Come prevenire il burnout nei viaggi di lavoro?

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Strategie per bilanciare benessere e produttività sono i presupposti di come prevenire il burnout nei viaggi di lavoro

L’idea di viaggiare molto per lavoro piace un po’ a tutti: ci fa pensare ad una professione dinamica, stimolante e divertente. Certamente per molti aspetti le trasferte di lavoro sono entusiasmanti, ma c’è sempre il rovescio della medaglia. Frequenti trasferte di lavoro, soprattutto se ravvicinate, possono rappresentare una fonte di stress non indifferente anche per il lavoratore più appassionato e votato all’azienda. Ritmi frenetici, lunghe riunioni, trolley e jet lag (senza menzionare poi i ritardi o contrattempi che sono all’ordine del giorno) non sono di certo toccasana. Pensate poi a cosa significa per la mente e per il corpo non avere una routine costante. La cosa più allarmante è che le conseguenze negative di una forte situazione di stress protratta nel tempo sono evidenti sia per il benessere personale che per la produttività professionale. Stiamo parlando della sindrome del burnout. Ora, forse abbiamo descritto un quadro un po’ estremo, ma i segnali di forte stress non ci mettono molto ad arrivare. Per evitare questo appuntamento basta avere alcune accortezze. Ecco come prevenire il burnout nei viaggi di lavoro. 

Che cos’è il burnout lavorativo?

La sindrome di Burnout è un fenomeno sempre più diffuso oggi. Si tratta di un disagio psicofisico legato soprattutto ad uno stress lavorativo prolungato e si manifesta con una ridotta produttività sul posto di lavoro, ma anche e soprattutto con un distacco emotivo dalle relazioni personali, da malesseri fisici e da una stanchezza fisica persistente che neanche il riposo riesce ad alleviare. Il burnout non è una condizione da sottovalutare. Nel caso in cui emergano segnali di allarme è necessario rivolgersi ad un professionista che possa aiutarci. Le terapie che possono aiutare un lavoratore in burnout sono diverse ed è importante mettere insieme un approccio integrato tra psicoterapia, tecniche di rilassamento, stile di vita sano e interventi sul posto di lavoro.

Ma in questo articolo non vogliamo descrivere come affrontare il burnout, innanzitutto perché non ne abbiamo le competenze. Quello che vogliamo invece sottolineare è come riconoscere i primi segnali di malessere prolungato e agire prontamente per salvaguardare i propri dipendenti. 

Come riconoscere il burnout?

Il burnout legato ai viaggi di lavoro è una condizione di esaurimento fisico e mentale legata ad un accumulo di stress dovuto alle cause tipiche di chi viaggia. La disritmia circadiana e il jet lag sono i fattori più evidenti e intuibili. Viaggiare tra fusi orari diversi può disturbare il ciclo sonno-veglia, alterando l’orologio biologico legato anche all’apparato digerente e portando a stanchezza cronica e difficoltà di concentrazione. Le lunghe ore di lavoro mettono a dura prova la concentrazione e le energie di chiunque e talvolta di dilungano anche oltre l’orario canonico. Altri aspetti che aumentano il rischio di burnout sono la mancanza di equilibrio tra lavoro e vita privata. Il famoso work-life balance di cui tanto si parla e si scrive oggi è in effetti un’esigenza primaria per chiunque. I continui viaggi possono interrompere la routine quotidiana e rendere difficile trovare il tempo per sé e quello da dedicare alla propria famiglia o ai propri amici. Ciò imprime una negativa influenza nella sfera emotiva del lavoratore. Inoltre, sentirsi lontani da casa, dalla famiglia e dagli amici a lungo acutizza il senso di solitudine in molti, facilitando l’emergere della sindrome di burnout.

Come prevenire il burnout di lavoratori in trasferta?

I datori di lavoro e il team HR dovrebbero avere un costante contatto con i lavoratori in trasferta sia per assicurarsi che tutto vada bene e far sentire il lavoratore spalleggiato anche dalla sede, sia per monitorare l’eventuale insorgere di segnali di stress e burnout nei dipendenti che viaggiano frequentemente. I sintomi, li abbiamo detti qualche riga più sopra; i principali sono stanchezza e ridotta energia, insonnia, calo della produttività e della concentrazione, distacco emotivo e calo della motivazione. Una volta intercettati questi campanelli d’allarme, l’azienda dovrebbe intervenire tempestivamente in diverse direzioni.

In tutti gli altri casi è possibile prevenire l’insorgere del burnout grazie a virtuose pratiche di pianificazione e assistenza al benessere dei viaggiatori.

Pianificazione dei viaggi

Prevedere delle tabelle di marcia rilassate e flessibili è fondamentale. I dipendenti dovrebbero avere la possibilità di non partire troppe volte nello stesso periodo e di avere il tempo, tra una trasferta e l’altra, di riposare e recuperare la propria routine. Un’altra accortezza sarebbe non prevedere trasferte troppo lunghe od offrire giorni di riposo aggiuntivi dopo viaggi particolarmente impegnativi. Nell’ottica di una maggiore flessibilità lavorativa, perché non introdurre lo smart working in alcuni giorni o la possibilità di regolare in parte gli orari di lavoro in base alle esigenze personali?

Fornire supporto per il benessere psicofisico

L’azienda potrebbe mettere a disposizione del personale dei programmi di consulenza psicologica oppure incontri con coach specializzati nella gestione dello stress legato al lavoro. 

Se i Latini dicevano mens sana in corpore sano, chi siamo noi per contraddire? E allora promuovere il benessere fisico dei dipendenti è importante anche per preservare il loro benessere psicologico. Sarebbe utile da parte dell’azienda fornire abbonamenti a palestre o convenzioni con hotel che mettano a disposizione degli ospiti spa e area gym. Anche l’alimentazione è importante e quindi incoraggiare i dipendenti a seguirla con buoni per ristoranti salutari è un’attenzione in più. 

Quali sono le app per gestire al meglio il jet lag? Un dipendente stanco non può dare il meglio di sé in trasferta. Le app sono utili strumenti per l’azienda e per il benessere del personale.

Strategie di work-life balance per migliorare il benessere dei dipendenti. Il benessere delle persone è diventata una priorità anche sul posto di lavoro, per questo le strategie di work-life balance vanno pensate anche in trasferta.

Come gestire il tempo durante una trasferta in giornata. Come organizzare e gestire al meglio una trasferta di lavoro in giornata? Pianifica bene i tempi, gli spostamenti e viaggia leggero.

Fotocredit: Mikhail Nilov

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