La sostenibilità nei viaggi di lavoro come priorità strategica europea

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In occasione del workshop organizzato oggi da BT4Europe, l’europarlamentare Jan-Christoph Oetjen ha tenuto un discorso incisivo che ha messo in luce il ruolo cruciale delle politiche europee per la promozione della sostenibilità nei viaggi aziendali. La sua analisi ha delineato non solo i problemi, ma anche le opportunità che l’Europa deve cogliere per guidare la transizione verso pratiche più sostenibili.

Il contesto: una sfida globale che richiede un’azione europea

Nel suo intervento, Oetjen ha iniziato sottolineando l’urgenza della questione. “I cambiamenti climatici non sono un tema marginale o futuro; sono una realtà che richiede risposte immediate. I viaggi di lavoro, anche se rappresentano solo una parte delle emissioni globali, hanno un impatto significativo. E soprattutto, sono un settore dove possiamo fare la differenza con politiche mirate e innovazioni tecnologiche.”

Facendo riferimento al Green Deal europeo, ha evidenziato come l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 imponga una revisione delle pratiche aziendali e individuali. “Questo non è solo un obbligo morale; è una necessità economica e strategica. Le aziende che non si adattano rischiano di rimanere indietro, mentre quelle che investono in sostenibilità si trovano in una posizione di vantaggio competitivo.”

Oetjen ha poi illustrato come la pandemia di COVID-19 abbia già mostrato la possibilità di ridurre significativamente gli spostamenti grazie alla digitalizzazione. Tuttavia, ha avvertito che questo non è sufficiente. “Non si tratta solo di eliminare i viaggi non necessari, ma di ripensare l’intero sistema di mobilità aziendale. Dobbiamo promuovere un uso consapevole e responsabile delle risorse.”

Gli strumenti della politica: regolamentazione, incentivi e innovazione

Uno dei punti centrali del suo discorso è stato il ruolo delle istituzioni europee nel creare un ambiente favorevole alla sostenibilità. Oetjen ha spiegato che il Parlamento Europeo sta lavorando su una serie di misure per incentivare la sostenibilità nei viaggi aziendali. “Innanzitutto, servono incentivi economici per le aziende che adottano pratiche sostenibili. Questo può includere detrazioni fiscali per l’uso di trasporti a basso impatto ambientale o sovvenzioni per l’adozione di tecnologie digitali.”

Ha poi sottolineato la necessità di una regolamentazione chiara e coerente: “Le aziende hanno bisogno di certezze. Non possiamo cambiare le regole ogni due anni. Serve una strategia a lungo termine che dia loro il tempo di adattarsi senza penalizzarle,” e ha inoltre proposto di includere i viaggi di lavoro nei sistemi di scambio di quote di emissioni (ETS): “Ogni chilometro percorso in aereo o in auto deve avere un costo ambientale, e questo deve riflettersi nel costo economico. Non si tratta di punire, ma di rendere visibile il vero impatto delle nostre scelte.”

La mobilità come diritto e responsabilità

Un tema particolarmente sentito è stato quello della mobilità sostenibile come diritto e responsabilità collettiva. “Ogni cittadino e ogni azienda europea ha il diritto di muoversi liberamente, ma questa libertà comporta una responsabilità: ridurre al minimo il nostro impatto ambientale.”

Oetjen ha citato il ruolo cruciale del trasporto ferroviario: “In Europa, abbiamo una rete ferroviaria di altissimo livello che, purtroppo, è spesso sottoutilizzata. Promuovere il treno come alternativa ai voli a corto raggio è una delle azioni più immediate che possiamo intraprendere. Ma per farlo, dobbiamo investire in infrastrutture moderne e garantire l’interoperabilità tra i vari sistemi nazionali.”

Ha anche accennato al potenziale dei carburanti alternativi per l’aviazione: “L’industria aerea sta facendo progressi nello sviluppo di carburanti sostenibili, ma questi devono diventare accessibili e competitivi. Qui la politica può intervenire, incentivando la ricerca e l’adozione su larga scala.”

L’Europa come modello globale

Oetjen ha concluso il suo intervento con un appello alla leadership europea. “L’Europa ha una responsabilità unica. Possiamo essere un modello per il resto del mondo, mostrando che la sostenibilità non è un freno all’economia, ma un acceleratore di innovazione e benessere.”

Riflettendo sulle sfide future, ha sottolineato che il successo dipenderà dalla collaborazione tra tutti gli attori: istituzioni, aziende e cittadini. “Il Parlamento Europeo è impegnato, ma non possiamo fare tutto da soli. Questo è un viaggio che richiede il contributo di tutti.” Infine, ha invitato i partecipanti a non vedere la sostenibilità come un obiettivo distante o astratto: “Non si tratta di fare grandi gesti eroici, ma di compiere scelte quotidiane più responsabili. Ogni piccolo passo conta.”

Un dialogo costruttivo: Angela Lille e Jan-Christoph Oetjen

La seconda parte del Webinar ha dato spazio a un confronto diretto tra Angela Lille, responsabile del gruppo di lavoro sulla sostenibilità di BT4Europe, e Jan-Christoph Oetjen.

Angela Lille ha aperto il dialogo con una domanda chiave: “Jan-Christoph, quali sono, secondo lei, le maggiori barriere che le aziende incontrano quando cercano di rendere i viaggi di lavoro più sostenibili?”

Oetjen ha risposto senza esitazioni: “La percezione dei costi è sicuramente una delle barriere principali. Molte aziende vedono le soluzioni sostenibili come un investimento oneroso nel breve termine, senza considerare i benefici a lungo termine. Tuttavia, la sostenibilità non è solo un costo, è un’opportunità di risparmio ed efficienza.”

Angela ha quindi approfondito il tema, sottolineando che, spesso, il problema non risiede solo nelle risorse finanziarie, ma nella resistenza al cambiamento: “Una cultura aziendale radicata nelle vecchie abitudini può essere difficile da modificare. Come possiamo favorire un cambiamento culturale, oltre che operativo?”

“Educazione e comunicazione,” ha risposto Oetjen con fermezza. “È essenziale spiegare a tutti i livelli dell’organizzazione, dai dirigenti ai dipendenti, che adottare pratiche sostenibili non è solo meglio per l’ambiente, ma migliora anche il benessere delle persone. Per esempio, viaggiare in treno invece che in aereo per tratte brevi non solo riduce l’impatto ambientale, ma è anche meno stressante e più produttivo.”

L’importanza della collaborazione pubblico-privato

Lille ha chiesto: “Molti dei nostri membri sottolineano la necessità di un maggiore supporto politico per realizzare i loro obiettivi di sostenibilità. Quali sono le azioni prioritarie che la politica dovrebbe intraprendere per supportare le aziende?”

Oetjen ha risposto con pragmatismo: “Le aziende non possono portare avanti questa transizione da sole. La politica deve fornire incentivi concreti, come sgravi fiscali per chi utilizza mezzi di trasporto a basso impatto ambientale, e investire in infrastrutture sostenibili, come reti ferroviarie più efficienti. Ma c’è un’altra componente fondamentale: il dialogo. Le istituzioni europee devono ascoltare le esigenze delle aziende e creare regolamenti che siano ambiziosi ma realistici.”

Angela Lille ha quindi posto l’accento sul bisogno di coerenza nelle politiche: “Molte aziende si lamentano della frammentazione normativa tra i vari paesi europei, che rende difficile implementare strategie uniformi. Come possiamo superare questo ostacolo?”

“L’armonizzazione delle normative è una priorità,” ha confermato Oetjen. “Il Parlamento Europeo sta lavorando per garantire che le regole siano uniformi e applicabili in tutti gli Stati membri. Non possiamo permettere che i confini nazionali diventino barriere alla sostenibilità.”

L’equilibrio tra necessità e praticità

Angela Lille ha introdotto il tema con una domanda diretta: “Jan-Christoph, pensa che le tecnologie digitali, come le videoconferenze, possano effettivamente sostituire una parte significativa dei viaggi di lavoro?”

Oetjen ha risposto con un approccio bilanciato: “La digitalizzazione è un alleato straordinario, ma non può essere considerata una panacea. Ci sono contesti professionali dove la presenza fisica è essenziale, specialmente quando si tratta di costruire relazioni di fiducia o concludere accordi strategici. Tuttavia, abbiamo visto, soprattutto durante la pandemia, che molte riunioni possono essere gestite in modo efficace online, senza la necessità di viaggiare.”

Ha poi aggiunto che il vero potenziale della digitalizzazione non sta nella sostituzione completa dei viaggi, ma nella capacità di trasformare il modo in cui le aziende pianificano e gestiscono gli spostamenti: “Possiamo ridurre drasticamente i viaggi non essenziali, lasciando spazio a quelli realmente indispensabili. La chiave è usare la tecnologia per scegliere in modo più consapevole.”

Le sfide della digitalizzazione e il valore degli incontri nel business travel

Angela ha poi affrontato un aspetto critico: “Nonostante i vantaggi evidenti, molte aziende segnalano difficoltà nell’adozione diffusa delle tecnologie digitali per sostituire i viaggi. Da cosa dipende, secondo lei?”

Oetjen ha risposto evidenziando alcune delle sfide principali: “In primo luogo, c’è una questione di competenze. Non tutte le aziende, soprattutto le piccole e medie imprese, dispongono delle risorse per implementare e sfruttare al meglio le tecnologie digitali. Inoltre, c’è un elemento culturale: molte persone continuano a percepire le riunioni faccia a faccia come più efficaci, anche quando non è sempre vero.”

Ha poi aggiunto un punto interessante: “Un’altra barriera è la percezione di qualità. Nonostante i progressi tecnologici, una videoconferenza non sempre trasmette lo stesso livello di coinvolgimento o professionalità di un incontro fisico. Per superare questo ostacolo, dobbiamo investire in strumenti migliori e in una formazione adeguata.”

Il futuro del lavoro: un modello ibrido

Entrambi hanno concordato che il futuro dei viaggi di lavoro non sarà “tutto o niente”, ma una combinazione intelligente di modalità tradizionali e digitali. Angela ha chiuso il segmento con una riflessione pratica: “L’obiettivo non è scegliere tra viaggiare e non viaggiare, ma costruire un sistema in cui le decisioni siano guidate dall’efficienza, dall’efficacia e dalla sostenibilità.”

Oetjen ha concluso con una nota positiva: “La tecnologia ci offre una straordinaria opportunità per trasformare i viaggi di lavoro. Non dobbiamo temerla, ma abbracciarla come uno strumento per migliorare le nostre vite, le nostre aziende e il nostro pianeta.”

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