L’Unione Europea rivoluziona il trasporto aereo: arriva l’etichetta delle emissioni di volo ( Flight Emissions Label)

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L’Unione Europea ha recentemente lanciato un’iniziativa che potrebbe cambiare per sempre il modo in cui scegliamo i nostri voli. Si chiama Flight Emissions Label, un sistema che punta a fornire ai passeggeri informazioni chiare e dettagliate sull’impatto ambientale di ogni volo. L’obiettivo? Rendere il settore dell’aviazione più sostenibile e garantire una concorrenza leale tra le compagnie aeree.

Cos’è la  Flight Emissions Label e perché è importante

L’aviazione rappresenta circa il 3% delle emissioni globali di CO₂, una percentuale destinata a crescere nei prossimi anni. I viaggi aerei, pur essendo fondamentali per il commercio e il turismo, sono tra i mezzi di trasporto più inquinanti. Ecco perché la Commissione Europea ha deciso di introdurre un sistema di etichettatura delle emissioni per ogni volo operato in Europa.

Il principio è semplice: i passeggeri potranno confrontare le emissioni di CO₂ dei diversi voli prima di prenotare, un po’ come già avviene con le etichette energetiche degli elettrodomestici. In teoria, questa maggiore trasparenza dovrebbe spingere i consumatori a scegliere opzioni più sostenibili e incentivare le compagnie aeree a migliorare le loro performance ambientali.

Come funziona il sistema di etichettatura: Flight Emissions Label

La  Flight Emissions Label si basa su una metodologia di calcolo che tiene conto di diversi fattori:

  • Distanza del volo: più è lungo, maggiore sarà l’impatto ambientale.
  • Tipo di aeromobile: gli aerei più moderni consumano meno carburante.
  • Efficienza operativa della compagnia: alcune compagnie ottimizzano meglio il consumo di carburante rispetto ad altre.
  • Utilizzo di carburanti sostenibili: l’uso di biocarburanti o combustibili a basse emissioni può ridurre significativamente l’impatto ambientale.

Queste informazioni verranno aggregate in un indicatore chiaro e di facile lettura, visibile al momento della prenotazione.

Le dichiarazioni della Commissione Europea

Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione Europea per la Concorrenza, ha dichiarato: “Questa etichetta aiuterà i passeggeri a fare scelte informate e spingerà l’industria a ridurre il proprio impatto ambientale. La trasparenza è la chiave per un settore aereo più sostenibile.”

Anche Adina Vălean, Commissaria per i Trasporti, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Flight Emissions Label è un passo concreto verso il nostro obiettivo di ridurre le emissioni nette di CO₂ a zero entro il 2050.”

Un sistema davvero utile?

Un punto critico riguarda l’affidabilità dei dati. Attualmente, non tutte le compagnie aeree utilizzano gli stessi metodi per calcolare le emissioni, il che potrebbe creare discrepanze e confusione tra i passeggeri. Inoltre, il successo di questa iniziativa dipenderà molto dall’adesione delle compagnie aeree: se solo alcune accetteranno di adottare il sistema, il suo impatto sarà limitato.

Inoltre, il testo menziona l’obbligo per le compagnie aeree di esporre le etichette nei punti vendita e nelle pubblicità, ma non specifica in modo chiaro come queste informazioni debbano essere integrate nei sistemi di prenotazione aziendali. Per il business travel sarà fondamentale avere chiarezza su questo punto.

Le prospettive future: cosa può cambiare davvero?

Se implementata correttamente, la Flight Emissions Label potrebbe essere un potente strumento per guidare il settore verso una maggiore sostenibilità. Tuttavia, da sola non basta: sarà necessario accompagnarla con incentivi economici per le compagnie aeree che investono in tecnologie pulite, sanzioni per chi inquina di più e un maggiore investimento nei carburanti sostenibili.

Gli esperti del settore prevedono che, nei prossimi anni, il mercato dell’aviazione dovrà affrontare sfide sempre più stringenti in termini di riduzione delle emissioni. L’UE ha già imposto obiettivi ambiziosi per il settore, tra cui l’obbligo di utilizzare una quota crescente di carburanti sostenibili entro il 2030.

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