Ieri leggendo un articolo mi sono detto: “Questa volta non riesco proprio a trattenermi….e sono costretto a intervenire perché vorrei fare un po’ di chiarezza!”
Mi riferisco ad un articolo sul ruolo del Travel Manager che è apparso in rete qualche giorno fa e dove leggo che una scuola di Vimercate, un istituto tecnico a indirizzo Turistico, invia i propri studenti “per passare dalla teoria alla pratica” nell’ambito del progetto di formazione per “Travel Manager”, in Islanda.
Certamente, nessuno lo mette in dubbio, un viaggio in Islanda è una bellissima esperienza!
Gli stessi studenti, poi, come compito devono organizzarsi il viaggio da soli corredando il racconto successivo con immagini fotografiche; tutto ciò organizzato per partecipare a un workshop fotografico e organizzare, come guide turistiche, il viaggio ai docenti.
Esperienza già riproposta e nelle stesse modalità negli anni precedenti.
Sicuramente attività interessanti.
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ToggleMa che cosa hanno a che vedere con il vero ruolo del Travel Manager? E soprattutto che cosa hanno in comune con le mansioni e il ruolo del Travel Manager del futuro?
A questo punto mi viene il grande sospetto che i docenti non conoscano quello che stanno insegnando.
La scuola, per prima, dovrebbe identificare: ruolo, conoscenze e competenze di base dei futuri Travel Manager.
La scuola dovrebbe conoscere le diverse attività e ruoli del comparto del Turismo. La scuola dovrebbe essere in grado anche di fare chiarezza, in favore dei ragazzi che si accingono a immaginare il loro ruolo nella società professionale, di quelli che saranno i loro veri compiti. La scuola dovrebbe essere in grado di indirizzarli, secondo i loro interessi a svolgere l’attività in Agenzia di Viaggio o di Tour Operator, di divenire Accompagnatori o Guide Turistiche oppure dei Travel Manager.
Tutte le figure sopra evidenziate hanno differenze sostanziali, non solo di competenze ma anche di conoscenze e attività!
E non solo, sono figure che hanno leggi e norme specifiche che li regolamenta e che vanno seriamente identificate.
Invece, così facendo, e mettendo tutti in un unico calderone, si creano solo grandi confusioni, attese e prospettive sul futuro lavoro sbagliate e soprattutto non corrispondenti alla realtà!
Cosa non deve fare un Travel Manager
I Travel Manager, non si occupano di creare cataloghi turistici, di scattare foto con i droni, organizzare tour o di creare esperienze di viaggio. Tanto meno emettere biglietti aerei e prenotazioni alberghiere.
Sono innanzitutto dei Manager (gestori anche di persone) e per tanto sovraintendono a queste attività.
Si occupano di tutti gli aspetti della mobilità aziendale e dei viaggi di lavoro (business travel) all’interno delle aziende. Ed è un Travel Manager chi è in grado ad esempio di:
- Governare i costi dei viaggi di lavoro, incidendo sulla spesa magari trattando con i fornitori della filiera
- Generare e ottimizzare processi aziendali, automatizzando e digitalizzando le attività di booking, rendicontazione e rimborso delle trasferte
- Redigere la travel policy e verificarne la compliance
- Comunicare e dare informazioni
- Gestire ed assicurare la sicurezza delle persone e dei dati.
Già da questo breve accenno comprenderete quanto è differente questo ruolo da uno che prenota i biglietti aerei….Ma non solo, aggiungo che in futuro i Travel Manager dovranno sempre più occuparsi anche dei temi legati alla mobilità integrata e sostenibile, di green policy e impatto ambientale.
Il Travel manager è una figura professionale al centro delle relazioni aziendali. Interagendo con le diverse direzioni come ad esempio gli uffici delle risorse umane, acquisti e commerciale, il Travel Manager influenza e contribuisce con la sua attività direttamente il MOL dell’azienda.
Siete sempre dell’idea che sia un mestiere che consiste solo nel fare solo i biglietti?
Allora cosa ne pensate se vi dicessi che tra i ruoli del Travel Manager rientra anche l’analisi della produttività dei viaggi di lavoro? Certo!, perché tra le sue competenze c’è anche il ROI dei viaggi d’affari di manager e venditori , considerando:
- Come influiscono i cambiamenti in base all’intensità dei viaggi di lavoro;
- Il livello di soddisfazione e motivazione del personale viaggiante;
- Le informazioni ed esperienze ricavate dai clienti/ mercati,
- ….e tanto altro!
In sostanza ha un Ruolo ben definito, indispensabile per l’azienda, che purtroppo in Italia la scuola non riesce a valorizzare e a dare quelle basi corrette di formazione professionale.
Come ho già avuto modo di scrivere in altri articoli precedenti, il Travel Manager, deve essere formato su specifiche competenze e capacità tra le quali:
- Conoscenza dei principi di economia e di amministrazione aziendale
- Competenze tecniche sui temi della gestione delle risorse umane ed economiche Conoscenza della geopolitica mondiale, con particolare attenzione alla multiculturalità delle società e dei popoli
- Conoscenza dei principali software gestionali applicati al turismo e adattati alla situazione aziendale
- Nozioni di diritto: dei cittadini, del lavoro e sui contratti in generale
Appare del tutto evidente che siamo molto distanti dal fornire le giuste basi e formare le persone nelle competenze che dovrebbero essere ricercate nel mondo di lavoro. Lavoreremo ancora perché questi argomenti siano integrati nei programmi di studio e continueremo a “combattere” e a farci sentire da chi nelle scuole e nelle università ci risponde: “non insegniamo il business travel management perché non è d’appeal”
Noi lo facciamo e continueremo a fare, perché la spesa dei viaggi aziendali si posizionata tra il secondo e il terzo posto dei costi indiretti di un’azienda. E solo persone correttamente preparate potranno offrire un vero contributo alle aziende.
Se vuoi saperne di più sulle mansioni del Travel Manager leggi qui!