Abbattere le barriere nei viaggi aziendali e durante le trasferte: la mobilità inclusiva come strategia vincente per un’azienda competitiva
L’inclusività nella mobilità aziendale non è più un’opzione, ma una necessità. Offrire soluzioni personalizzate e accessibili significa non solo garantire pari opportunità, ma anche valorizzare ogni singolo dipendente, migliorandone il benessere e la produttività. Con l’aiuto della tecnologia, dei servizi giusti e di un approccio proattivo, è possibile creare un sistema di mobilità inclusiva in azienda. E quando tutti si sentono supportati, l’intera azienda ne beneficia.
Ma quanto è realmente inclusiva la mobilità nella tua azienda? Non tutti i dipendenti affrontano le trasferte con le stesse condizioni: c’è chi ha disabilità, chi deve conciliare i viaggi con impegni familiari e chi ha semplicemente bisogno di maggiore flessibilità. Questo articolo esplora come costruire una mobilità aziendale capace di adattarsi alle esigenze di ciascun dipendente, fornendo soluzioni concrete per abbattere le barriere e valorizzare ogni persona.
L’importanza di un approccio inclusivo alla mobilità aziendale
Ogni dipendente ha esigenze diverse e ignorarle può creare ostacoli che non solo limitano la produttività, ma influiscono anche sul morale e sul senso di appartenenza. Pensiamo, ad esempio, a un dipendente con una disabilità motoria che deve partecipare a un evento fuori città o ad un meeting anche in città. Senza mezzi accessibili o servizi adeguati, il viaggio diventa un incubo logistico. Oppure consideriamo un genitore che deve lasciare i figli a casa per una trasferta: senza supporti flessibili, il viaggio si trasforma in una fonte di stress.
Un approccio inclusivo non è solo una questione di equità, ma anche una strategia aziendale intelligente. Quando i dipendenti si sentono valorizzati e supportati, sono più motivati, produttivi e fedeli all’azienda. Investire in una mobilità inclusiva significa migliorare il clima aziendale e ridurre i costi legati al turnover o alle inefficienze operative.
Mobilità inclusiva per i dipendenti: soluzioni per abbattere le barriere
Viaggiare con una disabilità può essere una vera sfida, ma le aziende hanno l’opportunità di rendere ogni spostamento il più agevole possibile. Soprattutto perché questa non può più essere una barriera per la crescita professionale. Creare un ambiente accessibile parte da piccoli dettagli che fanno una grande differenza. Un travel manager potrebbe monitorare in tempo reale il viaggio e intervenire in caso di necessità, come la riprogrammazione di un trasferimento o il contatto con fornitori locali. Ma esistono anche altre azioni che potrebbero contribuire alla causa:
Mezzi di trasporto accessibili
Un programma di mobilità aziendale inclusivo deve garantire che tutti i dipendenti siano nelle condizioni di muoversi con facilità, anche coloro che hanno un’autonomia di mobilità ridotta. Questo include collaborazioni con compagnie di taxi che offrono veicoli attrezzati con rampe, partnership con servizi di noleggio che dispongono di mezzi adattati e accordi con operatori ferroviari e aerei dotati di soluzioni per persone con disabilità. Ad esempio, un dipendente su sedia a rotelle che viaggia in treno può avere bisogno di carrozze con ascensori o piattaforme mobili per salire a bordo. Pianificare questi dettagli in anticipo non solo migliora l’esperienza del dipendente, ma dimostra un reale impegno verso l’inclusività.
Tecnologia al servizio di una mobilità inclusiva
Oggi la tecnologia offre strumenti straordinari per semplificare la mobilità, anche nell’ottica di spostamenti più accessibili e di servizi on demand. Parlando strettamente di dipendenti con difficoltà motorie, app come Wheelmap, Moovit e Access Earth permettono di individuare percorsi senza barriere e servizi accessibili, strutture adeguate in caso di trasferte e mezzi di trasporto inclusivi. Ma per sapere se le strategie messe in campo siano davvero utili alle persone, l’azienda può contare su piattaforme che aiutano a raccogliere feedback dei dipendenti. In questo modo il datore di lavoro è in grado di identificare aree di miglioramento e aggiornare costantemente le proprie politiche di mobilità per garantire un’esperienza sempre più inclusiva.
Inclusività per chi ha esigenze familiari
Non dimentichiamo che inclusività vuol dire mettere nelle medesime condizioni anche i lavoratori che devono portare avanti una famiglia e che quindi hanno respnsabilità verso coniugi e figli. Conciliare lavoro e famiglia è già una sfida nella quotidianità, figuriamoci durante una trasferta. Le aziende possono fare molto per aiutare i propri dipendenti con responsabilità familiari, offrendo soluzioni che riducono lo stress e migliorano l’esperienza lavorativa.
Un esempio di inclusività è integrare nel welfare aziendale servizi che agevolino la gestione familiare. Unire lavoro e piacere è una tendenza sempre più diffusa. Le aziende possono incoraggiare i dipendenti a prolungare le trasferte per trascorrere del tempo con la famiglia. Offrire un contributo per l’alloggio extra o facilitare l’arrivo di un familiare durante il viaggio è una grande dimostrazione di cura da aprte dei dipendenti. Oppure, i rimborsi per babysitter, convenzioni con centri estivi o supporto per caregiver possono fare una grande differenza per i dipendenti con figli o parenti a carico. Immagina un dipendente che deve partecipare a una conferenza di tre giorni: sapere che l’azienda contribuisce alle spese per la cura dei figli durante la sua assenza gli permetterà di concentrarsi meglio sul lavoro e di partire senza problemi.
Scopri anche come rendere i viaggi d’affari più inclusivi.
Photo credit: Marcus Aurelius
