L’Italia sta attraversando un momento particolare dal punto di vista del mercato del lavoro.
Alcune riforme che sono state intraprese dal precedente Governo Renzi, come ad esempio il Jobs act, dopo una prima fase positiva, soprattutto per l’occupazione giovanile e grazie agli incentivi, oggi stenta a dare delle risposte alla richiesta d’occupazione di una grande fetta della società italiana.
L’occupazione, infatti, non è ripartita e la produttività in piccola crescita non stimola di certo gli imprenditori a nuovi investimenti e alle assunzioni.
Una delle sfide che le aziende possono raccogliere per rivitalizzare l’occupazione è quella della digitalizzazione.
La Digital transformation porterà anche in Italia, all’interno delle aziende nei loro piani industriali un concetto di business progressivamente sempre più digitale. Avviare il processo d’identificazione di queste nuove competenze non è banale e prevede da parte delle aziende un vero e proprio cambiamento culturale che deve coinvolgere tutto l’ecosistema di business dell’azienda.
Vede da un lato la necessità, attraverso la formazione di creare nuove condizioni di flessibilità per aumentare la responsabilità e l’autonomia dei dipendenti nel raggiungimento degli obiettivi aziendali. Dall’altra avviare un’attività di recruiting di nuove professionalità legate alle tecnologie digitali.
Questo lavoro va fatto parallelamente dalle differenti funzioni aziendali, i diversi responsabili, oggi devono porsi nuove domande, e iniziare a capire quali sono le competenze necessarie nei prossimi anni legate al digitale.
Anche secondo l’osservatorio del Politecnico di Milano i Profili più ricercati nei prossimi anni saranno di Social media marketing e di Social media manager; pertanto buone prospettive d’impiego per quei giovani che sapranno coniugare preparazione tecnica tradizionale alle competenze digitali.
Travel e Mobility Management, una trasformazione digitale
Prima di molti altri settori, nel Travel e Mobility management, la trasformazione digitale ha migliorato l’automatizzazione sia dei processi di booking sia di rendicontazione.
L’implementazione di questi strumenti sta valorizzando il “Ruolo” del Travel e Mobility Manager, attraverso veri e propri risultati operativi, grazie ad una maggiore compliance dei viaggiatori alla Travel Policy aziendale e una riduzione della spesa complessiva legata al business travel.
Una figura professionale sempre più indispensabile nelle aziende, in grado di relazionarsi con tutte le aree interne, di adempiere le funzioni richieste oggi alle aziende in termini di Duty of Care che è un concetto anglosassone che esprime i doveri del datore di lavoro di prendersi cura del proprio personale sia nel paese di origine che all’estero.
Il Travel e Mobility Manager oltre a comunicare indicazioni e informazioni sulle destinazioni, sapranno anche supportare i viaggiatori d’affari, le forze vendita e i manager, sui temi della comunicazione interculturale e le etichette di business, aspetti non secondari per lo sviluppo delle attività dell’azienda.
Di questi aspetti ne avevamo parlato nel Corso di Formazione in Travel e Mobility Management. La nuova edizione è prevista a Maggio 2017. Se sei interessato ad approfondire, clicca qui.