L’indagine Corporate Travel: “the road to 2030” di SAP Concur ha definito i tre paradigmi imprescindibili per lo sviluppo dei viaggi d’affari nei prossimi 12 anni.
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TogglePartiamo dai dati:
Il mercato dei viaggi in Italia vale circa 58 miliardi di euro e la crescita, anno su anno, è generata principalmente dalla componente digitale, che vale quasi 14,2 miliardi di euro. I dati presentati a Milano, durante la settima edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano, hanno fatto il punto sulle principali tendenze del digitale sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta di servizi turistici.
Secondo SAP Concur il 2030 sarà la data spartiacque per un nuovo modo di intendere e vivere i viaggi d’affari, anno in cui esperienza, itinerari e analisi dei rischi saranno totalmente delegati a strumenti autonomi, interfacce di conversazione digitali, big data e intelligenza artificiale.
Processi più semplici e veloci per il business travel
Lo smartphone è lo strumento più utilizzato dai turisti per la ricerca di informazioni (83% del campione per vacanze “brevi” – fino a 3 notti – e 89% nelle “lunghe”), ma anche per il pagamento (17% e 20% rispettivamente per vacanza breve e lunga). Per chi viaggia per lavoro, la tecnologia ha notevolmente semplificato l’esperienza dei viaggi aziendali, e lo smartphone, per l’80% degli intervistati, è diventato lo strumento principale per i propri spostamenti.
Per i datori di lavoro e per gli stessi Travel Manager, i dati, l’intelligenza artificiale e un ecosistema sempre più connesso permetteranno di monitorare in modo puntuale sia i comportamenti d’acquisto e le preferenze dei viaggiatori, sia -attraverso le analisi predittive- i livelli di sicurezza e compliance, nel rispetto delle preferenze del viaggiatore d’affari e delle sue aspettative.
“Le soluzioni di gestione del viaggio e delle spese via mobile contribuiranno al cambiamento del settore da qui al 2030: le aziende vedranno semplificati e velocizzati i processi di gestione e controllo del viaggio dall’inizio alla fine, mentre i dipendenti potranno fare affidamento sull’azienda senza preoccuparsi di nulla. A beneficiarne sarà soprattutto il rapporto umano azienda-lavoratore”afferma Massimo Tripodi, Country Manager di SAP Concur Italia.
Sicurezza in viaggio prima di tutto
Airbus ha rilasciato uno studio che dimostra che le necessità di viaggiare per scopi di lavoro aumenteranno nei prossimi anni e il traffico aereo raddoppierà prima del 2030. In questo generale contesto, crescerà di pari passo anche l’attenzione alla sicurezza: le aziende saranno spinte ad adottare una politica di Travel Risk management non solo a causa di una legislazione sempre più severa ma anche per la crescente attenzione ai temi di duty of care e welfare aziendale.
Secondo lo studio di SAP Concur, il 52% dei manager delle aziende prevede,infatti, un aumento dei rischi nel giro di pochi anni. Anche i professionisti si sentono poco tutelati dall’azienda quando si trovano lontano da casa, mentre l’impresa stessa fatica a mettersi in contatto con loro e a localizzarli velocemente.
L’intelligenza artificiale potrà venire in soccorso, poiché permetterà di analizzare dati, sistemi, processi e procedure per garantire al dipendente la migliore esperienza di viaggio possibile nel rispetto delle travel policy aziendali e in continuo dialogo con i propri responsabili.
I viaggi d’affari diventano più personalizzati
Se da una parte le nuove tecnologie semplificheranno la pianificazione dei viaggi aziendali (itinerari, sistemi di prenotazione, etc), dall’altra li renderanno sempre più personalizzati. Secondo l’osservatorio di SAP Concur entro il 2030 i viaggi aziendali diventeranno così personalizzabili che le aziende non solo dovranno costantemente monitorare le proprie policy in materia, ma anche preoccuparsi dello stato dei dipendenti che avranno maggiore voce in capitolo e possibilità di scelta.
Chi compie viaggi aziendali si aspetta esperienze personalizzate, ma per accontentare il dipendente è fondamentale conoscerne le abitudini e le necessità, incluse quelle personali.
Non è un caso se, sempre secondo l’osservatorio, il 31% di chi viaggia spesso per lavoro comincia a manifestare la forte esigenza di bilanciare attività professionale con vita personale, ormai sempre più interconnesse tra loro.