Il rapporto tra cambiamento climatico e business travel non è segnato solamente da pressioni e normative stringenti. Dietro ogni sfida c’è un’opportunità per l’azienda
Le aziende sono sempre più sollecitate nel diminuire l’impatto delle proprie attività e a dimostrare in maniera trasparente il proprio impegno contro il cambiamento climatico. Monitorare, tracciare e segnalare le emissioni causate dai viaggi aziendali è sicuramente uno dei primi oneri richiesti alle aziende (non dimentichiamo che i viaggi d’affari sono una fonte significativa di gas serra, soprattutto se ricorrono a spostamenti aerei). Adeguare il business travel al cambiamento climatico comporta dei costi extra, come la scelta di compagnie aeree che usano carburante SAF o investimenti in sistemi di videoconferenza avanzati come alternativa ai viaggi aziendali stessi. Non meno impattanti per un’impresa sono l’introduzione di tasse ambientali e la necessità di adottare tecnologie più pulite.
Oltre ad essere frutto di una scelta interna, oggi l’adozione di strategie per il bene del pianeta dipende dalla pressione crescente di clienti, investitori e partner che richiedono una maggiore trasparenza e responsabilità collettiva. Le pressioni non mancano anche internamente. Una ricerca pubblicata da SAP Concur ha evidenziato che il 37% dei Travel Manager si aspetta che la travel policy della propria azienda si adegui agli obiettivi di sostenibilità entro l’anno; mentre il 28% afferma addirittura di fare pressione in prima persona affinché aumenti la rendicontazione aziendale sulle emissioni del business travel.
Ma è giusto parlare solamente di normative, obblighi e responsabilità? In un mondo che cambia, l’attenzione del business travel verso il cambiamento climatico non potrebbe segnare anche un cambiamento in positivo per la crescita stessa dell’azienda? La risposta è sì. Dall’innovazione tecnologica che ottimizza trasferte e spese al miglioramento dell’immagine pubblica aziendale che attira investimenti più verdi, essere pionieri nel conformarsi alle normative e guidare il settore verso pratiche più sostenibili può posizionare un’azienda come leader nel proprio campo.
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ToggleNormative ambientali suggeriscono strategie di sostenibilità per le aziende ancora incerte
L’accelerazione verso l’adozione di pratiche e strategie sostenibili viene spesso dall’alto e da organi sovranazionali. Per citare una di queste regolamentazioni, pensiamo alla Direttiva sulla Sostenibilità Aziendale dell’UE (CSRD) che nei prossimi due anni amplierà il numero delle compagnie soggette agli obblighi di reportistica sulla sostenibilità che passeranno da 11.700 a circa 49.000. Le imprese coinvolte dovranno valutare e documentare ogni dettaglio della propria impronta di carbonio, comprese le emissioni derivanti dai viaggi aziendali. Anche negli Stati Uniti la Securities and Exchange Commission sta mettendo a punto le proprie normative sulle dichiarazioni climatiche per le società quotate. Anche in Asia fanno capolino iniziative analoghe. Insomma, è abbastanza chiaro il quadro normativo internazionale che si delineerà nei prossimi anni.
Secondo gli esperti dei cambiamenti climatici le nuove leggi internazionali indicano alle aziende proprio la strada giusta per andare incontro alle esigenze degli stakeholder. Non è un aiuto da poco, considerando che la maggior parte delle imprese dovrà accelerare la riduzione delle emissioni al doppio della velocità attuale entro il 2030 per conseguire i propri traguardi ambientali.
Per misurare gli impatti ambientali dei viaggi d’affari in maniera più efficiente, le aziende avranno bisogno di dati dettagliati e accurati sulle emissioni generate dai dipendenti in viaggio. Sicuramente le aziende continueranno a credere nel valore dei viaggi, ma sapere chi viaggia troppo potrebbe portare a tenere in seria considerazione se convertire una quota parte dei viaggi in incontri virtuali oppure se pianificarne uno più lungo. Pertanto vediamo come non sia solo l’imperativo normativo a guidare il cambiamento. Possiamo dire che mettere le aziende di fronte alle proprie responsabilità ambientali potrebbe metterle anche di fronte alle proprie uscite eccessive di budget e risorse.
Aziende sostenibili attirano talenti e stakeholder
Anche i principali gruppi di stakeholder delle aziende sono determinati a tenere le imprese responsabili. La maggior parte dei consumatori cercano oggi aziende più sostenibili. Sicuramente anche noi consideriamo un valore aggiunto l’attenzione verso l’ambiente dei nostri brand preferiti. In un mercato dove la battaglia per il talento è più accesa che mai, i dipendenti vogliono lavorare sempre più per aziende sostenibili. Una ricerca Deloitte ha svelato che il 40% dei lavoratori della Generazione Z e dei Millennial cambierebbe lavoro a causa di preoccupazioni legate al cambiamento climatico. Considerando che questi target costituiscono già il 38% della forza lavoro e che di sicuro non è destinata a calare, ma anzi a raggiungere il 58% entro il 2030, le aziende non possono ignorare le loro aspettative.