Hilton Milan: la luce ed il calore dell’ospitalità

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Come in questi giorni di novembre, ma di dieci anni fa, il team Hilton Worldwide dava avvio alla prima edizione della “Global Week of Service”. L’iniziativa coinvolgeva più di 300.000 team member di oltre 3.900 strutture in tutto il mondo in attività ed eventi di volontariato nelle comunità locali, all’insegna dell’ospitalità e della passione per il servizio, abbracciando la vision del fondatore Conrad N. Hilton: “riempire la terra con la luce ed il calore dell’ospitalità“.

Hilton Milan con il suo General Manager, Daniele Fabbri sono pionieri nell’adozione di misure concrete per il contenimento dei consumi energetici. L’hotel ha registrato una riduzione di più di 1 milione di kg di emissioni di carbonio, equivalente al consumo di 181 auto; sono stati risparmiati circa 4.000 kg di rifiuti, l’equivalente della produzione annuale di 5 famiglie e dal 2014 ad oggi un risparmio di acqua di più di 50 milioni di litri, pari all’utilizzo idrico di 22 piscine olimpioniche.

Consumi e risultati che si misurano costantemente attraverso “LightStay”, la piattaforma Esg di Hilton, che consente di monitorare energia, emissioni, acqua, rifiuti e impatto sociale. “L’obiettivo” – sottolinea il direttore Daniele Fabbri – “è soprattutto il coinvolgimento dei vari reparti nelle attività di energy saving, per sensibilizzare i colleghi al risparmio energetico e assicurarsi che vengano adottati comportamenti orientati in questo senso, attraverso soluzioni semplici e piccoli gesti quotidiani”.

Le persone

Il fattore umano è il principale motore di ogni causa-effetto nei progetti di sostenibilità: l’uomo e le sue azioni lasciano impronte sull’ambiente, sulle economie e sulle comunità locali. L’organizzazione delle imprese umane influenzano la cultura e la sensibilità delle persone che ne fanno parte. Mai la natura è protagonista in questa materia, è spesso invece vittima, come roccia scavata ed erosa, acqua costretta nei canali, foresta disboscata e bruciata. Gli stessi eventi imponderabili e catastrofici potrebbero essere in parte risolti e attenuati, con un consumo più sostenibile del mondo.

I giovani lo hanno capito e la prima edizione del Forum della Sostenibilità nella sede di Hilton Milan è rivolta agli studenti delle università, per chiedere a loro progetti e idee per rendere l’ospitalità di domani più inclusiva e multiculturale. Il panorama attuale – rileva Giuseppe Milici di Deloitte – vede 8 aziende su 10 considerare la sostenibilità come strategica per la gestione dei rischi ambientali e sociali e per la relazione con i dipendenti, l’organizzazione degli spostamenti casa lavoro e il bilanciamento tra impegni di lavoro e tempo libero. “Perché le cose cambino” – fa notare Milici – occorre però passare dalle deleghe alla sostenibilità a veri e propri piani industriali che includano progetti di sostenibilità strutturati.”

Nuovi linguaggi

In tempi di cambiamento e di velocità, dove negli ultimi dieci anni si sono avvicendati eventi economici, culturali e sociali che hanno destabilizzato ogni pretesa di continuità, bisogna saper stare in “equilibrio precario” per cambiare e trovare idee nuove. La tecnologia è un attrezzo adeguato per collegare filiere fisiche e digitali. “Anche con l’uso dei nuovi linguaggi dei social” – incoraggia Riccardo Haupt, ceo di Will Media“prendiamo parte al futuro, facciamo succedere la sostenibilità”. Il medium è secondario; il presidio delle piattaforme deve aiutarci a “stare dove le persone stanno, dove le cose accadono”. La condivisione delle informazioni nelle community di riferimento consente di “fare comunicazione per cambiare le cose”.

La viralità rende più veloce e qualche volta dubbia l’informazione, crea complessità. Per stare nel mondo, bisogna prenderne parte. La crescita della consapevolezza può facilitare il controllo sulle proprie scelte e decisioni, sia nell’ambito delle relazioni personali sia in quello della vita politica e sociale. Il consumo critico può essere driver del cambiamento. “Silence is violence” quando si tace per non vedere, ma prendiamoci anche il tempo necessario per la riflessione.

Azioni concrete

Il turismo impatta inevitabilmente sulle località e sulle comunità, per i numeri che muove, i mezzi che impiega e i picchi stagionali in cui concentra quelle presenze. Così accade a Lampedusa dove la popolazione triplica nella stagione estiva e l’isola non riesce a soddisfare i servizi minimi indispensabili. Non riusciamo nemmeno ad immaginare la tragedia dell’impatto degli sbarchi e la sofferenza per gli stessi immigrati. Nicola Lamberti, content creator e ingegnere ambientale, è un giovane divulgatore che utilizza i social per aumentare la consapevolezza sulle tematiche ambientali e climatiche. La sua esperienza presso il centro Turtle Riscue di Lampedusa racconta meglio di ogni teoria, la sostenibilità quando riprende le cure prestate ad una tartaruga ferita da un’elica di imbarcazioni a motore che corrono sulle acque dell’isola. Per loro le plastiche hanno sembianze di meduse, che soffocano e le spiagge su cui nidificano sono troppo affollate, per orientarsi verso i luoghi in cui sono nate.

L’impegno a svolgere pratiche Esg è ormai un requisito sempre più indispensabile per chi, come noi – afferma il direttore Daniele Fabbri – “rappresenta l’industria dell’ospitalità.”

Anche l’”Hilton Sustainability Forum”, che ha visto la partecipazione di imprenditori, manager e opinion leader del mondo della sostenibilità, è una concreta e buona pratica a testimonianza.

Sostenibilità giovane e vincente

L’evento ha coinvolto gli studenti di alcune delle più prestigiose università milanesi per creare connessioni con altri giovani leader e professionisti nel campo della sostenibilità.

Ai partecipanti, divisi per gruppi di lavoro, è stato richiesto di presentare un progetto sostenibile, applicabile al settore del turismo con focus sull’hotellerie o sulla destinazione, che prendesse in esame le seguenti aree:

energia, cibo e materiali di consumo. Tutti i progetti presentati hanno suggerito idee innovative ed applicabili; il progetto “Hilton For The Ocean Clean Up” di Serena De Bernardis, studentessa del MET – Master in Economia del Turismo presso l’Università Bocconi, è risultato vincitore della prima edizione della Hilton Sustainability Cup. I criteri di valutazione utilizzati sono stati: originalità del progetto, fattibilità e facilità di implementazione, area di realizzazione, costi previsti per la realizzazione, impatto sostenibile ed obiettivo SMART. Il progetto coinvolge anche gli ospiti delle strutture, che condividono parte del contributo della campagna a favore della riduzione degli inquinanti plastici, anche nella partecipazione concreta alla missione sull’isola della plastica, la Great Pacific Garbage Patch nell’Oceano Pacifico, grande quanto la Penisola Iberica.  

A differenza degli anni passati, dove la sostenibilità si limitava ad una sensibilità individuale, oggi è urgenza collettiva che si sostanzia di azioni concrete nel campo del recupero degli sprechi, nelle soluzioni finanziarie più accessibili e in pratiche di condivisione che impattino sulle stesse comunità locali.

Nelle conclusioni, Daniele Fabbri, General Manager di Hilton Milan, ha affermato: “Ospitalità e sostenibilità sono due concetti sempre più complementari, da una parte perché è cresciuta la sensibilità dei viaggiatori verso le tematiche green, dall’altra perché le attività ESG rappresentano un’enorme opportunità per le aziende alberghiere, in termini di risparmi energetici e disponibilità economiche da dedicare ad altri investimenti migliorativi e sociali.”

Hilton è stata la prima compagnia alberghiera a imporsi precisi obiettivi a livello di sostenibilità ambientale e sociale. “L’evento Hilton Sustainability Forum è la prima edizione di un progetto che – afferma convinto il direttore – crescerà con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni, nelle cui mani risiede il futuro del nostro pianeta.”

Daniele Fabbri, General Manager Hilton Milan

Precedentemente General Manager di Hilton Seychelles Northolme Resort and Spa e di Doubletree Allamanda Resort and Spa, Daniele Fabbri è da 24 anni con Hilton. Attenzione per i dettagli, creatività e capacità motivazionali rendono il General Manager di Hilton Milan un leader appassionato, in grado di sviluppare gruppi coesi ed efficaci in tutte le aree operative. Oltre ad essere un Direttore visionario e dinamico, Daniele Fabbri è anche il Leader italiano per i progetti ESG (Environmental, Social and Governance) di Hilton

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