L’ultima ricerca annuale del WTTC mostra che il settore dei viaggi e turismo aveva registrato una crescita del 3,5% nel 2019, superando la crescita dell’economia globale del 2,5% per il nono anno consecutivo. Per molti governi un settore trainante anche per la generazione di occupazione se si considera che negli ultimi cinque anni 1 lavoro su 4 era stato creato dal Travel&Tourism. Ma ancor di più per il contributo al PIL mondiale pari a 8,9 trilioni di dollari, pari al 10,3% del PIL mondiale. Cifre impressionanti illustrate dal Presidente del Gruppo Uvet, Luca Patanè, alla diciottesima edizione del BizTravel Forum.
Il 50% dei 330 milioni di posti di lavoro sono a rischio per l’emergenza Covid-19. “Vogliamo capire cosa succede, dove siamo arrivati ma vogliamo anche guardare al futuro con questa edizione del BizTravel Forum” ha esordito Patanè che ha aggiunto come le dinamiche di ripresa del business travel saranno sicuramente più lente del leisure, a causa delle difficoltà economiche generali ma anche della crescente attenzione ai temi della sicurezza delle aziende.
“Non confondiamo il facile con il giusto” le prime parole di Valerio De Molli -AD di Ambrosetti- che ha apprezzato gli sforzi per la realizzazione in digitale del BizTravel. “È difficile spostare un grande evento fisico in una stanza digitale, ma è importante mantenere un percorso di pensiero e di analisi costante con questa iniziativa”. De Molli non ha presentato i dati di un nuovo Uvet Travel Index, ma ha illustrato un quadro su diversi tre scenari: sanitario, economico-sociale e turismo.
Sommario
ToggleScenario sanitario
Le seconde ondate del Covid-19 non stanno risparmiando nessun paese. Se Francia e Spagna ora stanno rientrando, l’Italia che è partita dopo sta ancora subendo un momento critico. “Potremo ragionare solo a fine stagione e valutare le vere differenze tra prima e seconda ondata” ha dichiarato De Molli, precisando che servono politiche importanti per spingere le nuove nascite e per profilare l’immigrazione che può servire alla vera ripresa. “Ci troveremo di fronte ad un 2021 complesso, con un primo trimestre complicato e solo nell’ultimo trimestre dell’anno potremmo trovare la luce di una presunta normalità” Tutto dipenderà, secondo De Molli, da quanti si faranno vaccinare, dall’obbligatorietà del vaccino e da fattori ancora non completamente definiti.
Scenari Economici
De Molli si è poi spostato sugli scenari economici indicando che a livello mondiale la contrazione del PIL 2020 è del 4,4%: “44 volte peggio del peggior dato della storia del dopo guerra ad oggi e che ha devastato i consumi del nostro paese”:
- 56 miliardi in meno di consumi delle famiglie italiane
- 30% delle famiglie non avrà i mezzi economici per sostenere un nuovo lock-down
- 1 italiano su 5 potrebbe non riuscire a far fronte ad una spesa imprevista di 1000 euro.
Niente via di fuga neanche per la classe media degli italiani (70%) che ha un reddito tra i 18 e i 43 mila annui e che subirebbero una contrazione complessiva di 23 miliardi.
“Peccato il quadro complessivo perché la produzione industriale stava dando molto bene all’inizio dell’anno e stava dando segnali di grande ripresa economica” ha asserito De Molli. Su piano sociale gli impatti occupazionali sono immensi e non potranno essere sostenuti ancora per lungo tempo. “Il PIL previsto è pari al -10,8% pari a quello del 1999 e se così dovesse essere sarebbe il terzo anno peggiore dei 150 anni della storia della Repubblica italiana”. Guardando al 2021 le previsioni dei principali istituti sono diverse, sebbene tutte vedano una ripresa nel terzo quarter
Il turismo, motore della crescita globale
Negli ultimi vent’anni la crescita è stata impressionante e un posto di lavoro ogni 10 è riconducibile al turismo. L’Italia gioca la sua partita in termini di attrattività di destinazione che vale una spesa complessiva di 44,2 miliardi di euro (pre covid)
I fattori critici della ripresa e strategia per il turismo
Sono 3 i fattori indicati da De Molli che riguardano:
- l’andamento della variabile sanitaria e relativi impatti sui viaggi intercontinentali
- la dinamica dei consumi che caratterizzerà i Paesi di provenienza dei turisti internazionali in Italia
- la possibilità di garantire percorsi turistici sanitariamente sicuri in un contesto che vedrà i turisti prestare più attenzione alla sicurezza e a soluzioni di accomodation diffuse nel territorio
L’Italia deve essere pronta ad un rinnovato scenario e si deve servire di una strategia complessiva per il rilancio del turismo che parta da una Governance strategica, da una promozione turistica coordinata e da competenze di operatori con adeguate strutture e infrastrutture digitali anche per una gestione efficace della comunicazione e della reputation online.
La storia, purtroppo, non ha segnato nessuna di queste strategie (come si vede dall’immagine in alto),ma è arrivato il momento di far sentire la propria voce.