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ToggleDal 23 gennaio è possibile prenotare i nuovi ecobonus 2024 per auto e moto non inquinanti, inclusi mezzi in sharing e commerciali. Ecco chi e come può richiedere gli incentivi.
Un budget di circa 600 milioni di euro sarà erogato dallo Stato sotto forma di ecobonus 2024 per incentivare l’acquisto di veicoli M1, L1 e L7, N1 ed N2. I contributi statali saranno quindi destinati ad auto elettriche, plug-in, endotermiche a benzina e diesel, motocicli, ciclomotori e veicoli commerciali. L’ecobonus consiste in uno sconto per l’acquisto del mezzo con e senza rottamazione sia di privati che di piccole attività di trasporto di cose, sia in conto proprio che di terzi. I concessionari, in fase di acquisto, possono già effettuare la prenotazione dell’eco-bonus attraverso la piattaforma ecobonus.mise.gov.it.
Il decreto sui nuovi incentivi dovrebbe entrare in vigore entro febbraio; attualmente è sul tavolo di lavoro del Ministero delle Imprese e del Made In Italy. Si parla di 930 milioni di euro totali, per incentivi che possono raggiungere 13.750 euro. L’obiettivo della manovra sarà svecchiare il parco auto italiano. In attesa che la riforma venga messa in essere, gli attuali budget a disposizione sono quelli del 2023 e sono i seguenti.
Requisiti e budget per l’ecobonus 2024
Attualmente lo sconto va da 3.000 a 5.000 euro con rottamazione di vetture fino Euro 4, in possesso dell’acquirente o familiari conviventi almeno da un anno. Per quanto riguarda le automobili ibride plug-in, attualmente il bonus va da 2.000 a 4.000 euro e se si tratta di auto endotermiche non supera i 2.000 euro. I requisiti, sulla base dei listini prezzi ufficiali delle case automobilistiche, sono IVA esclusa e comprendono gli accessori.
Il nuovo ecobonus 2024 prevede importi maggiorati a favore di chi ha un reddito medio-basso. Sulla carta è previsto anche un extra bonus del 25% per Isee inferiore ai 30 mila euro. La speranza è anche quella di incrementare l’acquisto di auto italiane. Inoltre gli incentivi aumenteranno o diminuiranno a seconda della classe dell’auto che si rottama. Il contributo maggiore sarà per la rottamazione di auto di categoria Euro 0-2. E per favorire la circolazione di auto elettriche è in ballo un potenziamento significativo del livello degli incentivi che arriverebbe fino a 11.000 euro se si rottama un’auto fino a Euro 2. La vettura deve essere intestata all’acquirente della nuova macchina da almeno un anno.
I vantaggi da assicurare con la nuova riforma riguardano anche flotte aziendali e noleggio lungo termine, a esclusione dei concessionari auto. In questo caso, per ottenere gli eco-bonus 2024, deve essere assicurato il vincolo del mantenimento della proprietà dell’auto acquistata con gli incentivi esteso a 24 mesi rispetto ai 12 mesi delle persone fisiche.
Come già anticipato, oltre alle automobili per uso privato gli eco-bonus prevedono la possibilità di acquistare motocicli e veicoli commerciali. Il budget attualmente a disposizione, sempre ancora secondo i criteri del 2023, è così ripartito:
- 40 milioni per colonnine di ricarica elettrica (sia private che condominiali) con rimborso di 1.500 euro per privati e di 8.000 euro per condomini;
- 40 milioni per moto e ciclomotori elettrici e termici;
- 20 milioni per veicoli commerciali N1 e N2 elettrici.
Come richiedere gli incentivi statali
Il procedimento per ottenere gli eco-bonus 2024 si articola in quattro fasi: prenotazione, erogazione, rimborso e recupero. Vediamo ognuno di questi step nel dettaglio.
- Prenotazione: il concessionario o il rivenditore accedono alla piattaforma inserendo la prenotazione del contributo per ogni veicolo acquistato che rispetti i criteri di legge. In base alla disponibilità l’utente riceverà la conferma di ottenimento del bonus. Si consiglia sempre di consultare la tabella aggiornata in tempo reale sul sito del Governo che indica il budget a disposizione per ogni tipo di veicolo.
- Erogazione: il concessionario può decidere di far giungere all’acquirente il bonus sotto forma di sconto sull’acquisto.
- Rimborso: il produttore o l’importatore del mezzo rimborsa il concessionario o il rivenditore che ha anticipato il contributo all’utente finale.
- Recupero: il costruttore o importatori del veicolo rivede dal concessionario la documentazione per ottenere il recupero del contributo versato sotto forma di credito d’imposta.
I clienti che acquistano veicoli agevolati, devono fornire un’autocertificazione sul possesso dei requisiti e delle condizioni di legge previste, compilando i modelli forniti dal decreto emanato il 28 dicembre 2023.