Nuove geografie così come le crescenti opportunità sui mercati internazionali stanno spingendo sempre più le aziende a valutare potenzialità di sviluppo a livello globale ma anche i possibili rischi.
Un tema affrontato in occasione dell’evento che si è tenuto a Milano lo scorso 27 giugno e che, con l’obiettivo di esplorare le migliori pratiche per avere successo nei mercati internazionali, ha dato vita ad un animato dibattito fra esponenti di alcune imprese italiane, export manager e operatori del settore presenti.
Un’iniziativa promossa da TUVIA ITALIA S.p.A. | Kerry Logistics Ltd durante il workshop di Knowita e dove Travel for business è stata invitata a partecipare.
Si è partiti da alcune riflessioni sull’operatività internazionale proposte da Alfonso Santilli, Presidente di Credimpex Italia, che ha sottolineato che per “stare sui mercati internazionali”, è necessaria una corretta valutazione del Paese, delle controparti, delle normative fiscali, assicurative e bancarie delle imprese italiane.
Un percorso di creazione di cultura nell’export management che passa dallo sviluppo di un sistema integrato e disciplinato interno ed esterno all’azienda, di una creazione ottimale di relazioni e di un maggiore dialogo tra stakeholders e collaboratori interni di tutti i reparti aziendali. Anche la preparazione per una fiera internazionale, così come la conoscenza delle best practices da mantenere quando si effettuano viaggi di lavoro o di esplorazione sono stati argomenti discussi alla tavola rotonda.
Santilli ha poi indicato alcuni dei principali rischi nel commercio internazionale facendo riferimento a tre specifiche aree:
- Rischio di Paese
- Rischio Cambio
- Rischio Controparte
Affrontare le situazioni di possibili crisi politiche, economiche o potenziali insolvenze di fatto o di diritto sono temi che vanno analizzati preventivamente e con grande attenzione. “Non si può pensare di gestire e tanto meno proporre listini prezzi che abbiano una durata di 18 mesi”, ha asserito Santilli parlando dei rischi di oscillazioni di cambio.
La discussione si è poi spostata su come la compliance possa incidere sulla reputazione aziendale e di come gli Incoterms (la serie di regole commerciali predefinite dalla Camere di commercio internazionale) possano essere strumento di garanzia per minimizzare errori di interpretazione anche per quello che concerne i termini di consegna delle merci.
Logistica, leva strategica per lo sviluppo internazionale
In questo contesto anche la logistica, in particolare quella legata all’e-commerce, è diventata sempre più complessa. Mitigare i rischi di questa gestione può rappresentare un vero e proprio punto di svolta per molte imprese che si muovono a livello mondiale per nuove opportunità.
L’e-commerce, riconosciuta come nuova leva di vendita strategica, diventa un’ottima modalità quando è unita ad una efficiente logistica, a costi misurati di distribuzione al cliente finale e a garanzie di rapidità che possano assicurare la consegna delle merci acquistate on line in modo sicuro.
Un argomento analizzato direttamente da Guido Nazzari, Vice Executive President, TUVIA ITALIA S.p.A. | Kerry Logistics Ltd , società di logistica internazionale che fornisce soluzioni personalizzate alle aziende operanti nei mercati internazionali. Nazzari ha messo in risalto lo spirito caratterizzante del gruppo, che si pone come partner capace di offrire competenze elevate, infrastrutture e una tecnologia innovativa per il controllo di tutto il processo delle merci, anche grazie a modelli di e-commerce costruiti ad hoc sulle specifiche necessità dei singoli clienti.
Elementi oggi indispensabili per garantire precisione, tempistiche di consegna eccellenti e qualità, ma anche per offrire quel valore aggiunto necessario alle imprese per vincere nei mercati esteri. “Siamo confidenti di poter accompagnare le aziende italiane ad accedere in mercati estremamente stimolanti come Cina e Sud Est Asiatico dove il nostro gruppo è particolarmente forte ed efficiente” ha dichiarato Nazzari “Oggi siamo il partner ideale per le aziende di ogni dimensione e in particolare per quelle realtà italiane che rappresentano il nostro tessuto imprenditoriale medio e che possono contare su un servizio affidato in outsourcing efficiente”.