o l’automazione delle camere degli ospiti rendono il traffico dati sulla rete della struttura ancora più vulnerabile.
Il cambiamento climatico fa il suo ingresso nella top 10
Invece rischi di condizioni meteorologiche e disastri naturali, carenza di manodopera e danno alla proprietà sono nuovi nella top 10. Sebbene il cambiamento climatico non appaia direttamente nella top 10 attuale del settore, due dei nuovi ingressi sono legati alla tutela dell’ambiente. Parliamo dei timori riguardanti le condizioni meteorologiche e i disastri naturali con conseguente danno alla proprietà. Inoltre il clima è strettamente collegato anche al rischio numero tre: le interruzione dell’attività.
La pandemia continua ad essere percepita come rischio nel settore dell’ospitalità
Come è facile intuire, il rischio di pandemia e crisi affini ha perso moltissime posizioni nella classifica dei rischi generali rispetto al 2021, quando occupava la posizione numero sette. La paura di una pandemia oggi è scesa alla numero 32 nella classifica generale. Eppure, nello studio specifico del settore, gli addetti all’ospitalità la collocano ancora nella top 10. Uno dei motivi per cui continua a essere nelle prime dieci posizioni potrebbe essere rintracciata negli effetti residui della pandemia, in particolare legati alla carenza di personale e alla minore occupazione in alcuni luoghi.
La carenza di manodopera spaventa, ma non l’idea di perdere talenti
La carenza di manodopera è un altro tra i primi 10 rischi attualmente maggiormente sentiti. Ciò dimostra che raggiungere o mantenere i livelli di personale necessari per raggiungere i livelli di servizio desiderati è una lotta fondamentale per le imprese del settore dell’ospitalità in alcune aree geografiche. L’aspetto complementare, cioè l’incapacità di attrarre o trattenere i migliori talenti, non è invece percepito come tale; tant’è che non appare nella top 10. Tuttavia avere risorse con le giuste competenze ed esperienze in ruoli chiave potrebbe favorire la crescita e l’innovazione della struttura. Perciò gli attori del settore dell’ospitalità trarrebbero maggior beneficio trattenendo i migliori talenti, creando una traiettoria di carriera che porti a livelli più elevati di coinvolgimento e quindi minore turnover.
I rischi sottovalutati
È sorprendente vedere che la volatilità geopolitica non è nei primi 10 rischi del 2023 per il settore dell’ospitalità. Questo risultato lascia un po’ stupefatti poiché sappiamo bene quanto questo settore sia globalmente interconnesso e come i cambiamenti in un paese possano avere effetti a catena sui modelli di viaggio in quel territorio. Il conflitto in Ucraina e le tensioni israelo-palestinesi, per citare i punti caldi più attenzionati del globo in questo momento presentano una dinamica in evoluzione che può cambiare rapidamente. Sottovalutare i potenziali rischi di degenerazione degli equilibri per il settore dell’ospitalità non è affatto lungimirante. Gli anni di pandemia dovrebbero essere un monito ancora ben presente. Le strutture trarrebbero beneficio dall’analisi delle situazioni e dalle strategie che identificano, valutano e mitigano gli eventuali impatti.