Gli spostamenti per motivi di studio o lavoro secondo il Censimento permanente della popolazione realizzato ogni anno, si basa sulla combinazione di rilevazioni campionarie e dati di fonte amministrativa.
Nel 2019, rispetto al 2011 aumentano gli spostamenti quotidiani, soprattutto quelli fuori dal comune.
Al 31 dicembre 2019 sono 30.214.401 le persone che effettuano spostamenti quotidiani per recarsi al luogo di studio o di lavoro (erano 28.871.447 nel 2011), ossia il 50,7% della popolazione residente (48,6% nel 2011).
Sotto il valore medio nazionale (50,7%) si collocano tutte le regioni del Mezzogiorno (Sud e Isole), con le incidenze più basse in Sicilia, Calabria (42,3%) e Molise (43,6%), a cui si aggiunge anche la Liguria (49,5%).
Sommario
ToggleQuanti sono gli spostamenti per motivi di lavoro
Il 67,9% delle persone si sposta quotidianamente per motivi di lavoro (pari a oltre 20,5 milioni in valore assoluto, 66,4% nel 2011), il restante 32,1% (quasi 9,7 milioni) per recarsi al luogo di studio.
“Sono oltre 30 milioni le persone che giornalmente si muovono per motivi di studio e lavoro, su questi spostamenti può e deve intervenire il Mobility Manager per ridurre l’impatto ambientale, ridurre l’incidentistica stradale e il congestionamento del traffico” ha affermato la dott.ssa Patrizia Grossi, Mobility Manager del Gruppo ISTAT.
Il Mobility Manager sarà sempre più facilitatore di scelte di mobilità più sostenibile, per i dipendenti, colleghi e per le organizzazioni. Inoltre, sarà proprio l’azione del Mobility Manager a regolamentare gli spostamenti casa-lavoro, responsabili della congestione del traffico, dell’incidentistica stradale e di emissioni di CO2. ” Le aziende, oggi, dovrebbero prendere coscienza della propria “responsabilità sociale” e del fatto che l’attività del Mobility Manager apporta benefici per il dipendente, per l’organizzazione e per la collettività” ha raccontato la Grossi in una recente intervista a Travel for business
Spostamenti motivi di lavoro
Scenari differenti emergono considerando il luogo di destinazione insieme con il motivo dello spostamento (Prospetto 2). Le persone che si spostano per studio lo fanno prevalentemente all’interno dello stesso comune di dimora abituale (il 70,7% contro il 51,3% per motivi di lavoro) mentre gli spostamenti fuori dal comune caratterizzano maggiormente quanti si muovono per motivi di lavoro (il 48,7% contro il 29,3 % per motivi di studio).
Focus sui 12 Grandi Comuni
A Napoli il maggiore aumento della mobilità. Nei 12 comuni più grandi, ovvero quelli con più di 250mila abitanti (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Venezia, Verona), nel 2019 il 51,4% della popolazione (4.690.033 persone) effettua spostamenti giornalieri per raggiungere il luogo di studio o di lavoro, percentuale superiore a quella rilevata a livello nazionale (50,7%)
In tutti i Grandi Comuni del Nord e del Centro l’incidenza percentuale di chi ogni giorno esce di casa per andare a scuola, all’università o al lavoro è superiore al 50%.
I valori più elevati si osservano per Milano (55,7%), Bologna (54,8%), Verona (54,4%) e Roma (53,6%).
Al contrario, nel Mezzogiorno non si raggiunge mai la soglia del 50%, con Catania e Palermo che si fermano rispettivamente a 41,8% e 43,8%.
Rispetto al 2011, il numero di spostamenti nei territori considerati aumenta sia in termini assoluti che percentuali.