Tra gli effetti positivi di questo particolare momento che stiamo attraversando, registriamo sicuramente l’introduzione del lavoro agile e dello Smart Working.
Seppur per ragioni contingenti entrambi hanno avuto una grande applicazione nelle aziende di tutto il continente. E, dicono gli esperti, queste nuove modalità di lavoro, saranno anche al termine della crisi COVID-19 mantenute ed incentivate perchè considerate utili e produttive.
Tra coloro che che stanno lavorando da remoto, i Corporate Mobility Travel Manager sono tra quelli in grado di svolgere il loro compito con minore difficoltà, avendo a disposizione la tecnologia necessaria e tutto quanto è necessario per svolgere la loro mansione anche da casa, con massima efficacia ed efficienza.
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ToggleIl Corporate Mobility Travel Manager è oggi il punto di riferimento in azienda per i colleghi
Se è vero che, dopo un primo momento, di gestione dell’emergenza,, oggi i viaggi e le trasferte sono quasi del tutto bloccate, e questo ha ridotto le attività ordinarie, è altrettanto vero che essi rimangono il punto di riferimento aziendale per quanto riguarda la mobilità e gli spostamenti casa/lavoro sia nelle ex “aree Rosse” che su tutto il resto del territorio. I CMTM saranno i primi a dover far ripatire attraverso i viaggi e le trasferte l’economia non solo della propria azienda ma nel complesso dell’Italia.
In questo dificile periodo i Colleghi e il Top Management, hanno potuto riscontrare in questa figura, una grande competenza e capacità di risolvere situazioni complesse, ricevendo non solo risposte rapide ed efficaci, ma rassicurazioni e assistenza sia alle persone in viaggio sia alle famiglie a casa.
Grande Fiducia viene data ai Corporate Mobility Travel Manager
I CMTM hanno saputo conquistare la fiducia di tanti, accrescendo la “Credibilità” nel loro operato, affrontando la difficile e inaspettata realtà, con responsabilità, trasmettendo fiducia, mantenendo impegni e aspettative.
In una nuova organizzazione aziendale, basata su interazioni trasversali, leadership orizzontale competente su attività, obiettivi, risultati e molto meno sul controllo direttivo delle risorse.
La “fiducia” reciproca tra Manager e collaboratori è edificata sulle capacità (competenze e abilità) e sul carattere (integrità ed intento) ed è un elemento indispensabile per svolgere il lavoro da remoto.
La fiducia sarà anche l’ingrediente fondamentale per riattivare la produzione e la ripresa delle aziende, fungendo da moltiplicatore degli sforzi e dei risultati positivi.
Quei Manager che al termine della crisi vorranno tornare ad un’organizzazione del lavoro tradizione, ripristinando il controllo diretto sulle singole attività e non sul conseguimento degli obiettivi, corrono il rischio di demotivare e deprimere le persone. In effetti questo potrebbe compromettere il rinsaldato rapporto fiduciario con quelle risorse che si siano impegnate in questo periodo a svolgere i propri compiti in autonomia e con grande senso di responsabilità.
Dallo Smart Working non si torna più indietro
Quindi lo Smart Working è un’opportunità da cogliere e mantenere, anche in futuro, per sviluppare un nuovo rapporto di lavoro e una nuova relazione tra le parti. La possibilità di disincentivare gli spostamenti quando non sono espressamente necessari, come abbiamo constatato nostro malgrado in questo periodo, fa risparmiare tempo in viaggio, riduce le emissioni inquinanti, facilita la mobilità sostenibile e contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente. Infine, recuperare spazi all’interno dell’azienda significa anche ridisegnare il layout, per migliorarne la vivibilità, creando un ecosistema organizzato sempre più a misura d’uomo con attenzione al suo benessere psico-fisico.
I CMTM devono essere pronti a raccogliere questa sfida, incentivando anche in futuro lo Smart Working.
Le aziende che opereranno in tal senso, sono convinto creeranno grande valore aggiunto, rafforzeranno il brand, faranno crescere il proprio business e diminuire i costi fino ad oggi sostenuti (assenteismo, vertenze, produttività, turn over).
Se qualche “Vecchio Manager” poi non è favorevole allo Smart Working, se ne faccia una ragione, forse è giunto il tempo che faccia altro…