Il nuovo decreto ministeriale (R.0000229.04-06-2019) disciplinerà finalmente la micromobilità elettrica in Italia. Secondo la nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che specifica nel dettaglio sia le caratteristiche dei mezzi che delle aree e strade, si darà il via alla sperimentazione nelle città dall’estate del 2019 che durerà da minimo un anno a massimo due anni.
Overboard, segway, monopattini elettrici e monowheel sono i mezzi presi in considerazione e il decreto stabilisce che potranno circolare sia su aree pedonali, sia su percorsi e piste ciclabili che su corsia riservata, secondo specifiche indicazioni comunali.
Il limite viene fissato a 30 Km/h, ma i monowheel e gli hoverboard saranno ammessi solo nelle aree pedonali e a velocità inferiori a 6 km/h. Nelle aree pedonali potranno circolare anche i segway ed i monopattini ma sempre entro i 6 km/h. Il controllo della velocità sarà possibile tramite dei regolatori di velocità di cui i mezzi dovranno essere dotati.
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ToggleSpostamenti casa lavoro in monopattino e micromobilità
Sarà, quindi, possibile effettuare il tragitto casa – lavoro regolarmente anche con questi mezzi di trasporto, che non erano ancora stati previsti dal Codice della Strada.
I cosiddetti PSCL potranno, quindi, prevedere anche l’introduzione della micromobilità e contribuire alla riduzione delle emissioni nocive, oltre che spingere all’educare i dipendenti all’intermodalità degli spostamenti. Esempio mezzo pubblico con monopattino, oppure segway con treno ecc..
Tuttavia saranno sempre i Sindaci a decidere se la micromobilità sarà prevista nel loro comune. Infatti i paesi e le città dovranno dotarsi di eventuali corsie preferenziali, una specifica segnaletica anche in coincidenza di semafori e stop e anche dei relativi spazi per il parcheggio dei mezzi di micromobilità.
Primo e ultimo miglio, più facile grazie all’introduzione della micromobilità
Secondo l’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, l’introduzione dei nuovi dispositivi di micromobilità “va incontro anche alle mutate esigenze espresse dagli individui e della società al giorno d’oggi. In ambito urbano, spesso non si ha bisogno di muoversi a grande velocità, specie nelle città congestionate di oggi, perché ci si sposta per brevi o brevissimi tragitti. Ciò di cui hanno sempre più bisogno invece è risparmiare tempo e denaro, nel quadro di una riduzione complessiva degli impatti della mobilità sull’ambiente e sulla salute oltreché di un utilizzo più efficiente dello spazio stradale esistente. Per questo motivo, chi si muove chiede sempre più intermodalità e soluzioni per
il cosiddetto primo e ultimo miglio, complementari all’uso dei sistemi di trasporto rapido di massa come treno, metropolitana etc.” link