Il Business Travel: motore invisibile degli aeroporti e la nuova rotta Venezia-Shanghai

Condividi

Il mondo dei viaggi d’affari è sempre stato un po’ sottovalutato, vero? Eppure, basta scavare un po’ più a fondo per scoprire che, in occasione dell’evento Aitmm Trivento con la presentazione del Gruppo SAVE, anche se solo il 18% delle attività operative dell’ aeroporto di Venezia è legato ai business travel, il valore che generano è stratosferico. Più alto di quello di un viaggiatore leisure, senza dubbio. Ed è qui che comincia a delinearsi il quadro di quanto questi viaggi d’affari siano cruciali per l’intero ecosistema del trasporto aereo.

Perché, vedete, non si tratta solo di mandare un paio di colletti bianchi in giro per il mondo. I viaggi business muovono montagne, creano connessioni e, soprattutto, generano ricavi. Gli aeroporti lo sanno benissimo: attirare chi viaggia per lavoro significa non solo avere un flusso continuo di passeggeri ma anche fare un grande favore alle compagnie aeree. Sono i business traveler a tenere accese molte delle rotte che altrimenti rischierebbero di essere cancellate per scarso traffico. Le tariffe sono generalmente più alte, i margini buoni, e gli aerei sono pieni.

Inoltre, non dimentichiamo che chi si muove per lavoro non è una persona qualunque. No, no, è un decision-maker, uno che ha potere d’acquisto, che può influenzare non solo le decisioni della propria azienda ma anche quelle delle città in cui transita. È un po’ come l’ospite VIP in un grande hotel: il suo giudizio conta più di quello degli altri, ed è giusto così. Quindi, gli aeroporti devono rendersi attraenti per queste persone, offrendo servizi impeccabili, ma anche flessibilità e accessibilità. Collaborare strettamente con i travel manager diventa essenziale, una partnership che deve crescere sempre più in sinergia ed efficacia.

E il travel manager, chi è? È un po’ il regista silenzioso del mondo corporate, quello che dietro le quinte tira i fili degli spostamenti di manager e dirigenti, facendo quadrare bilanci e incastrare orari come pezzi di un puzzle impossibile. Ed è grazie a lui (o lei) che si muove l’economia, non solo della singola azienda ma anche del territorio in cui questa si trova. Pensateci un attimo: una città con buone connessioni aeree e un flusso costante di viaggiatori business diventa automaticamente un nodo importante nel panorama economico globale.

Vogliamo parlare della nuova rotta Venezia-Shanghai? Sembra una notizia come tante, ma è una mossa strategica. Non stiamo parlando solo di un volo diretto che taglia le distanze tra due città. No, qui c’è molto di più in gioco. Venezia, con questa connessione, si apre a un mondo intero di opportunità, soprattutto sul fronte commerciale. La Cina, con il suo colosso economico in espansione, rappresenta un partner cruciale per l’Europa e questa rotta diretta non solo facilita gli scambi commerciali, ma rafforza anche la posizione di Venezia come hub strategico nel Mediterraneo.

Tra l’altro, non è solo questione di merci e affari. Chi lo sa, magari qualcuno prenoterà quel volo per esplorare Venezia, ma finirà col chiudere affari importanti o stringere collaborazioni che non avrebbe mai immaginato. Le connessioni dirette fanno questo: facilitano l’imprevedibile, creano spazi di opportunità dove prima c’erano solo distanze incolmabili.

E poi, diciamolo, viaggiare per lavoro ha un fascino tutto suo, no? C’è quel mix di adrenalina e responsabilità, di incontri inaspettati e cene d’affari in ristoranti eleganti. E ogni volta che si attraversa un aeroporto, c’è quell’aria di aspettativa, come se il mondo stesse davvero andando avanti solo perché tu stai per decollare verso un’altra città.

Insomma, non c’è dubbio: il business travel è l’anima invisibile del trasporto aereo. E se pensiamo agli aeroporti come alle arterie di un organismo globale, è chiaro che queste arterie pulsano grazie a quei viaggiatori con la valigetta, sempre di corsa tra un meeting e l’altro. Non sono solo numeri, ma protagonisti di una storia che si scrive volo dopo volo, destinazione dopo destinazione.

Se gli aeroporti vogliono restare rilevanti e competitivi, devono puntare sempre più su queste rotte e su queste persone. E chi lo sa, magari la prossima volta che passiamo da Venezia per Shanghai, saremo anche noi tra quei protagonisti, con un biglietto di sola andata verso nuove opportunità.

L’esperienza del Gruppo SAVE

È proprio in occasione dell’evento del Triveneto organizzato dall’AITMM (Associazione Italiana Travel Mobility Manager) che questi temi sono stati discussi in modo approfondito, e dove ha partecipato anche il Gruppo SAVE, che gestisce l’aeroporto di Venezia, come sostenitore dell’iniziativa.

SAVE ha ben chiaro il valore che i viaggi d’affari portano, e la sua partecipazione all’evento non è casuale: è parte integrante di una strategia che mira a rafforzare il ruolo dei travel manager e la loro capacità di dialogare in maniera sempre più stretta e sinergica con gli aeroporti. Non a caso, durante i vari interventi, è stato evidenziato come questa collaborazione possa influenzare lo sviluppo economico non solo delle aziende, ma anche dei territori circostanti.

Il travel manager non è più solo un organizzatore di viaggi, ma un vero e proprio partner strategico che può fare la differenza per la crescita di una destinazione, come è emerso chiaramente durante i lavori dell’AITMM. Questi professionisti sono, in un certo senso, il “motore dietro il motore“, contribuendo sia al benessere delle imprese sia al dinamismo degli aeroporti, come quello di Venezia, che, con SAVE, guarda al futuro con la nuova rotta diretta verso Shanghai.

Sull'autore

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Posts

Accedi alla community

Inizia anche tu a condividere idee, competenze e informazioni con gli altri professionisti del travel e della mobilità

Ultimi articoli

Consulenza

Ebook

Prossimi corsi