Sì, lo sappiamo: i viaggi d’affari, da sempre motore di connessioni globali e scambi economici, stanno cambiando. Ma non è solo questione di tecnologia o pandemia. Sullo sfondo c’è qualcosa di più profondo: la sfida tra sostenibilità e deregolamentazione, un tema cruciale che emerge chiaramente dal documento firmato da centinaia di organizzazioni europee, tra cui Climate Action Network Europe e Friends of the Earth.
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ToggleLe regole come pilastro di una società prospera
“Le norme non sono un peso, ma il fondamento di una società equa e resiliente”, affermano i firmatari della lettera indirizzata alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Questa dichiarazione, apparentemente semplice, è un manifesto contro la deregolamentazione indiscriminata, spesso mascherata da semplificazione burocratica.
Il documento denuncia il rischio che politiche come il principio del “one in, one out”, secondo cui ogni nuova regola introdotta deve sostituirne una esistente, possano compromettere obiettivi cruciali. Pensiamo, ad esempio, alle misure di efficientamento energetico. Sarebbe accettabile sacrificarle in nome di una presunta agilità normativa?
Nel contesto dei viaggi d’affari, queste dinamiche si traducono in adottare treni ad alta velocità o voli a emissioni ridotte ma spesso più costoso nell’immediato, anche se rappresenta un investimento per un futuro sostenibile. Le normative ambientali europee potrebbero fare la differenza nel trasformare questi sforzi individuali in standard globali.
Deregulation: a chi conviene davvero?
Secondo il documento, la spinta alla deregolamentazione è sostenuta da settori che vedono le regole come “freni” alla competitività. Ma è davvero così? Prendiamo il caso dell’industria automobilistica tedesca, citato nel testo. La crisi di questo settore non deriva da troppe regole, ma dalla lentezza nell’adattarsi al mercato delle auto elettriche. Deregolamentare ora significherebbe punire chi ha già investito nell’innovazione e premiare chi è rimasto indietro. Un messaggio sbagliato, per il mercato e per il pianeta.
Lo stesso vale per i viaggi aziendali. Semplificare le norme sulla rendicontazione delle emissioni potrebbe alleggerire il carico burocratico delle imprese, ma a quale prezzo? Senza obblighi chiari, rischiamo di lasciare campo libero a comportamenti poco responsabili che compromettono gli obiettivi climatici.
Viaggi d’affari sostenibili: un’opportunità, non un costo
Non tutto, però, è un freno. Implementare regole forti, soprattutto in campo ambientale, può generare vantaggi economici tangibili. Secondo il documento, il rispetto delle normative ambientali potrebbe far risparmiare all’Europa 55 miliardi di euro l’anno in costi sanitari e ambientali. E i viaggi d’affari potrebbero diventare un esempio virtuoso.
Immaginiamo un’azienda che organizza meeting internazionali con criteri sostenibili: voli compensati dal punto di vista delle emissioni, hotel certificati per il risparmio energetico e catering a chilometro zero. Oltre a contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico, questa azienda potrebbe posizionarsi come leader responsabile in un mercato sempre più attento a questi temi. Le regole europee, in questo caso, non sarebbero un ostacolo, ma un catalizzatore per l’innovazione.
Il costo dell’inazione
Il documento è chiaro: il vero prezzo lo pagheremo se non agiremo. Le inondazioni a Valencia, citate come esempio, hanno dimostrato come la mancata applicazione delle norme urbanistiche abbia aggravato i danni causati dal cambiamento climatico. Allo stesso modo, nei viaggi d’affari, la mancanza di regole potrebbe tradursi in una spirale di inquinamento e inefficienza. Non è un caso che ogni euro investito oggi in misure di adattamento climatico possa evitare costi futuri fino a dieci volte superiori.
Un appello al coraggio
“La Commissione Europea deve guidare con coraggio e integrità”, si legge nella lettera. Questo appello non riguarda solo i politici, ma anche le imprese e i cittadini. I viaggi d’affari possono diventare un banco di prova per dimostrare che competitività e sostenibilità non sono opposti inconciliabili. Anzi, possono rafforzarsi a vicenda.
Foto di Alex Haraus: https://www.pexels.com/it-it/foto/persona-che-fa-yoga-in-cima-alla-montagna-2847360/