Mentre registriamo la video-intervista con Valentina, che vive e lavora a Londra, arrivano in successione le veline delle agenzie di stampa:
- la trasformazione in ospedale del London ExCeL Centre completata in tempi record;
- l’idea dell’immunità di gregge che non è mai stata del tutto abbandonata;
- la Regina ha deciso di trasmettere un discorso alla nazione ed è solo il quarto in quasi settant’anni di regno.
L’Inghilterra che si prepara al contagio e Londra si svuota
Questa è l’Inghilterra che si prepara a sostenere il picco dei contagi con le inevitabili morti, ma pronta ad affrontare ancora una volta “l’ora più buia”, se la Regina Elisabetta in persona decide di scendere in campo (lo fece la prima volta da adolescente nell’ottobre del 1940 nell’avvicinarsi dei bombardamenti tedeschi).
È la solitaria malinconia di chi è destinato da sempre a stare solo in mezzo al mare, su un’isola o su una nave di Sua Maestà non fa differenza.
“Prima donne e bambini” mi sembra di sentire riecheggiare quell’espressione di tipo cavalleresco/marinaro coniato dalla Royal Navy, mentre ascolto il racconto di Valentina: qui gli “estremamente vulnerabili” sono già stati tutti allertati e priorizzati dal Sistema Sanitario Nazionale (NHS).
Questa è la Londra che si svuota: mentre noi siamo tutti chiusi nelle nostre case in quarantena (altro termine marinaresco!), come gli scoiattoli si riprendono i parchi, i pesci ripopolano i canali, gli uccelli dominano il cielo, mi pare di immaginare gli Inglesi che si riprendono Londra.
Rimpatria solo chi non ha titolo di restare: per questo l’appartamento dove vivono, e da dove lavorano Valentina e suo marito, entrambi di origine bergamasca, è il luogo più sicuro dove stare in questo momento; dove la normalità della spesa on-line e la consuetudine dello smart working sono intervallate dalle chat con un network di relazioni interculturali e internazionale assetato d’informazioni dall’Italia su come affrontare Covid-19.
È un network fortemente europeista e che ancora spera che ci possano essere dei ripensamenti sui tempi della Brexit per non aggravare ulteriormente il tessuto economico che questa pandemia sta deteriorando; ma per ora il post emergenza coronavirus, che si sovrappone alla tabella di marcia della Brexit, per la quale il premier Boris Johnson continua a ostentare risoluta determinazione, è relegato al ruolo di piccola nota sui giornali inglesi e sembra non essere presente ai primi posti dell’agenda politica.
“Noi vinceremo e questa vittoria sarà per tutti” … gli inglesi.
God Save The Queen.
Buona visione
Rinaldo Stefanutto
- 00.35” Accelerazione nella digitalizzazione del patrimonio artistico e nuove professioni
- 02.37” L’importanza di crearsi a Londra un network multiculturale tra pubblico e privato
- 04.15” Il rimpatrio degli italiani
- 05.55” La scelta di restare a Londra
- 07.10” Londra lockdown
- 08.30” Stare a Londra con il mood italiano tra spesa on-line e smart working
- 11.20” Il passaporto di immunità
- 12.30” Curva contagio in crescita e previsioni di tempi lunghi
- 14.15” Timori per l’immunità di gregge e protezione per i più vulnerabili
- 14.15” Requisiti e protezione da NHS
- 17.00” La struttura sanitaria a Londra
- 17.30” Il sistema sanitario si prepara all’impatto del covid-19
- 19.55” Brexit e Coronavirus, impatti economici