Annarita Fioroni, Presidente Nazionale di Confcommercio Professioni, è coinvolta in tante iniziative che si stanno già rivelando successi; ad esempio, in collaborazione con l’associazione AITMM, si sta occupando del tema della valorizzazione professionale del Corporate Travel Mobility Manager e delle altre figure legate alla Mobilità. In occasione della V Convention nazionale dei Travel Mobility Manager dell’Associazione Italiana AITMM, la Fioroni ha sottolineato come il riconoscimento delle figure professionali nel settore del quale ci occupiamo passa oggi attraverso l’innovazione.
Il tema delle professioni è d’altronde un tema “in cerca d’autore”, difficile da far capire agli attori istituzionali perché spesso loro non sono al passo con il cambiamento, mentre invece le associazioni di settore sono spesso all’avanguardia e non di rado progettano quello stesso cambiamento. Fare dell’innovazione la propria bussola trasforma il modo di porsi, ma inevitabilmente deve fronteggiare alcuni limiti.
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ToggleLe sfide del futuro nel mondo della valorizzazione delle professioni
Oggi le professioni hanno bisogno di identificare le sfide del futuro e il loro ruolo per uscirne vincenti. Tra queste ardue prove c’è innanzitutto l’evoluzione dei bisogni dei consumatori che chiedono servizi professionali più sofisticati, integrati, personalizzati e a costi più contenuti; secondariamente si stanno diffondendo nuove tecnologie e domini di conoscenza che cambiano la natura stessa della prestazione. Inoltre è in mutamento il contesto competitivo che include forme di concorrenza spesso sleale, dal momento che diverse professioni non sono più ordinistiche e ciò rende difficile distinguere per i non addetti ai lavori le competenze necessarie e i parametri di qualità. In questo senso la norma che ha dato nuova dignità alla figura del Mobility Manager e alle sue skill è perfettamente coerente con la necessità di perimetrare le competenze richieste dal ruolo e dunque assicurare l’efficienza del servizio. L’obiettivo di Confcommercio Professioni è quello di riappropriarsi del ruolo che spetta all’Associazione: il professionista è l’attore primario nella nascente società della conoscenza che va a braccetto con la destrutturazione delle aziende. Per parlare ancora di Mobility Manager, sono molti quelli assunti in outsourcing dalle aziende che dunque non si rivolgono alle proprie risorse interne. Infatti la qualificazione professionale, soprattutto in un sistema economico che punta sempre più sui servizi, è una priorità sempre più urgente.
Ecco perché l’obiettivo è anche quello di rafforzare la capacità dei professionisti di intervenire e lavorare nei territori, contando su una reputazione misurabile e tracciabile a partire dalle competenze fornite ai lavoratori autonomi. Stiamo parlando di competenze digitali, modelli organizzativi e di erogazione delle prestazioni coerenti e al passo con le trasformazioni culturali in atto, ma anche di opportunità di fare informazione e networking. Ma affinché ciò sia possibile, è necessario che cambi la mentalità e l’approccio con cui si considerano i professionisti e i lavoratori autonomi nel mondo aziendale. Di solito questa categoria è in fondo alla lista delle preoccupazioni di politica, istituzioni ed enti locali; invece sono protagonisti della crescita e quindi è necessario chiedere politiche su misura. Ecco perché bisogna rafforzare la presenza sul territorio dei lavoratori autonomi.
La Legge per riconoscere dignità alle professioni e valore alle Associazioni di settore
La Legge 4/2013 in materia di professioni non organizzate esclude i soggetti iscritti in albi o elenchi, artigiani o professionisti sanitari. La legge introduce un sistema trasparente concorrenziale, puntando sulle competenze da provare e su chi può validarle, aggregarle e certificarle. La novità è che questa legge è fatta per il mercato, per il consumatore e per l’impresa che desideri inquadrare il professionista al quale si rivolge e valutarne le qualità professionali a prescindere dalla natura del contratto lavorativo. L’obiettivo della legge è donare dignità alla professione in sé stessa e non allo strumento giuridico con cui viene esercitata. Dunque la Legge 4/2013 consente di creare un ponte e assecondare entrambe le esigenze di rappresentanza e di certificazione delle competenze. Le associazioni promuovono quindi la formazione degli iscritti e possono rilasciare attestazioni relative agli standard qualitativi e di qualificazione professionale del lavoratore. Inoltre le Associazioni possono partecipare alla redazione della normativa UNI che individua requisiti, competenze e modalità di esercizio dell’attività, oltre a rilasciare certificazioni ai professionisti in un secondo momento. Ad esempio, sia Travel for business che AITMM partecipano al gruppo di lavoro interno ad UNI, per individuare una norma che rappresenti l’attività dei Travel e Mobility Manager. Ovviamente tutto ciò riveste le Associazioni di un certo protagonismo sia nel settore che in ambito decisionale e per questo le associazioni sono iscritte in un apposito elenco tenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico; tuttavia l’adesione è rigorosamente su base volontaria e un professionista può esercitare anche senza prendere parte ad alcuna di esse.
Quindi le Associazioni svolgono un ruolo fondamentale verso l’innovazione della rappresentanza e Confcommercio Professioni è al loro fianco lungo un percorso, impegnativo sicuramente, ma che grazie alle nuove tutele introdotte dalla Legge 4/2013 in fatto di competenze e qualificazione professionale vuole anche creare un contesto favorevole. Ma gli aspetti su cui lavorare sono ancora molti per favorire l’integrazione e la giusta dignità ai lavoratori autonomi: dal welfare, alle agevolazioni fiscali, dalla semplificazione burocratica a quella amministrativa. Ma affinché la community possa avanzare è necessario che le stesse associazioni raccolgono dati, informazioni e stilino documenti che indirizzino la strada verso una migliore presentazione e considerazione dei professionisti.