Abbiamo raccolto in questi giorni diverse segnalazioni da parte dei Travel Manager per un comportamento che sembra poco corretto: a poche ore dalla prenotazione effettuata da aziende via web o tramite la propria agenzia di viaggio, i voli di alcune compagnie aeree sono stati improvvisamente cancellati.
La scusa? Causa Covid-19!
Ora, non risulta che il minuscolo virus stia impedendo il regolare svolgimento delle rotte aeree sul territorio nazionale e per alcuni voli dell’area europea che sono state oggetto di cancellazione. Ma sembra che il tema sia più una malpractice legata a non voler far “decollare” un aereo che non ha raggiunto un coefficiente di riempimento sufficiente a garantire la copertura dei costi e magari un minimo di “guadagno”.
Quello che risulta più grave è che con la “scusa” del Covid-19 alcune compagnie aeree hanno proposto non il rimborso di quanto pagato e anticipato dall’azienda ma un voucher. Un tentativo di fare cassa e aumentare liquidità in questo periodo critico per tutti?
Sul tema ieri è intervenuta anche Enac che ha ribadito che la norma che prevede il rimborso con voucher non è accettabile e che “le cancellazioni operate da 3 giugno 2020 non sembrano possano essere ricondotte, salvo casi specifici, a cause determinate dal Covid-19 (come da art. 88 bis della L. 24 aprile 2020, n. 27), ma a scelte imprenditoriali”
Enac, nel sul comunicato-richiamo, indica chiaramente che “fermo restando la facoltà per i vettori di cancellare i voli programmati, la normativa applicabile è il Regolamento Comunitario n. 261 del 2004, che prevede, per le cancellazioni, l’informativa al passeggero, la riprotezione, il rimborso del prezzo del biglietto (non la corresponsione del voucher) e la compensazione, ove dovuta”.
Un intervento necessario per far chiarezza su questa attività che, in base alle segnalazioni ricevute, si è riscontrata su ben 5 vettori aerei nelle ultime settimane.
Tuttavia, quello che fa più rabbia di tutta questa vicenda è la responsabilità che questi vettori hanno nei confronti di un mercato che deve ripartire. E sappiamo bene come i viaggi d’affari siano motore per la ripartenza anche della stessa economia nazionale, e di tutto il turismo italiano.
Da tempo come organizzazione, come community e come testata giornalistica specializzata stiamo infondendo fiducia e stiamo lavorando a stretto contatto con i travel manager e le aziende per aiutarle nella ripresa. Le aziende sappiamo bene sono spaventate, così come i viaggiatori ….E il nostro lavoro è stato incessante negli ultimi mesi per accompagnare tutti a ripartire – con fiducia – davvero.
Quanto invece abbiamo registrato con queste segnalazioni non aiuta, anzi mette ancor di più le aziende sulla difensiva. Chi pensava, anche con non poche difficoltà, a prendere un volo per ripartire, è rimasto scottato.
La scarsa affidabilità mostrata con il comportamento delle cancellazioni dei voli improvvise è un danno a tutto il mercato. Perché sappiamo che quando si attiva il processo di sfiducia il comportamento che ne deriva è quello “evitante”, cioè si evita di viaggiare!
E cosa dire della “rabbia” di chi si era fatto forza e aveva programmato la sua trasferta! Che cosa dire dei Travel Manager che avevano fatto di tutto per organizzare quella trasferta nei modi più minuziosi, con attenzione anche per tutti gli aspetti della sicurezza, e che si sono sentiti traditi da chi doveva essere il loro PARTNER per la ripartenza!
Le emozioni che abbiamo vissuto nel periodo della fase 1 le conosciamo tutti. Ma quanto sta accadendo è invece autore di emozioni ancora più negative…e generate da chi doveva essere invece l’alleato principale della ripartenza.
Questo non è il momento per essere deboli e nascondersi dietro ad un volo cancellato. Questo è il momento di ripartire davvero, ma con fiducia!