Oggi 15 maggio scade il termine concesso dal Governo Giallo/Verde, all’entrata in vigore delle sanzioni collegate alla riforma della legge 21/92 che tanto ha fatto discutere le categorie TAXI e NCC in questi anni.
Con questa riforma, non si è trovata una soluzione condivisa che consenta alle parti di lavorare e erogare i servizi sanando le distorsioni del mercato, tra domanda e offerta, causate dal contingentamento delle licenze e dall’evoluzione tecnologica che hanno per sempre cambiato le modalità d’accesso ai servizi attraverso le APP e le piattaforme tecnologiche.
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ToggleUna riforma che disattende le indicazioni delle Autority: della Concorrenza e della Regolazione dei Trasporti
Per la verità molte Regioni hanno compreso l’inadeguatezza e i mancati obiettivi posti alla base della riforma per come è stata deliberata. Infatti, a partire dalle Regioni Autonome, seguite da molte altre Pubbliche Amministrazioni sono state avviate diverse richieste di riapertura del tavolo tecnico presso il MIT per consentire una radicale revisione dei contenuti della norma e ricorsi alla Corte Costituzionale per violazione delle competenze Regionali da parte del Governo, Art 5 della Costituzione Italiana .
Sono andati a vuoto i tentativi di trovare una soluzione condivisa
“La Conferenza unificata non ha raggiunto alcuna intesa in merito – precisa il presidente di Federnoleggio Luigi Pacilli – ma molte Regioni hanno stigmatizzato l’ingerenza governativa sulla titolarità regionale della gestione territoriale dell’attività dei servizi di trasporto pubblico non di linea (TPNDL) e la Regione Calabria ha presentato ricorso alla Consulta per le troppe criticità di questa legge.
Criticità confliggenti anche con il diritto europeo: in seguito alla denuncia inviata da Federnoleggio e ANITraV per una richiesta di procedura di infrazione contro le nuove norme italiane sul servizio di noleggio con conducente, la stessa Commissione Europea ha aperto un procedimento EU-Pilot (EUP-2019-9411) nei confronti dell’Italia per presunta violazione del Diritto Comunitario. Una legge che va abolita”.
La lettera aperta al Governo per richiamare l’attenzione su un problema reale: la chiusura di molte attività e la prdita di posti di lavoro
A seguito di queste iniziative a Firma dello stesso Presidente di Federnoleggio Confesercenti è partita una lettera aperta al Governo in cui si legge: “Senza rinvio ci troveremo di fronte ad una tragedia annunciata dovuta all’assurda imposizione dell’obbligo di rientro in rimessa al termine di ogni servizio di trasporto all’interno di una sola provincia. Obbligo di cui si pretende l’attuazione senza neppure prevedere un’armonizzazione territoriale delle autorizzazioni che garantisca una continuità imprenditoriale per le moltissime aziende che operano laddove maggiore è la richiesta da parte della clientela”.
“Chiediamo una proroga del periodo di transizione, concesso fino al 15 maggio, dell’esenzione delle sanzioni introdotte dall’articolo 10-bis della Legge 12/2019 e la riapertura di un confronto concreto di rivalutazione complessiva della legge quadro del settore che è stata completamente stravolta. Diversamente, si rischia di portare alla chiusura moltissime imprese NCC che operano da decenni sul mercato, garantendo occupazione a decine di migliaia di persone”.