Un edificio vivo e pulsante non lontano dal cuore di Vienna, che fa emergere la vegetazione rigogliosa da un insieme armonico di linee e colori: situata nel quartiere di Landstraße, a est del centro città, la Hundertwasserhaus (la “casa d Hundertwasser”) è un prezioso gioiello architettonico unico nel suo genere, capace di legare in una perfetta simbiosi la materia alla natura, l’artificiosità dell’uomo al libero manifestarsi della flora.
Si tratta di un complesso di 50 appartamenti, originariamente nati come case popolari, progettato dall’architetto Friedensreich Hundertwasser e costruito tra il 1983 e il 1985 con la collaborazione di Josef Krawina, nelle vesti di coautore, e di Peter Pelikan, responsabile del progetto esecutivo. Sono tanti i turisti che, visitando le bellezze artistiche della capitale austriaca, scelgono di dedicare parte del loro tour alla contemplazione dell’edificio, che attinge molto dallo stile della Casa Battlò di Gaudì, a Barcellona, ma aggiunge anche elementi classici, con facciate ispirate agli antichi palazzi veneziani, alte torri a bulbo dorato, pareti ondulate, decori in ceramica policroma, colonne pendenti.
Ciò che immediatamente colpisce lo sguardo è proprio l’accostamento dei colori sgargianti, diversi per ciascun appartamento, che incasellano irregolarmente finestre di svariate dimensioni: la totale assenza di linee rette e di spigoli è la cifra stilistica di un’opera che esalta la morbidezza della linea curva, la dolcezza della disposizione ondulata dei piani. Ogni appartamento è dotato di una piccola e personale area verde, per un totale di circa duecento alberi e arbusti lasciati liberamente crescere su balconi e terrazzi.
La filosofia di Hundertwasser – artista innovativo, anticonformista, geniale, vissuto dal 1928 al 2000 – risiede essenzialmente in una ricerca architettonica volta a ridare anima e vita alle strutture costruire per l’uomo, schierandosi in particolare contro l’architettura della scuola tedesca di Bahaus (operante a Weimar dal 1919 al 1925, a Dessau dal 1925 al 1932 e a Berlino dal 1932 al 1933). Il suo stile inconfondibile mira infatti all’esaltazione delle curve e del sentimento (seguendo la dicotomia tra ciò che si espande in verticale, di competenza umana, e ciò che si sviluppa in orizzontale, appartenente alla natura), a discapito delle aride e asettiche linee rette del razionalismo architettonico (“La linea retta è senza Dio”, diceva): i valori da promuovere in una nuova era artistica dovevano essere pertanto quelli della creatività, del romanticismo, della vita in armonia con la natura.
Se l’architettura moderna tendeva a realizzare tante “celle” in cui imprigionare e distruggere l’animo umano, i nuovi progetti architettonici avrebbero dovuto restituire al suo legittimo proprietario la sfera dell’emotività e del sentimento, secondo il principio, sostenuto da Hundertwasser, dei tre differenti tipi di pelle di cui l’uomo è dotato: la propria pelle, i vestiti che indossa e, in ultimo, la casa in cui abita. Ciascuna di queste tre pelli deve crescere, cambiare, vivere: anche le pareti della propria dimora seguono questo processo vitale, al pari di un qualsiasi organismo presente in natura, e, proprio per questo motivo, l’architettura di Hudertwasserhaus è basata sul connubio ideale tra la “creatività” della natura (con il suo ordine perfetto di forme e volumi) e quella dell’uomo.
“La speranza è che questa casa sia seriamente tenuta in considerazione a livello universale, soprattutto da parte degli architetti e degli urbanisti viennesi, come un importante contributo all’edilizia sociale”, scriveva nel 1988 l’artista, considerato un fondamentale precursore della bioarchitettura.
Tutti gli interessati possono conoscere meglio la sua figura assistendo gratuitamente, presso la caffetteria “Kunst und Café” al piano terra della Hundertwasserhaus, a un film in cui Hundertwasser in persona conduce i visitatori in un tour all’interno della sua casa. Inoltre, è possibile visitare l’Hundertwasser Village, situato proprio di fronte all’edificio, l’unico centro commerciale realizzato dall’artista (tra il 1990 e il 1991), che comprende una “piazza di paese”, un bar e numerosi negozi in stile tipico.
I turisti possono percorrere esclusivamente l’area esterna alla Hundertwasserhaus, non avendo accesso agli alloggi privati dell’edificio. Ad oggi la struttura è interamente gestita dal comune di Vienna, che mette in affitto i 50 interni al prezzo di 5 euro al metro quadro (prediligendo i nuclei familiari in cui è presente un individuo particolarmente attivo nel mondo artistico contemporaneo). Anche la Kunst Haus Wien, distante solo pochi minuti a piedi dalla Hundertwasserhaus, fu disegnata da Hundertwasser: edificio inaugurato nel 1991, ospita una mostra permanente dedicata alle sue opere, oltre a diverse mostre temporanee di altri artisti odierni.
“Il diritto di sognare è l’ultimo diritto dell’uomo: se un uomo viene privato dei suoi sogni e desideri, egli morirà“, scriveva Hundertwasser. Un luogo consigliato proprio a tutti i viaggiatori di Travel for Business che scelgano di concedersi un sogno a occhi aperti durante il loro viaggio di lavoro a Vienna.