Feedback dei viaggiatori: un elemento chiave per il Travel Risk Management

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Dalla valutazione all’azione: come i feedback dei viaggiatori migliorano la sicurezza e l’efficienza delle trasferte aziendali

La sicurezza dei dipendenti in trasferta non è solo una formalità, ma un vero e proprio pilastro della strategia aziendale che non può essere lasciata a sé stessa una volta rincasati. Un Travel Manager dovrebbe quindi considerare anche una fase post trasferta per raccogliere i feedback dei viaggiatori e fare tesoro di quanto emerso di volta in volta. Punti di forza del viaggio appena concluso ed eventuali criticità emerse sono un’opportunità preziosa per valutare l’efficacia delle strategie di Travel Risk Management (TRM). Pensiamoci: sarebbe impensabile per un pilota di Formula 1 non analizzare i dati della sua corsa per migliorare la performance nelle gare successive! Allo stesso modo, un’azienda che non raccoglie feedback dai suoi viaggiatori rischia di ripetere gli stessi errori, esponendo i dipendenti a rischi evitabili e aumentando i costi operativi.

L’importanza del feedback dei viaggiatori per un’azienda

Il feedback post-viaggio è come un navigatore satellitare: senza di esso, si rischia di ripercorrere sempre la stessa strada, ignorando percorsi più sicuri ed efficienti. Le aziende lungimiranti sanno che ogni trasferta offre lezioni importanti, e per questo investono tempo ed energie nel raccogliere impressioni dettagliate dai dipendenti. Come? Attraverso questionari mirati, interviste individuali o incontri di debriefing, strumenti fondamentali per comprendere se le misure adottate hanno funzionato o se, invece, c’è spazio per miglioramenti. Facciamo un altro esempio concreto e comune. Un dipendente che segnala un problema con i trasporti locali può aiutare l’azienda a rivedere le modalità di prenotazione e garantire trasferimenti più sicuri e puntuali nelle missioni future.

Metodi per raccogliere dati utili

Non basta chiedere frettolosamente “com’è andata?” e poi liquidare subito il discorso per ottenere risposte significative. Per raccogliere dati realmente utili e intelligibili, è essenziale strutturare il processo con metodologie precise e coinvolgenti: questionari, interviste e momenti di debriefing. 

I questionari strutturati sono lo strumento perfetto per ottenere risposte rapide e confrontabili nel tempo. Domande come “Hai riscontrato problemi con l’alloggio?”, “I mezzi di trasporto erano sicuri e affidabili?”, “Come valuteresti il supporto ricevuto in caso di emergenza?” possono fornire insight preziosi per affinare la strategia di viaggio. Anche le interviste post-viaggio hanno il loro valore. Se un questionario è come un’istantanea, un’intervista è un documentario dettagliato. Parlare direttamente con i dipendenti permette di scavare più a fondo nelle loro esperienze e nelle risposte inserite nei questionari. I racconti di prima mano spesso rivelano dettagli inaspettati e cruciali. Infine gli incontri di debriefing possono intavolare dibattiti costruttivi per mettere al confronto le esperienze e trovare insieme le soluzioni migliori. Riunire più viaggiatori in un’unica sessione permette di confrontare esperienze diverse e individuare tendenze comuni. È come mettere insieme più pezzi di un puzzle: solo così si ottiene un quadro chiaro della situazione e si può agire con strategie mirate.

Vantaggi di un sistema di reportistica ben strutturato

Immagina di poter prevedere i problemi prima che si verifichino: questo è esattamente ciò che un sistema di reportistica ben organizzato consente di fare. Analizzando in modo sistematico i feedback raccolti, le aziende possono:

  • aggiornare le Travel Risk Policy in base a dati reali, rendendole sempre più efficaci e aderenti alle esigenze dei viaggiatori.
  • ridurre i rischi per i dipendenti, garantendo trasferte più sicure e minimizzando il rischio di incidenti o imprevisti.
  • sensibilizzare il personale sulla sicurezza, rendendolo più consapevole dei potenziali pericoli e fornendo strumenti concreti per affrontarli.
  • rafforzare la cultura aziendale della prevenzione, creando un ambiente di lavoro in cui la sicurezza è percepita come un valore condiviso e imprescindibile.

In definitiva, investire nella raccolta e nell’analisi delle informazioni post-viaggio non è solo una questione di protezione, ma anche di efficienza e lungimiranza. Le aziende che lo fanno con costanza non solo migliorano la sicurezza dei loro dipendenti, ma ottimizzano anche i processi, riducono i costi e aumentano la produttività. In un mondo del lavoro sempre più dinamico e globalizzato, chi sa imparare dalle proprie esperienze ha un vantaggio competitivo decisivo. Perché ogni viaggio è una storia da raccontare – e, soprattutto, una lezione da cui trarre insegnamento!

Approfondisci l’argomento con i seguenti articoli:

Quanto è importante formare i viaggiatori d’affari prima di una trasferta? Il Travel Risk management funziona se c’è collaborazione.

Come tutelare le minoranze con strategie di Travel Risk Management? Per donne e membri della comunità LGBTQ+ non è sempre facile un viaggio di lavoro. 

Le buone pratiche per il Travel Risk Management. Quali sono quindi oggi le buone pratiche di travel risk management, tra nuovi protocolli monitoraggio di pericoli effettivi? 

Photo credit: Christina Morillo

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