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ToggleI viaggi aziendali come flexible benefits sono una leva importante per le aziende. Ma perché e come inserirli all’interno del welfare aziendale?
Siamo soliti pensare alla vita professionale e alla vita privata come due sfere ben distinte nella quotidianità di ognuno. Eppure i recenti sviluppi culturali stanno avvicinando questi due ambiti. Anzi per certi aspetti lo smart working, la sostenibilità nella sua declinazione sociale ed economica e l’importanza del benessere individuale stanno creando proprio un’osmosi tra vita privata e professionale riassumibile nell’espressione work-life balance. Paradossalmente, se fino a ieri le persone erano gelose del proprio tempo libero, oggi si aspettano un interesse del datore di lavoro verso la propria vita extralavorativa. Le aziende vincenti sono quelle che guardano con interesse e cura al benessere dei propri dipendenti anche dopo aver timbrato il cartellino. D’altronde non è difficile comprendere come le persone soddisfatte siano anche dipendenti felici. Quindi le aziende più lungimiranti sono alla ricerca di modi innovativi per motivare e trattenere i propri dipendenti. Uno degli strumenti più efficaci che sta emergendo nel panorama del welfare aziendale è l’offerta di viaggi aziendali come flexible benefits.
Dati i costi proibitivi, le ferie non sono sempre sinonimo di vacanza per molti dipendenti. Anzi in diversi casi i lavoratori tornano più stressati di prima! Premiare l’impegno del personale attraverso un welfare aziendale per i viaggi è un ottimo modo per fidelizzare i dipendenti. Inoltre questi flexible benefits proseguono indirettamente l’impegno aziendale nell’educare i propri dipendenti a compiere quelle stesse scelte sostenibili promosse in sede di PSCL o travel policy per le trasferte.
Cosa sono i flexible benefits e perché sono vantaggiosi per l’azienda
I flexible benefits aziendali sono una forma di remunerazione indiretta che le aziende offrono ai propri dipendenti. In questo modo possono essere loro a scegliere sotto quale forma di servizi ricevere il compenso sulla base delle proprie esigenze personali e familiari. L’obiettivo principale è fornire un pacchetto personalizzato che, a parità di budget, aumenti la soddisfazione e il benessere dei dipendenti. Questo sistema di benefit flessibili può includere opzioni come assicurazioni sanitarie, mobility budget tra cui abbonamenti per il trasporto pubblico, buoni pasto, formazione professionale e viaggi aziendali.
L’adozione dei flexible benefits è incentivata anche da vantaggi fiscali sia per le aziende che per i dipendenti: i primi possono dedurli dal reddito d’impresa; i secondi non li ricevono nel reddito imponibile fino a un certo limite, assicurando un minor prelievo fiscale a fronte di un aumento di stipendio. Dal momento che sono considerabili come un contributo complementare alla retribuzione ordinaria del personale, i flexible benefits vanno erogati a categorie omogenee di persone; per questo sono solitamente regolati dai CCNL o da altri accordi collettivi. Anche per questo non vanno confusi con i fringe benefits. Questi ultimi rappresentano un contributo aggiuntivo alla retribuzione ordinaria, quindi non sono sottoposti a vincoli dei CCNL.
Questo approccio ha un duplice vantaggio: da un lato agisce anche come un potente incentivo per il benessere individuale delle proprie risorse, dall’altro rappresenta un’importante leva aziendale per attirare nuovi talenti e creare una cultura aziendale più dinamica e globalizzata. Introdurre i viaggi aziendali come flexible benefit è però una strategia che deve essere ben calibrata, sia per una questione di budget che di effettiva efficacia in termini di produttività aziendale. In questo articolo vogliamo comprendere cosa sono i flexible benefits e come i viaggi aziendali ne stanno diventando una componente chiave.
Come introdurre i viaggi aziendali come flexible benefits nel welfare aziendale?
Sono diversi i modi per introdurre i viaggi aziendali nel welfare aziendale sotto forma di flexible benefits. La principale distinzione è tra buoni acquisto e piattaforme welfare.
Fornire buoni acquisto come flexible benefits nel welfare aziendale è un’opzione vantaggiosa sia per i dipendenti che per il datore di lavoro. Sono particolarmente apprezzati dalle persone perché lasciano completa libertà di scelta su come spenderli. Non dimentichiamo che sono anche esenti da tasse. Ovviamente l’azienda seleziona i fornitori presso i quali far valere i voucher, dalle piattaforme di prenotazione alle agenzie di viaggio, fino agli hotel e alle compagnie aeree. Come dicevamo prima, un’impresa virtuosa potrebbe ad esempio vincolare i buoni a strutture alberghiere ecosostenibili o a compagnie aeree che usano SAF. Ticket Compliments di Edenred e Yes!Gift di Yes Gift sono due leader tra i fornitori di buoni acquisto e vacanze per il welfare aziendale.
Un’alternativa ai voucher per viaggi aziendali è selezionare le piattaforme dedicate. Questi portali specializzati permettono alle aziende di destinare già il benefit sotto forma di budget per i viaggi aziendali direttamente nei wallet digitali di ogni dipendente. Quindi, ai lavoratori basta accedere al proprio profilo e attingere al credito welfare già messo a disposizione dal datore di lavoro per acquistare beni e servizi già selezionati come prenotazioni in agenzie di viaggio, acquisto di biglietti aerei e prenotazioni di hotel. Si tratta di una formula di fruizione dei flexible benefits molto comoda. L’azienda riesce a destinare in maniera più immediata il budget e i dipendenti possono scegliere di suddividere la cifra in maniera più efficace.
Foto di Nubia Navarro: https://www.pexels.com/it-it/foto/fotografia-di-messa-a-fuoco-selettiva-di-yellow-school-bus-die-cast-386009/