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ToggleI trend nel settore Travel 2022 hanno ancora a che fare con la pandemia, ma si affaccia la nuova categoria di lavoratori oltre ai Millennial: la Generazione Z.
Il Covid-19 continua ad avere un impatto decisivo nel settore dei viaggi, non solo in termini di calo delle prenotazioni ma anche di esigenze, di abitudini dei viaggiatori e della scelta delle destinazioni. Ad esempio possiamo parlare di una “riscoperta” delle mete entro i confini nazionali, un fenomeno che ha risentito positivamente della normalizzazione del lavoro da remoto, o della sostenibilità come fattore essenziale nella scelta. Un altra tendenza riscontrata nell’ambito dei viaggi consiste nel prenotare quasi a ridosso della partenza, senza pianificazioni a lungo termine piuttosto scoraggiate dall’andamento imprevedibile del virus. Alla luce di tutti questi cambiamenti, quali saranno i trend nel settore travel 2022 legati ai viaggi d’affari?
I viaggi di lavoro rimangono un aspetto cruciale per le aziende, nonostante l’emergenza sanitaria. Anzi, forse proprio la pandemia ha reso evidente quanto, nonostante i progressi tecnologici, le interazioni faccia a faccia siano insostituibili. Trasferte lavorative sono infatti essenziali per supportare e promuovere il networking per partnership o brand reputation, lo sviluppo delle competenze e il reclutamento. È allo stesso tempo evidente che il Covid-19 ha messo in discussione alcuni di questi piani di viaggio aziendali, facendo emergere nuove esigenze delle quali il Travel Manager Aziendale deve tenere conto; pensiamo ad esempio all’importanza delle valutazioni del rischio o alle politiche di ingresso dei diversi Paesi.
5 trend del settore Business Travel che segneranno il 2022
Ma oggi, all’alba del terzo anno di pandemia, in che direzione si sta muovendo il settore? Scopriamo cosa dicono le previsioni sui viaggi d’affari per il 2022. Secondo una ricerca Reuters stilata nel 2021, il settore ha registrato un calo del 52% durante i primi mesi della pandemia, ma con l’introduzione dei vaccini è stimata una graduale ma decisiva ripresa del 21%. Inoltre, uno dei principali cambiamenti da prevedere è l’ascesa di un nuovo tipo di viaggiatore d’affari: la Generazione Z. Questi nuovi compagni di trasferte degli Millennial, segnano un cambiamento decisivo nella demografia dei viaggiatori d’affari che influenzerà senz’altro nei prossimi anni le tendenze del Business Travel.
Gli affari e il piacere andranno a braccetto
L’aumento dei viaggi “bleisure“, che uniscono il “business” al “pleasure“, è una delle conseguenze più significative del cambiamento demografico nei viaggi aziendali. Con la forza lavoro che diventa più giovane e per preservare dal rischio i viaggiatori più avanti con l’età, sempre più dipendenti cercano di trasformare i loro viaggi lontano dall’ufficio in vere e proprie esperienze.
Sebbene il 92% delle organizzazioni abbia sospeso i viaggi di lavoro durante i primi mesi della pandemia, i dati pre-pandemici di una ricerca National Geographic suggeriscono che il 90% dei viaggiatori d’affari Millennial ritaglia del tempo libero in occasione delle trasferte. Grazie ai vaccini Covid-19 questo trend continuerà probabilmente a crescere, soprattutto in considerazione del fatto che più della metà dei viaggiatori d’affari internazionali prevede di prolungare i viaggi d’affari per godersi delle attività ricreative nelle destinazioni che visitano.
Hotel boutique per viaggi d’affari
Un’altra tendenza dei viaggi d’affari influenzata dalla nuova generazione di viaggiatori d’affari è la crescente popolarità di alloggi non convenzionali. Oltre ai classici hotel di catene internazionali, molti cominciano a preferire appartamenti o altri alloggi più accoglienti e dall’atmosfera casalinga come gli hotel boutique. Ad esempio, secondo una ricerca di American Express del 2019, oltre il 70% dei viaggiatori d’affari Millennial ha soggiornato in una casa vacanza in occasione di un viaggio di lavoro, contro il 38% della Generazione X e il 20% dei Baby Boomers.
La tecnologia continuerà a rivoluzionare i viaggi d’affari
La tecnologia, come facilmente intuibile, continuerà a giocare un ruolo sempre più decisivi nelle previsioni dei viaggi d’affari 2022. La tecnologia mobile rappresenta attualmente il 39% delle prenotazioni alberghiere e il 22% delle prenotazioni di biglietti aerei, come conferma uno studio di FCM Travel Solutions. Questi numeri non accenneranno di certo a scendere con il prossimo aggiornamento del 5G e con l’allentamento delle restrizioni di viaggio dovute alla pandemia.
Questa rivoluzione tecnologica consentirà ai viaggiatori d’affari internazionali di trascorrere meno tempo in fila in aeroporto, soprattutto grazie ai software di riconoscimento facciale e di altre tecnologie biometriche che accelereranno i protocolli di immigrazione e le procedure di controllo delle frontiere, inclusa la scansione delle impronte digitali e della retina.
Anche la tecnologia di interruzione del viaggio si sta evolvendo per ridurre al minimo i problemi causati da voli e treni in ritardo. Soprattutto attraverso le app, i fornitori dei servizi possono ora comunicare aggiornamenti di viaggio in tempo reale agli utenti. Un vantaggio non da poco che consente di ottimizzare i tempi, riducendo i tempi di inattività e una buona dose di nervosismo e stress. Nella stessa ottica, i viaggiatori d’affari possono usufruire di processi di check-in e check-out automatizzati. Queste tecnologie consentono ai viaggiatori di ritirare la chiave della camera all’arrivo in hotel e di dirigersi direttamente nella propria camera. Una fatturazione centralizzata può evitare ai viaggiatori l’incombenza di dover calcolare i costi di spesa separatamente.
Una delle tecnologie da sempre più richieste e sognate, non solo da chi si sposta per affari, è l’accesso a Internet più veloce in volo. Le compagnie aeree e gli operatori di reti mobili stanno lavorando insieme per portare internet ad alta velocità… ad alta quota. Si tratterebbe di una svolta che renderebbe i dipendenti produttivi anche durante i voli a lungo raggio.
Viaggi d’affari sono un’opportunità di crescita
Un altro aspetto importante da includere tra i trend del travel nel 2022 è il fatto che la maggior parte dei dipendenti ora vede i viaggi aziendali come un vantaggio. Secondo i sondaggi di TripActions, i viaggiatori d’affari soprattutto MIllennial considerano le trasferte importanti occasioni per la crescita professionale e non solo. Infatti i viaggiatori vedono in questi viaggi di lavoro esperienze personalmente costruttive, allo stesso tempo si sentono più responsabili e coinvolti dalla vita aziendale. Quindi un viaggio può aiutare a migliorare la fiducia e le capacità di relazione interpersonale, trasformando il dipendente in una risorsa importantissima per la crescita complessiva dell’azienda. D’altro canto sempre più aziende si stanno accorgendo di questi effetti legati alle trasferte. Un programma di viaggio aziendale solido e dinamico può essere perciò utilizzato come strumento per incoraggiare il coinvolgimento dei dipendenti, migliorare la loro fidelizzazione e promuovere la crescita organizzativa.
Tempi lenti nel settore del Business Travel?
La crescita dei viaggi d’affari pian piano si scrollerà di dosso le gravi flessioni registrate nel 2020 e nel 2021. Seppure questo 2022 si sia aperto all’insegna della pandemia con un 82% di imprese che teme un calo del business, nel nostro articolo Business Travel Outlook 2022 abbiamo anche visto, numeri alla mano, come molte realtà abbiano assunto un approccio serafico nei confronti del virus. Grazie a questi presupposti di resilienza, ci si aspetta persino che l’industria si riprenda completamente. Infatti molte aziende hanno deciso di non imporre più restrizioni al corporate travel, impegnandosi parimenti a scegliere destinazioni e strutture sicure. Questo, dal momento che il lancio dei vaccini è concentrato nelle nazioni sviluppate (BMJ, 2020), potrebbe comportare che i progetti di sviluppo nelle nazioni in via di sviluppo verrebbero probabilmente cancellati o comunque rallentati a causa di rigide restrizioni di viaggio.
Altri studi fanno emergere però una prospettiva differente. Alcune pratiche affermatesi nell’era del Covid-19, come le videoconferenze e altre alternative remote, probabilmente rimarranno valide dal momento che il 31% delle organizzazioni, sostiene uno studio Forbes, le trova efficaci quanto i viaggi effettivi ma con costi molto inferiori. Dalla stessa statistica emerge inoltre che il 43% dei viaggiatori d’affari prevede già di viaggiare meno dopo la pandemia e che il 61% dei dipendenti preferirebbe sfruttare le piattaforme di videoconferenza piuttosto che avventurarsi fisicamente in altri paesi (Forbes, 2020).
Quale delle due previsioni avrà la meglio? O anzi, in che maniera la ripresa dei viaggi di lavoro saprà convivere con le conferenze da remoto e il mondo del metaverso?