Gestire un aeroporto delle dimensioni di Heathrow non è cosa da poco. Parliamo di uno degli scali più trafficati al mondo, un vero e proprio colosso dell’aviazione. Con i suoi 80 milioni di passeggeri all’anno e un flusso di merci impressionante, la sicurezza e l’efficienza non sono semplici aspetti operativi, ma veri pilastri su cui si basa l’intero sistema.
Dal 2016, l’aeroporto londinese ha scelto di affidarsi a Genetec, un’azienda tecnologica specializzata in soluzioni di sicurezza e business intelligence. Una collaborazione iniziata con l’installazione di una piattaforma unificata di sicurezza fisica, capace di gestire, tra le altre cose, telecamere, accessi e sistemi di riconoscimento targhe. Ma non pensate a qualcosa di statico: questo progetto si è evoluto nel tempo, andando ben oltre la semplice videosorveglianza.
Sommario
ToggleSicurezza Integrata: un sistema in continua evoluzione
Genetec non è arrivata a Heathrow per piazzare qualche telecamera qua e là. No, qui parliamo di un sistema complesso, in continua crescita e adattamento. Quando il progetto è partito, le telecamere erano circa 2.000. Oggi il numero è quadruplicato e il sistema integra non solo strumenti di sicurezza fisica, ma anche tecnologie avanzate come il LiDAR e le analisi video. Insomma, siamo lontani dai vecchi modelli di controllo.
Quello che rende interessante questa collaborazione è il fatto che la piattaforma Genetec Security Center consente di gestire contemporaneamente più di 90 team operativi, ciascuno con le proprie specifiche esigenze. E non è solo una questione di monitoraggio: i dati raccolti permettono di intervenire in tempo reale su eventuali criticità, come le code ai controlli di sicurezza, migliorando così anche l’esperienza dei passeggeri. Un aspetto che, chi viaggia spesso, sa quanto può fare la differenza.
Efficienza operativa e futuro
Heathrow è un ambiente complesso e dinamico, e il sistema implementato con Genetec ha permesso di ampliare il controllo anche su settori non strettamente legati alla sicurezza fisica. Ad esempio, oggi vengono monitorati oltre 150 chilometri di nastri trasportatori, così come il flusso di oltre 150.000 veicoli che entrano ed escono dall’aeroporto ogni giorno.
Ma non è tutto qui. Questo sistema non si ferma al controllo passivo. Le dashboard personalizzate permettono a diversi attori, come polizia, compagnie aeree e agenzie governative, di accedere solo alle informazioni di cui hanno bisogno, garantendo allo stesso tempo privacy e sicurezza dei dati.
Una piattaforma che, come sottolinea Danny Long, IT Product Owner a Heathrow, è stata progettata per essere flessibile: “Il sistema si adatta alle esigenze del momento e, quando emergono nuove necessità, siamo in grado di trovare soluzioni reali”. Un concetto che evidenzia quanto questa tecnologia sia pensata per evolversi con l’aeroporto, piuttosto che rimanere un progetto statico.
La lezione di Heathrow
Il caso di Heathrow rappresenta un esempio di come l’innovazione tecnologica possa fare la differenza nella gestione di strutture complesse. Non si tratta solo di avere più telecamere o sistemi avanzati di controllo accessi, ma di creare una sinergia tra i vari processi operativi. E se è vero che questo sistema ha permesso di migliorare la sicurezza, è altrettanto vero che ha portato a una maggiore efficienza operativa.
Un equilibrio tra innovazione e praticità che, visti i numeri in gioco, sarà sicuramente monitorato con attenzione da altri aeroporti e grandi infrastrutture in cerca di soluzioni simili.
Dati concreti e soluzioni reali per un aeroporto che non può permettersi di rallentare.
Foto di Sohel Patel: https://www.pexels.com/it-it/foto/persona-che-indossa-scarpe-basse-grigie-1655736/