European Work-Life Balance Index: l’Italia è in coda, ma il welfare aziendale può fare la differenza 

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Nello European Work-Life Balance Index l’Italia è al quartultimo posto. Ma le aziende, nel loro piccolo, possono introdurre misure nel welfare per una migliore qualità della vita dei dipendenti.

Remote è una piattaforma che si occupa di temi e servizi legati alle risorse umane a livello globale. Di recente ha realizzato uno studio, l’European Life-Work Balance Index, dal quale è stata stilata una classifica dei paesi europei in materia di equilibrio tra vita privata e lavoro. I parametri considerati dall’analisi hanno coinvolto ogni aspetto del benessere delle persone, abbracciando il concetto di sostenibilità in senso più ampio. Infatti la classifica ha tenuto conto del numero di giorni di ferie disponibili, dell’assistenza sanitaria, del valore del salario minimo, degli orari di lavoro medi, dei congedi, della retribuzione in caso di malattia, dei livelli di inclusività LGBTQ+ e del grado di felicità dei lavoratori. Se il podio è dominato da Lussemburgo, Spagna e Francia, l’Italia compare solamente al quartultimo posto, seguita solamente da Ungheria, Slovenia e Romania. Un risultato tutt’altro che rincuorante, ma che non deve scoraggiare le singole aziende. Nel loro piccolo, infatti, le imprese possono fare molto per migliorare il work-life balance dei propri dipendenti. Anzi, in uno scenario italiano poco orientato, avere a cuore il benessere dei propri dipendenti rende molto competitivi.

European Life-Work Balance Index: l’Italia è quartultima per salario minimo e inclusività

Apre la classifica europea il Lussemburgo, con un indice di 85,26 che distanzia nettamente anche il secondo posto sul podio. D’altronde, con un punteggio di felicità di 7,4, il Lussemburgo è anche una delle nazioni più felici d’Europa. La seconda classificata è la Spagna con un punteggio di 78,63, soprattutto grazie al sistema sanitario statale e un salario minimo di circa 9,02 dollari l’ora. Quest’ultimo dato è particolarmente rilevante se pensiamo che la popolazione è molto numerosa. La Francia vince la medaglia di bronzo con un indice di 77,19. I parametri vincenti sono stati i 36 generosi di giorni di ferie annuali e un elevato salario minimo. Lussemburgo e Spagna sono gli unici due paesi che hanno mantenuto le proprie posizioni in top 10 rispetto alle classifiche precedenti, mentre la Francia è risalita di due posizioni rispetto all’edizione precedente dell’European Life-Work Balance Index. Il quarto posto è della Norvegia, mentre la Danimarca, che ha il più alto indice di felicità, ha risalito la classifica di cinque posizioni collocandosi al quinto posto. Anche la risalita del Regno Unito è encomiabile, passando dal 28° posto della precedente edizione al 7° di quest’anno. Il resto della classifica e i relativi indici potete approfondirli qui, invece il dato su cui ci interessa riflettere è che l’Italia sia uscita dalla top 10 collocandosi addirittura al 27° posto su 30 nazioni europee. 

Quali sono i fattori che penalizzano il nostro paese? L’assenza del salario minimo ci ha fatto precipitare verso le uniche posizioni, dal momento che è una garanzia presente in 22 dei 27 paesi dell’Unione Europea. Per di più l’indice di inclusività non è tra i migliori in quanto ci colloca al 19° posto. I risultati di questa ricerca di Remote non si limitano a raccontare l’equilibrio tra la vita privata e la vita professionale degli italiani, ma offrono un indicatore del benessere e dell’equità della società. Ovviamente le singole aziende possono fare poco per invertire la classifica, ma nel loro piccolo possono fare molto per garantire una maggiore inclusività, migliori condizioni economiche e più servizi a supporto dei propri dipendenti. 

Quali misure di welfare aziendale aiutano il work-life balance?

Le aziende possono introdurre programmi di formazione e sviluppo professionale, piani di supporto per la cura dei figli o dei familiari anziani, assistenza psicologica e iniziative per la promozione della salute fisica e del benessere. Queste iniziative dimostrano l’attenzione dell’azienda verso le esigenze dei dipendenti e contribuiscono a creare un ambiente di lavoro più soddisfacente e salutare.

Un’altra delle strategie che le aziende possono mettere in pratica per migliorare il work-life balance dei dipendenti è la flessibilità degli orari di lavoro. Permettere ai lavoratori di organizzare le proprie attività in base alle esigenze personali può ridurre lo stress e quindi migliorare la concentrazione nel lavoro. Parlando di flessibilità, inevitabilmente pensiamo tutti allo smart working. È innegabile che il lavoro da remoto consenta ai dipendenti di spalmare le ore di lavoro e le scadenze in base ai propri impegni personali e anche, legittimamente, ai propri momenti di relax. Finalmente i dipendenti possono non dover scegliere sempre tra appuntamenti professionali e occasioni personali importanti; essendo più felici e meno frustrati. Inoltre lo smart working migliora l’organizzazione del tempo a livello individuale e riduce i costi legati ai mezzi di spostamento. Difatti la flessibilità degli orari di lavoro permette ai dipendenti di evitare le ore di punta, riducendo il tempo imbottigliati nel traffico e lo stress. Ciò introduce un altro grande tema che influisce sul work-life balance dei dipendenti: il quotidiano spostamento casa-lavoro. 

il Mobility Manager può mettere su carta diverse strategie e iniziative che rendono gli spostamenti più efficienti, sostenibili e meno stressanti. La riduzione dei tempi di spostamento è il beneficio più evidente di un smart mobility management. Ma puntare su progetti di car sharing e car pooling riduce i costi di trasporto e l’impatto ambientale, oltre a creare opportunità di socializzazione tra colleghi. E ancora, fornire parcheggi sicuri per le biciclette, spogliatoi e docce è un presupposto essenziale per proporre le due ruote come modalità di spostamento e riequilibrare vita professionale e privata all’insegna dell’attività e del benessere psicofisico.

Ma quali sono le misure da introdurre nel welfare aziendale per migliorare il work-life balance? Scegli la nostra consulenza in Mobility Management per comunicare con il piede giusto: incentivare soluzioni di spostamento che riducano tempi, costi e stress,

Fate della foto Pixabay, Marus Aurelius: https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-relax-scrivania-banco-4064174/

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