Mental health: quanto è importante il benessere dei viaggiatori d’affari

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Una delle campagne meno conosciute dell’Organizzazione mondiale della sanità riguarda il Mental Health. Nel 2021 la Giornata Mondiale della Salute Mentale cade domenica 10 ottobre, un’occasione per tutte le parti interessate che si occupano di salute mentale per valutare i progressi fatti e per riflettere su ciò che è necessario migliorare per rendere le terapie per la salute mentale sempre più conosciute e accessibili alle persone di tutto il mondo.

L’obiettivo generale della Giornata mondiale della Salute Mentale è aumentare la consapevolezza sui problemi di salute mentale in tutto il mondo e mobilitare gli sforzi a sostegno di quest’ultima.

L’importanza della salute mentale nel business travel

Il settore dei viaggi d’affari non è estraneo a queste considerazioni, anzi è importante portare alla luce una serie di considerazioni riguardanti la salute mentale e il benessere dei viaggiatori d’affari.

Anche il nuovo ISO31030, recentemente pubblicato, fa specifico riferimento al tema della salute mentale nel Business Travel: il Working Group 7, il comitato di esperti che ha lavorato allo sviluppo dello standard, ha difatti riconosciuto l’importanza dell’argomento, dandogli spazio nella Linee guida ISO.

Benessere e salute mentale nei viaggi di lavoro

Benessere e salute mentale sono due termini che molti considerano parole d’ordine o frasi di tendenza; tuttavia, come hanno dimostrato le difficoltà generate dalla pandemia di Covid-19, non è affatto così.

Molti viaggiatori, infatti, si sono lamentati dello stress aggiuntivo causato dalle misure sanitarie imposte negli aeroporti e negli hotel.  Senza contare il rischio di dover passare un periodo di quarantena da soli in una stanza d’albergo in un Paese lontano.

Sebbene passare due settimane in una stanza d’albergo a quattro stelle non sia assolutamente paragonabile a passare due anni incatenato a un termosifone in un seminterrato di Beirut, la sensazione di frustrazione per la perdita di tempo prezioso e per l’essere privati ​​della propria libertà può prendere il sopravvento .

Il dovere del datore di lavoro per ridurre lo stress dei viaggi di lavoro

Lo stato di salute mentale di un individuo determina in gran parte il suo benessere nello stesso modo in cui il suo benessere determina in gran parte la sua salute mentale. Nel caso specifico dei viaggiatori aziendali –  ma non solo, possiamo estendere il discorso a tutti i lavoratori –  il primo passo è che il datore di lavoro riconosca le proprie responsabilità e adotti misure che possano ridurre i livelli di stress.

Secondo Roger Warick, CEO di Pyramid Temi Group e membro fondatore dell’ISO31030 Working Group, le organizzazioni devono fare il punto sulle proprie responsabilità nei confronti della salute mentale e del benessere dei propri dipendenti e questo può accadere solo se c’è una maggiore consapevolezza di quali siano i potenziali fattori di stress e, di conseguenza, come possono essere ridotti.

“Come Travel Risk Management Company, dice Warwick,  accogliamo con favore l’iniziativa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di dedicare una giornata per portare alla luce i problemi legati alla salute mentale. E’ particolarmente importante  fermarsi un attimo e riflettere sulle cause profonde e su come possano avere un impatto sui nostri dipendenti”.

Warwick ha aggiunto che “Il problema più grande è la consapevolezza. Se riusciamo a raggiungere questo obiettivo, possiamo iniziare a mettere in atto le misure necessarie sia per ridurre i fattori di stress sia per creare strategie di mitigazione che siano di beneficio immediato per i viaggiatori”.

Ovviamente la situazione attuale è particolarmente delicata, a causa del Covid-19, che ancora costituisce un serio problema, ma, le organizzazioni hanno il dovere di implementare nuove misure che proteggano i dipendenti dallo stress aggiuntivo dei viaggi durante una pandemia.

Le riflessioni contenute in questo articolo sono solo la base di una serie molto più ampia di considerazioni che possono essere integrate nelle strategie di gestione del rischio di viaggio di un’organizzazione.

“Viaggiare a livello internazionale significa visitare una serie di Paesi che presentano scenari sempre più complessi”, commenta Warwick, aggiungendo che “questo richiede a tutti noi di riflettere profondamente su come proteggiamo i nostri dipendenti e le loro famiglie”.

La salute mentale non è qualcosa ‘alla moda’, la salute mentale è un problema estremamente serio e richiede una strategia e una pianificazione precisi se vogliamo proteggere il nostro personale in modo efficiente e, allo stesso tempo, agire in conformità a uno degli aspetti più interessanti contenuti  nella ISO31030.”

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