Il protagonista della nostra video-intervista ci confida che a tratti, nella situazione di emergenza coronavirus che stiamo vivendo, lui oggi si sente così: un italiano nella tana dell’orso, a Berlino.
I don’t take coffee, I take tea, my dear
I like my toast done on one side
And you can hear it in my accent when I talk
I’m an Englishman in New York (…)
Oh, I’m an alien, I’m a legal alien
I’m an Englishman in New York
Oh, I’m an alien, I’m a legal alien
I’m an Englishman in New York
by Sting – 01.02.1988
Video Intervista da Berlino
Il protagonista della nostra video-intervista ci confida che a tratti, nella situazione di emergenza coronavirus che stiamo vivendo, lui oggi si sente così: un italiano nella tana dell’orso, a Berlino.
Nicola Guidasci vive da più di 14 anni nella capitale tedesca; è un sound designer, una di quelle professioni che nascono e si plasmano in uno dei più attrattivi e famosi melting pot europei che è la città di Berlino.
E questo fa la differenza: ”Berlino non è la Germania”.
Non lo è mai stata né prima né dopo il muro.
Prima qui s’incrociavano le spie, le grandi potenze mostravano i muscoli e la gente moriva sulla terra di nessuno tra i reticolati in tempo di pace.
Ora qui s’incrociano i destini dell’Europa nel freddo calcolo del tasso di mortalità, nella progressione dei tamponi e nel primato europeo nella dotazione di letti in terapia intensiva.
Nicola osserva, dal suo mini appartamento, crescere la curva del contagio anche in Germania con i suoi occhiali bifocali italo-tedeschi, assistendo al materializzarsi del mito: se questa è una guerra, come ormai tutti la chiamiamo, allora la Germania ha schierato le sue Panzer division.
La realpolitik tedesca ai tempi del Covid-19 è basata sull’osservazione del comportamento degli altri Paesi (intelligence); sull’utilizzo del fattore tempo come arma strategica; sul controllo sociale e la rassicurazione economica dei cittadini; su una veloce tabella di marcia di uscita dall’emergenza: di fatto un “pungo di ferro in guanto di velluto” calato sul tavolo dell’Eurogruppo.
Conosco Nicola da prima che si trasferisse a Berlino.
Pensieri, parole, emozioni viaggiano su frequenze alle quali non siamo abituati: lui ha lo sguardo dell’artista; lo sguardo che dovremmo avere noi viaggiatori nel tentativo di intercettare e poi decrittare i “segnali deboli”: i giovani turchi che si fanno beffe delle mascherine, i parchi che non sono stati chiusi, i poveri che viaggiano lenti tra strade semi-deserte.
E così il montaggio della video-intervista ha un ritmo necessariamente sincopato, come se ora non avessimo abbastanza tempo da fermarci a riflettere.
Buona visione
Rinaldo Stefanutto
00.35” Le notizie che arrivano dall’Italia
01.20” Esplode il Coronavirus anche in Germania
02.00” I consigli di comportamento e il tono della comunicazione
03.45” Perché a Berlino non esplode il contagio
05.35” la risposta del sistema sanitario
07.00” La risposta all’impatto economico
08.05” Il mito: la rapidità erogazione dei contributi
09.31” Le prospettive di uscita dall’emergenza ed il calcolo economico
10.31” Come è vista la narrativa italiana
11.45” Il distanziamento sociale “alla tedesca”
13.05” Berlino pensa alla ripartenza
16.10” Il rapporto con L’Europa
17.10” Nella tana del nemico
18.05” La Berlino bohémien e gli ultimi