Gli Emirati Arabi Uniti, insieme all’Arabia Saudita, Bahrain ed Egitto hanno interrotto i rapporti con il Qatar, accusando il paese del Golfo di supportare il terrorismo e gruppi estremisti, inclusi i Fratelli Musulmani, ISIS ed Al Qaeda, e di promuovere la diffusione dei loro messaggi ed ideologie attraverso i media locali.
La decisione è stata presa dinanzi alla minaccia posta dal Qatar alla sicurezza e stabilità della regione ed al suo mancato ottemperamento agli impegni ed accordi internazionali.
Quali sono le misure adottate dagli Emirati Arabi Uniti al riguardo?
- Rottura di tutte le relazioni con il Qatar, incluse quelle diplomatiche, concedendo al corpo diplomatico qatarino 48 ore di tempo prima di lasciare il paese.
- Interdizione di entrata o transito per i cittadini qatarini nel territorio degli EAU e concessione di un tempo massimo di 14 giorni per i cittadini qatarini residenti negli EAU di lasciare il paese per ragioni di sicurezza. I cittadini emiratini, a loro volta, sono interdetti dal viaggiare, risiedere o transitare in Qatar.
- Chiusura dello spazio aereo e marittimo in 24 ore per tutti i qatarini e divieto di qualsiasi mezzo di trasporto che possa consentire loro spostamenti nel/dal territorio degli EAU.
- Sospensione di tutti i voli da/per il Qatar ad opera di Etihad Airways, Emirates e Flydubai fino a nuovo ordine.
Quali saranno le conseguenze?
I mercati hanno reagito immediatamente spingendo il prezzo del petrolio al rialzo, mentre la borsa di Dubai ed Abu Dhabi ha subìto delle lievi perdite.
L’impatto che vi sarà sul gas naturale liquefatto (GNL) è ancora poco chiaro. Il Qatar gestisce circa un terzo della domanda globale di GNL e gli EAU ne sono un regolare compratore.
È presumibile che le esportazioni di GNL saranno interrotte e che gli EAU faranno ricorso ad altri fornitori.
Ma il Qatar esporta il suo gas naturale anche attraverso un gasdotto gestito dalla Dolphin Energy, di proprietà della Mubadala Development Co. di Abu Dhabi, Total SA ed Occidental Petroleum Corp.
Il gasdotto rifornisce gli EAU e l’Oman e può servire fino a 3.2 miliardi di piedri cubi di gas, sebbene sia sfruttato per un totale di due terzi della sua capacità.
Se dovesse essere chiuso, ciò causerebbe seri problemi agli EAU, data l’alta domanda di energia elettrica durante l’estate, oltre che compromettere sicuramente la reputazione del Qatar quale fornitore energetico affidabile.
Un impatto potrebbe avvertirsi anche nell’industria del turismo degli EAU, dalla prenotazione degli alberghi al noleggio auto e in tutte le attività frapposte, in particolare durante le feste dell’Eid, dove da un 25 al 30% di visitatori sono qatarini, seguiti solo da sauditi e kuwaitiani.
Le aziende con sede negli EAU che sono in partnership o in relazioni commerciali con le compagnie qatarine potrebbero egualmente risentirne.
Dott.ssa Mara Di Marco
Direttrice Generale, UAEstablishment